Francesco Ventola
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Politica

Scontro politico fra Ventola e Gentile sulla sanità

Il presidente della Bat: «Il sogno di una Puglia migliore altro non era che un incubo». L'assessore: «E' iniziata l'elaborazione del lutto per le Province»

Le delibere numero 1110 e 3006 del 2012, approvate dalla giunta regionale del presidente Nichi Vendola e dei suoi compagni, stanno segnando tragicamente il presente ed il futuro del sistema sanitario pugliese». Sono le nuove dure accuse del presidente della Bat, Francesco Ventola al neo assessore alla sanità, Elena Gentile, ed al presidente della Regione Nichi Vendola: «Si chiudono inesorabilmente ospedali senza che siano stati garantiti servizi alternativi, si tagliano posti letto senza introdurre servizi di medicina territoriali e, di contro, si promettono investimenti e nuovi servizi, inseriti oramai da troppi anni nelle diverse programmazioni ma mai avviati, salvo casi sporadici ed insignificanti! I pugliesi si sono svegliati bruscamente, accorgendosi che il sogno di una Puglia migliore altro non era che un bruttissimo incubo diventato realtà. Nel 2005 Vendola si presentava come diverso, pericoloso, sovversivo ed estremista: almeno in questo aveva ragione e lo ha dimostrato, ma a danno dei pugliesi. I diversi piani di riordino del sistema sanitario sono un errore per il presente e cause di danni irreversibili per il futuro».

Con riferimento al territorio della Provincia di Barletta Andria Trani, il presidente Ventola ha ricordato come «nella Asl Bat, nonostante i notevoli sacrifici che i residenti hanno sopportato (in termini di riduzione di posti letto, investimenti e costi per assistito), in soli tre anni il governo regionale di centrosinistra ha imposto la chiusura ufficiale degli ospedali di Spinazzola e Minervino Murge e quelle di fatto di Canosa di Puglia e di Trani». «Come se non bastasse - attacca Ventola - è stato poi rinviato il finanziamento per la realizzazione del nuovo ospedale di Andria. A memoria, non ricordo un'amministrazione regionale peggiore di questa. Mi chiedo: perché continuare insistentemente a prenderci in giro? Perché ad ogni cambio di guardia assessorile (ben quattro), dobbiamo assistere a fantomatici blitz in quel che resta dei nostri ospedali? Meritiamo e pretendiamo rispetto, risposte concrete e soprattutto pari dignità rispetto a tutti gli altri cittadini pugliesi».

Immediata la risposta (piccata) dell'assessore alle politiche della salute della Puglia, Elena Gentile: «La sortita odierna del presidente Ventola non trova spiegazione: non vi è nessun appuntamento elettorale, nessuna scadenza politica locale, nulla che possa motivare le parole lanciate come pietre nei confronti di scelte che questo governo regionale non ha mai partorito spontaneamente. Dov'era con i suoi amici, quando il presidente Vendola ha tentato invano di sensibilizzare tutte le forze politiche sui rischi che le decisioni adottate anche dai governi sostenuti dalla sua parte politica avrebbero comportato sulla tenuta del sistema sanitario della nostra Regione? E ancora: ha forse dimenticato i contenuti del confronto che il governo ha inteso promuovere con le istituzioni locali finalizzati a compensare le eventuali ricadute sui livelli di assistenza nei confronti dei cittadini della sua Provincia?».

Poi l'ultima forte stoccata al presidente Ventola: «Capisco che è iniziata l'elaborazione del lutto: il giocattolo delle Province, con il suo portato di campanilismo, è in via di rottamazione. Sarà mia cura sollecitare la convocazione della conferenza dei sindaci, unica interlocutrice istituzionale di riferimento, per continuare il confronto avviato e mai interrotto con tutte le comunità locali così come scritto nelle pagine della cronaca delle ultime settimane che evidentemente ha intenzionalmente cancellato dalla sua memoria».
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