Politica

«Se le associazioni proliferano c'è qualcosa che non va»

Trani Centro replica al consigliere Andrea Ferri

«Siamo perfettamente d'accordo con l'analisi del consigliere di maggioranza Andrea Ferri, apparso sulla stampa locale, in ordine al proliferare dei movimenti e delle associazioni nella città di Trani. Il fenomeno, però, è chiaramente sintomatico di qualcosa che non va e che non dipende certamente dalle associazioni, dai gruppi spontanei, dai movimenti civici e politici. Il consigliere non può fare di tutta l'erba un fascio e parlare di "sgangherati contenitori elettorali" se poi è costretto ad affermare che gli stessi sono frutto di un "disegno ben preciso".

La hegeliana intuizione dimostra che i fenomeni associativi sono orientati verso un fine e, quindi, non sono schegge impazzite o "sgangherate". La onestà e la passione non sono prerogativa esclusiva degli uomini e delle donne dello schieramento politico del consigliere ma pervadono anche i cittadini che non vogliono riconoscersi in certi partiti, soprattutto se devono soggiacere alle "regole che essi impongono". Solo per questo i movimenti civici e politici devono essere tacciati di poca onestà? Se un consigliere comunale non conosce la cura dei mali della città, non può certo chiederla alle associazioni. Non abbiamo mai detto che nei partiti ci sono persone disoneste o persone smaniose di farsi propaganda e non può certo affermarlo un consigliere comunale quando parla delle associazioni nelle quali vi sono cittadini che si impegnano nel discutere i problemi e nel proporre soluzioni, sacrificando il loro tempo e non solo.

Rammentiamo che non abbiamo solo "sparlato" ma espresso anche critiche costruttive riguardo al difensore civico, ai sistemi automatici di rilevamento delle infrazioni, all'affidamento della manutenzione dello stadio comunale, alla necessità di installare una pista di atletica leggera, alla regolamentazione dell'area portuale ed al problema degli esercenti ivi le attività commerciali, alla crisi del settore lapideo, alla riforma scolastica, al quartiere stadio ed ai suoi mille problemi, all'asilo nido, all'affidamento degli incarichi esterni, etc.. La nostra associazione, quindi, si è posta in maniera costruttiva collaborando con la amministrazione nella esposizione delle varie problematiche cittadine perché solo questo è il ruolo che oggi può assumere. Si vuole impedire ai cittadini di impegnarsi politicamente qualora decidano di non entrare nel partito delle "libertà"?

I partiti che impongono le regole sono esistiti in passato e proprio per tale motivo sono stati cancellati dalla storia. La libertà e la democrazia garantiscono il pluralismo e la Costituzione afferma sia il diritto di associarsi liberamente per fini che non siano vietati dalla legge (art.18) sia la libertà di manifestare il pensiero (art.21). Non ne abbia a male un consigliere comunale se Trani Centro non aderisce alle logiche del suo partito e rifletta anche sui motivi per i quali alcuni promotori di altri movimenti risultano essere uomini dell'attuale maggioranza ricoprenti anche incarichi di governo. La sublime rappresentazione del popolo della libertà, come partito con le idee chiare, con l'organizzazione piramidale etc. etc., è sconfessata dall'abbandono quotidiano di suoi esponenti e dalla formazione di nuovi gruppi in ambito locale e nazionale.

Trattasi dello stesso partito che vuole imporre lo sbarramento per eliminare i piccoli partiti, che costringe i medici a denunciare i pazienti che non siano in regola con il permesso si soggiorno, che si disinteressa completamente dei problemi del Mezzogiorno, che emana leggi ad personam, che asseconda i desideri della Lega Nord. Ed allora non deve suscitare stupore la decisione di un gruppo locale, quale noi siamo, di aderire ad un movimento politico alternativo che si sta organizzando sul territorio al di fuori dei rigidi schemi del bipolarismo.»

Associazione Trani Centro
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