Politica
Sedi provinciali: e Trani che fa?
Più consiglieri si interrogano sul ruolo della città: siamo davvero Cenerentola?
Trani - venerdì 30 aprile 2010
I preliminari del consiglio comunale, oltre che sul problema lavoro, hanno toccato l'argomento provincia. I politici si interrogano sul mercato delle sedi, sul ruolo che Trani si prefigge di avere nella Bat, quasi marginale rispetto alla fame di visibilità degli altri due centri co-capoluogo. Le rivendicazioni di Barletta sulla sede legale, le aspirazioni di Andria per l'ottenimento della prefettura, il silenzio di Trani, inchiodata su una posizione: il polo culturale (sperando magari che la provincia sostenga economicamente il progetto del centro congressi con annesso teatro).
Le perplessità sono state sollevate da Mimmo De Laurentis (Socialisti) che ha chiesto all'amministrazione uno scatto d'orgoglio e da Franco Caffarella (indipendente) che ha proposto la candidatura di Trani per la sede provinciale della Asl: «Abbiamo il palazzo dell'ex ospedale a disposizione, perché non proporci?». Michele Di Gregorio (Verdi) si è spinto oltre, chiedendo che Trani rivendichi ufficialmente la sede legale della nuova provincia.
Il vero problema per Caffarella è più generale, politico: «Dobbiamo fare quadrato per difenderci da assalti pericolosissimi come quelli del trasferimento degli uffici dell'agenzia delle entrate o dell'acquedotto. La scarsa incisività nel rivendicare il ruolo che ci compete lo stiamo scontando con il gruppo d'azione locale. Su undici componenti, solo due sono di Trani, gli altri nove sono di Bisceglie. Lo stesso collegio dei revisori è composto da tre professionisti di Bisceglie e nessuno di Trani. E' ora di puntare i piedi e rivendicare il nostro blasone».
Le perplessità sono state sollevate da Mimmo De Laurentis (Socialisti) che ha chiesto all'amministrazione uno scatto d'orgoglio e da Franco Caffarella (indipendente) che ha proposto la candidatura di Trani per la sede provinciale della Asl: «Abbiamo il palazzo dell'ex ospedale a disposizione, perché non proporci?». Michele Di Gregorio (Verdi) si è spinto oltre, chiedendo che Trani rivendichi ufficialmente la sede legale della nuova provincia.
Il vero problema per Caffarella è più generale, politico: «Dobbiamo fare quadrato per difenderci da assalti pericolosissimi come quelli del trasferimento degli uffici dell'agenzia delle entrate o dell'acquedotto. La scarsa incisività nel rivendicare il ruolo che ci compete lo stiamo scontando con il gruppo d'azione locale. Su undici componenti, solo due sono di Trani, gli altri nove sono di Bisceglie. Lo stesso collegio dei revisori è composto da tre professionisti di Bisceglie e nessuno di Trani. E' ora di puntare i piedi e rivendicare il nostro blasone».
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