Cronaca
Swap, sequestro per 3 milioni di euro
Operazione della Finanza di Trani. Indagato un dipendente di banca. Un imprenditore indotto a sottoscrivere prodotti finanziari rischiosi
Puglia - martedì 18 settembre 2012
16.38
La Guardia di Finanza di Trani ha sequestrato su delega della locale Procura tre contratti bancari di tipo "interest rate swap" per un capitale di riferimento complessivo di oltre 3 milioni di euro, oltre alla somma di 299.000 euro quale indebito profitto che l'istituto di credito ha conseguito a fronte della sottoscrizione dei tre contratti. L'attività trae origine dalla denuncia presentata da un imprenditore di Corato, il quale rappresentava di essere stato indotto, da un responsabile dell'area clienti di una banca, a sottoscrivere prodotti di finanza derivata ad elevata rischiosità, estremamente volatili ed aleatori, per l'appunto gli "swap", prospettati, invece, come polizze assicurative finalizzate a tutelarlo dai rischi di incremento dei tassi di interesse su alcuni mutui.
Le indagini condotte dalle Fiamme Gialle hanno fatto emergere violazioni agli obblighi imposti dalla legge sulla correttezza, diligenza e trasparenza nelle prestazioni di investimento, in violazione al testo unico in materia finanziaria e alle direttive Consob, pervenendo, su provvedimento dell'autorità giudiziaria al sequestro preventivo dei contratti derivati. In questo modo sono state evitate per l'imprenditore ulteriori conseguenze dannose derivanti da ulteriori interessi passivi che tali contratti avrebbero generato.
Il pm titolare delle indagini Luigi Scimè ha iscritto nel registro degli indagati il dipendente di banca che ha proposto la sottoscrizione delle operazioni finanziarie per l'ipotesi di reato di truffa aggravata.
Le indagini condotte dalle Fiamme Gialle hanno fatto emergere violazioni agli obblighi imposti dalla legge sulla correttezza, diligenza e trasparenza nelle prestazioni di investimento, in violazione al testo unico in materia finanziaria e alle direttive Consob, pervenendo, su provvedimento dell'autorità giudiziaria al sequestro preventivo dei contratti derivati. In questo modo sono state evitate per l'imprenditore ulteriori conseguenze dannose derivanti da ulteriori interessi passivi che tali contratti avrebbero generato.
Il pm titolare delle indagini Luigi Scimè ha iscritto nel registro degli indagati il dipendente di banca che ha proposto la sottoscrizione delle operazioni finanziarie per l'ipotesi di reato di truffa aggravata.