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Termovalorizzatori: il no dei "Grilli di Trani"

Il 25 Aprile in tutte le piazze d’Italia si celebrerà un nuovo V-DAY

«L'Italia è il Paese delle Emergenze. Ogni giorno ha la sua Emergenza che comporta sempre una seria riflessione. Tra una emergenza e l'altra, mentre il cittadino è frastornato, c'è l' opportunità di far passare per giusto ciò che palesemente non lo è. Tempo fa c'era l'emergenza carceri, c'è stato l'indulto ceppalonico. Tra un'emergenza sicurezza e un'emergenza caduti sul lavoro arriva la moratoria sull'aborto. Tra un'emergenza rifiuti e un'emergenza Alitalia si propone la moratoria sulla Malpensa. "Moratoria nostra, vita mea" è il motto dei politici.
La situazione tremenda, che sta vivendo in questi giorni la Campania, il napoletano ed il casertano principalmente, è un'emergenza che va avanti da 14 anni e che solo ora fa parlare di se, perché un gruppo di cittadini di Pianura "ha detto basta". La cosa grave è che questa ondata emotiva, molto controllata da taluni personaggi, porta anche qui da noi a ridiscutere di Inceneritore tra Andria e Trani, discussione strumentale e che francamente si sperava superata.
Il 25 Aprile in tutte le piazze d'Italia si celebrerà un nuovo V-DAY per una giusta e libera informazione. Questi giorni quello che si vede e si legge sui mass media è scandaloso con trasmissioni che "incensano" gli Inceneritori. A questa, solita, mancanza d'informazione vogliamo sopperire noi che vi spieghiamo la nostra posizione ma con tanto di dati alla mano.

Inceneritori, perché no. 1. L'incenerimento dei rifiuti li trasforma in nanoparticelle tossiche e diossine, necessita di sostanze come acqua, calce, bicarbonato che aumentano la massa iniziale dei rifiuti;
2. Da una tonnellata di rifiuti vengono prodotti fumi e 300 kg di ceneri solide e altre sostanze
- le ceneri solide vanno smaltite per legge in una discarica per rifiuti tossici nocivi, rifiuti estremamente più pericolosi delle vecchie discariche
- i fumi contengono 30 kg di ceneri volanti cancerogene, 25 kg di gesso
- l'incenerimento produce 650 kg di acque inquinate da depurare

3. Le micro polveri (pm 2 fino a pm 0,1) derivanti dall'incenerimento se inalate dai polmoni giungono al sangue in 60 secondi e in ogni altro organo in 60 minuti.
Le patologie derivanti dall'inalazione sono: cancro, malformazioni fetali, Parkinson, Alzheimer, infarto e ictus. Lo comprovano migliaia di lavori scientifici

4. Gli inceneritori, detti anche termovalorizzatori, sono stati finanziati con il 7% della bolletta dell' Enel associandoli alle energie rinnovabili insieme ai rifiuti delle raffinerie di petrolio al carbone.
Senza tale tassa sarebbero diseconomici.
Nell'ultima Finanziaria è stato accordato il finanziamento, ma solo agli inceneritori già costruiti;

5. In Italia ci sono 51 inceneritori, sarebbe opportuno disporre di centraline che analizzino la concentrazione di micro polveri per ognuno di essi, insieme all'aumento delle malattie derivate sul territorio nel lungo periodo.
Tali Inceneritori funzionano in Italia come all'estero perché per funzionare devono lavorare a pieno regime, quindi bisogna buttarci dentro di tutto alla faccia della raccolta differenziata e questo, sempre per legge, per almeno 20 anni;

6. I petrolieri, i costruttori di inceneritori e i partiti finanziati alla luce del sole da queste realtà economiche sono gli unici beneficiari dell'incenerimento dei rifiuti;

7. Non servono a risolvere le emergenze - La costruzione di un impianto di incenerimento richiede diversi anni di lavoro (almeno 4-6 anni) e pertanto non può essere considerato una soluzione all'emergenza per i rifiuti.

8. Non creano occupazione - La costruzione e l'esercizio di un impianto determina un livello occupazionale inferiore al personale impiegato nelle industrie del riciclaggio dei materiali pubbliche e private.

9. Non garantiscono un alto recupero energetico - Il risparmio di energia che si ottiene dal riciclare più volte un materiale o un bene di consumo è molto superiore all'energia prodotta dalla combustione dei rifiuti. La plastica, che rappresenta circa l'11% in peso dei rifiuti urbani, è l'unica frazione merceologica la cui combustione è più vantaggiosa del riciclaggio: ciò è dovuto al suo elevato potere calorifico (ottimo per il processo di incenerimento) e allo scarso valore commerciale della plastica riciclata (un materiale plastico riciclato, infatti, può essere utilizzato una sola volta ed esclusivamente in applicazioni minori, come l'arredo urbano, fibre tessili e materiali per l'edilizia).Cosa fare con i rifiuti.1. Riduzione dei rifiuti (Berlino, per fare un esempio, ha ridotto in sei mesi i rifiuti del 50%);

2. Raccolta differenziata porta a porta con tariffa puntuale;

3. Riciclo di quanto raccolto in modo differenziato;

4. Quanto rimane di rifiuti dopo l'attuazione dei primi tre punti va inviato a impianti per una selezione meccanica delle tipologie dei rimanenti rifiuti indifferenziati. La parte non riciclabile può essere trattata senza bruciarla con in impianti di bioessicazione. Gli impianti di Trattamento Meccanico Biologico producono materiale inerte da utilizzare ad esempio per gli asfalti e sono autosufficienti energeticamente, hanno zero emissioni tossiche. In nazioni come la Germania negli ultimi anni ne hanno costruiti 64 bloccando le costruzioni di inceneritori.

5. In termini economici non conviene bruciare in presenza di una raccolta differenziata perchè:
- il legno può essere venduto alle aziende per farne truciolato
- il riciclaggio della carta rende più dell'energia che se ne può ricavare
- il riciclaggio della plastica è conveniente. Occorrono 2/3 kg di petrolio per fare un kg di plastica;

6. La raccolta differenziata può arrivare al 70% dei rifiuti, il 30% rimanente può ridursi al 15-20% dopo la bioessicazione. Una quantità che è inferiore o equivale agli scarti degli inceneritori. Ma si tratta di materiali inerti e non tossici con minori spese di gestione ed impatti ambientali sanitari»

Nicola Musicco
Portavoce dei "Grilli di Trani"
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