Vita di città

Trani, gli auguri di Gianfranco D’Angelo

L’attore a tutto tondo ricorda i suoi trascorsi in città

"Tanti auguri Trani". Il messaggio arriva da Gianfranco D'Angelo, oggi attore impegnato di teatro ma con un passato di comico e cabarettista che è inutile star qui a ricordare. Il rapporto fra Trani e D'Angelo è piuttosto datato, oltre 30 anni, dai tempi in cui si giravano in città i film del celeberrimo filone della "Commedia sexy all'italiana". Le aule del liceo classico De Sanctis ed i tanti scorci del porto e del lungomare erano il set preferito da Mariano Laurenti, il regista di film come "La compagna di banco", "Classe mista", "La liceale seduce i professori" e via discorrendo. Era la fine degli anni '70, periodo di grandi cambiamenti storici, politici e sociali, anni in cui le nudità della Fenech e le battute di D'Angelo, Banfi, Vitali e Montagnani eccitavano gli animi degli italiani.

Film su film, sfornati come il pane, molti dei quali girati a Trani "luogo ideale - spiega D'Angelo - per il suo clima, per la sua bellezza e perché si spendeva pochissimo. Erano produzioni realizzate nella più assoluta economia, utilizzando tantissime comparse del posto. Film geniali, che hanno fatto incassare e fanno tuttora incassare fior di milioni ai produttori, ma soltanto a loro perché a noi attori nulla è stato più riconosciuto se non il compenso di attori per la parte recitata". Mesi e mesi di riprese in città, fra gag e aneddoti. "Conservo un ricordo piacevolissimo di quei soggiorni tranesi. Ci divertivamo un sacco, durante le riprese ed anche dopo, trovando la protezione e la disponibilità di una città accogliente ed ospitale".

Una città che, con D'Angelo, tanto ospitale non è stata, se si pensa che per due volte gli hanno rubato la macchina, in due circostanze totalmente differenti. "I ladri d'auto ci sono ovunque" minimizza l'attore che ricorda a Traniweb i due episodi poco piacevoli. "La prima auto che mi hanno portato via era una Alfa 1300 junior e l'episodio si è verificato durante le riprese di un film. Ero in albergo, qui in centro. Sparì dall'ingresso nel giro di pochi minuti. Altrettanto celermente alcuni amici riuscirono a ritrovarla e la cosa finì lì".



L'altro furto, più fresco, D'Angelo non lo ha ancora digerito, sia per il valore della macchina (una Mercedes 3000) sia per come andarano i fatti. "Recitavo a Bari, al Teatroteam, con una compagnia di attori. Decisi di passar da Trani per rivederla e per mangiare qualcosa. Trovai un ristorante aperto e chiesi al proprietario se il parcheggio davanti al locale fosse sicuro. Mi disse di non preoccuparmi. Il tempo di sedermi e di ordinare un primo ed arrivò il cameriere per darmi la bella notizia. Signor D'Angelo, signor D'Angelo, non so come dirglielo, le hanno fregato l'auto! Ed io risposi: ecco, me l'ha detto. Ricordo ancora la scena: io fuori dal ristorante, nerissimo, da solo e senza Mercedes. Il proprietario poco dopo chiuse la saracinesca senza dir nulla. Fui costretto ad aspettare in mezzo alla strada il soccorso dei ragazzi che stavano recitando con me a Bari".

Per questo episodio, D'Angelo, nel 2004, chiamò in causa il sindaco, Giuseppe Tarantini, coinvolgendolo in uno sketch televisivo per un programma Rai, condotto da Alda D'Eusanio. "Anche in tv - spiega l'attore - testimoniai a tutta Italia che Trani resta una città bellissima, meravigliosa, di brava gente. Le pecore nere, d'altronde, ci sono ovunque. A proposito: se dovessi prendere tra le mani il proprietario di quel ristorante che mi disse di non preoccuparmi...".

Quando può, D'Angelo, una tappa a Trani la fa sempre: "Ci sono città che col passare degli anni invecchiano e si imbruttiscono. Trani invece è molto migliorata rispetto al passato, più ordinata, il centro storico sembra ogni volta più bello. Complimenti al sindaco. Chi è? Sempre lui!! Ammazza! E che l'hanno legato sulla poltrona?".



A dispetto di un'età che avanza inesorabilmente, D'Angelo non ha perso quell'innato senso della comicità che lo ha reso celebre negli anni '80. Il tempo però passa per tutti, tranne che per quei film. "La commedia sexy all'italiana spopolava negli anni '80 ed ha moltissimi estimatori ancora oggi. Basta far zapping di sera sulle tv locali per trovare film di quel periodo. Belli ancora da vedere, folle pensare di tornare a girarli. Adesso c'è un altro tipo di comicità, quella dei Vanzina e di Parenti, e dei collaudati sequel di Natale. Produzioni ricchissime, piene di effetti speciali e di seni rifatti".

Anche D'Angelo non ha dubbi circa la più bella di quegli anni: "Edwige Fenech era strepitosa, aveva un corpo perfetto che non aveva bisogno di alcun tipo di correttivo. Incarnava il simbolo della bellezza mediterranea, curve al punto giusto, sexy da impazzire. Divina".

D'Angelo è stato tra i protagonisti, oltre che delle primissime edizioni di Striscia, anche di Drive In. Le sue imitazioni dei politici del tempo sono state lo spartiacque di un certo tipo di satira. "Ricordo delle proteste, per altro pacate, di Spadolini. Chi si arrabbiò da matti fu De Michelis che chiamò Berlusconi chiedendogli di farmi smettere di imitarlo con le cozze tra i capelli. Gridò alla congiura contro i socialisti". Tutta un'altra storia rispetto ad oggi: "La satira è più incisiva ed i politici più permalosi anche se, l'imitazione, è tutta pubblicità, accresce la popolarità della vittima. Fino a quando non si scivola nel volgare credo sia un toccasana per la tv".
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