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Politica
Trani, oggi l'ultimo tango a Palazzo Palmieri? Le novità di un Bottaro che cerca i numeri tra luci di festa e ombre di crisi
Tra il "fuoco amico" e le irresponsabili assenze strategiche, la città rischia lo stallo
Trani - lunedì 29 dicembre 2025
7.01
Mentre fuori la città si specchia nelle luci natalizie e si prepara al grande brindisi di fine anno, dentro le stanze di Palazzo Palmieri andrà probabilmente in scena uno psicodramma politico che avrà il sapore amaro della resa dei conti. Saranno le 16:00 di oggi, 29 dicembre, quando il Consiglio Comunale si riunirà in seconda convocazione, dopo il flop del 22 dicembre, ma l'aria che si respira non è quella delle formalità burocratiche: è l'aria pesante che somiglia molto ad un assedio. Per il Sindaco Amedeo Bottaro, quella di oggi non è una seduta come le altre, sarà una traversata nel deserto, con la bussola impazzita e una ciurma (detto alla Bennato) che, un tempo fedelissima e numerosa, oggi appare distratta, sfilacciata e talvolta ostile.
Il fantasma del "Meno Uno"
Nei corridoi del Palazzo aleggia ancora, ingombrante, il fantasma di lunedì 22 dicembre. Una data che doveva segnare la blindatura del fine mandato e che invece si è trasformata nella certificazione della crisi, malgrado le formali smentite. La matematica, si sa, non ha sentimenti: tre appelli andati a vuoto, telefoni roventi, corse disperate e una conta finale ferma impietosamente a quota 16. Ne serviva uno in più. Quel "meno uno" (con il Sindaco in aula a guardare i banchi vuoti) è stato lo schiaffo più forte: la "maggioranza bulgara" del 2020 non esiste più. Si è dissolta tra mal di pancia, assenze tattiche e calcoli personali di consiglieri comunali che in quanto eletti hanno dimenticato che la politica si fa nei luoghi deputati, è lì che si discute, si battono i pugni, si sale sui banchi, si spiegano le proprie ragioni e si esercita il sale della democrazia che impone "partecipazione e non assenze tattiche" decise in maniera strategica e carbonara su qualche chat di WhatsApp creata ad hoc. La situazione, nei giorni immediatamente successivi al 22 dicembre ha visto "volare stracci e parole grosse" a Palazzo di Città, con tanto di testimoni oculari e silenti, con più voci che gridavano al "tradimento".
La strategia della sopravvivenza
Oggi si replica, ma lo scenario è cambiato, le acque sembrano più chete, le telefonate trasversali l'hanno fatta da padrona e sono state le protagoniste assolute. Da oggi la politica si intreccerà ancor di più con le ferie natalizie, fornendo l'alibi perfetto per chi vuole mandare un segnale senza metterci la faccia: c'è la sacra "vacanza amministrativa" e da questo non si può prescindere. Tuttavia, in questo thriller politico, il colpo di scena è arrivato da Roma nei giorni scorsi, sarà servito sicuramente pure questo a calmare le acque. Ironia della sorte, è stato il Governo Meloni, di centrodestra, a lanciare una ciambella di salvataggio all'amministrazione di centrosinistra: la proroga al 28 febbraio 2026 per l'approvazione del bilancio è una boccata d'ossigeno puro. Senza l'ansia della ghigliottina al 31 dicembre, la strategia di stasera appare chiara: raggiungere il quorum minimo (bastano 11 consiglieri), approvare lo stretto necessario per evitare sanzioni e rinviare il duello vero all'anno nuovo. Una "tregua armata" per mangiare il panettone e stappare lo spumante in pace.
La guerra sotterranea per il 2026
Ma se in superficie si cerca di mantenere la calma, sotto il pelo dell'acqua la corrente è fortissima. La verità che nessuno dice al microfono, ma che tutti sussurrano, è che la campagna elettorale per il 2026 è già iniziata e non si fanno prigionieri. Il centrosinistra è una polveriera con il Partito Democratico che deve fare chiarezza al suo interno, che appare ingessato ed incapace di dettare la linea, mentre all'orizzonte si agitano nuovi protagonisti. Tra questi, impossibile ignorare il peso specifico della lista "PerX La Puglia" del neo-consigliere regionale, il barlettano Ruggero Passero, con quel 10,64% e quasi duemila voti incassati in città alle ultime regionali, ha dimostrato come i "caraccioliani" epurati dal PD, anche a Trani siano vivi, vegeti e potrebbero essere l'ago della bilancia che fa tremare i vecchi equilibri. Poi c'è il centrodestra che, seppur apparentemente più compatto, avendo già avviato il primo tavolo di consultazione per le amministrative del 2026, non è esente da tensioni fra partiti, c'è Fratelli d'Italia che da primo partito a Trani (dato delle ultime regionali) reclama visibilità e potere decisionale, registrando contestualmente all'interno di altre compagini tensioni non di poco conto, eclatante l'ultimo episodio che ha riguardato Forza Italia.
E non finisce qui perchè ci sarà da capire, ad esempio, il posizionamento del Movimento 5Stelle tranese, al quale molti fanno la corte, se aderirà al cosiddetto "campo largo" già testato con Decaro. In ultimo, ma non memo importante, c'è da comprendere il ruolo che giocheranno, sia a sinistra che a desta, le liste civiche tranesi che potrebbero rivelarsi determinanti per gli sviluppi futuri fra quelle già posizionate, altre che al momento stanno mantenendo una posizione di attesa strategica e quelle a venire che probabilmente scenderanno in campo al momento opportuno vedi il caso di "Prossimamente" una associazione pronta a fare il salto politico.
Epilogo... per ora
Cosa succederà oggi in Consiglio Comunale? Probabilmente Amedeo Bottaro, politico di lungo corso e combattente nato, crediamo riuscirà a superare anche queste ennesime Forche Caudine, porterà a casa il risultato minimo, dimostrando che, anche con mare forza nove, la sua nave tiene la rotta, negando l'evidenza della situazione politica vigente per una superiore ragion di stato davanti alla quale sia Nicolò Macchiavelli che Francesco Guicciardini avrebbero applaudito il nostro Primo Cittadino pronto ad affrontare qualsiasi altalenante situazione pur di portare a casa, quando sarà il momento, "il doppio risultato": l'approvazione sia del Bilancio che del Piano Triennale delle Opere Pubbliche.
Dopo il Consiglio di oggi, qualsiasi sarà l'esito, una cosa è sicura: le luci della politica si spegneranno per qualche ora per lasciare spazio a quelle del palco in Piazza Quercia, dove Edoardo Bennato canterà il Capodanno tranese. Sarà sicuramente un momento di festa, di musica e di brindisi fra parenti politici serpenti. Ma sarà solo un intervallo, perché appena la musica finirà e l'Epifania si porterà via le feste, la tregua finirà ed il fiume carsico della campagna elettorale 2026 sarà pronto a esondare, e per l'Amministrazione Bottaro l'ultimo miglio rischierà di essere il più lungo e faticoso di sempre. La città per ora non può che osservare, attendere e sperare che, tra un gioco di potere e l'altro, qualcuno si ricordi ancora di governare Trani.
Il fantasma del "Meno Uno"
Nei corridoi del Palazzo aleggia ancora, ingombrante, il fantasma di lunedì 22 dicembre. Una data che doveva segnare la blindatura del fine mandato e che invece si è trasformata nella certificazione della crisi, malgrado le formali smentite. La matematica, si sa, non ha sentimenti: tre appelli andati a vuoto, telefoni roventi, corse disperate e una conta finale ferma impietosamente a quota 16. Ne serviva uno in più. Quel "meno uno" (con il Sindaco in aula a guardare i banchi vuoti) è stato lo schiaffo più forte: la "maggioranza bulgara" del 2020 non esiste più. Si è dissolta tra mal di pancia, assenze tattiche e calcoli personali di consiglieri comunali che in quanto eletti hanno dimenticato che la politica si fa nei luoghi deputati, è lì che si discute, si battono i pugni, si sale sui banchi, si spiegano le proprie ragioni e si esercita il sale della democrazia che impone "partecipazione e non assenze tattiche" decise in maniera strategica e carbonara su qualche chat di WhatsApp creata ad hoc. La situazione, nei giorni immediatamente successivi al 22 dicembre ha visto "volare stracci e parole grosse" a Palazzo di Città, con tanto di testimoni oculari e silenti, con più voci che gridavano al "tradimento".
La strategia della sopravvivenza
Oggi si replica, ma lo scenario è cambiato, le acque sembrano più chete, le telefonate trasversali l'hanno fatta da padrona e sono state le protagoniste assolute. Da oggi la politica si intreccerà ancor di più con le ferie natalizie, fornendo l'alibi perfetto per chi vuole mandare un segnale senza metterci la faccia: c'è la sacra "vacanza amministrativa" e da questo non si può prescindere. Tuttavia, in questo thriller politico, il colpo di scena è arrivato da Roma nei giorni scorsi, sarà servito sicuramente pure questo a calmare le acque. Ironia della sorte, è stato il Governo Meloni, di centrodestra, a lanciare una ciambella di salvataggio all'amministrazione di centrosinistra: la proroga al 28 febbraio 2026 per l'approvazione del bilancio è una boccata d'ossigeno puro. Senza l'ansia della ghigliottina al 31 dicembre, la strategia di stasera appare chiara: raggiungere il quorum minimo (bastano 11 consiglieri), approvare lo stretto necessario per evitare sanzioni e rinviare il duello vero all'anno nuovo. Una "tregua armata" per mangiare il panettone e stappare lo spumante in pace.
La guerra sotterranea per il 2026
Ma se in superficie si cerca di mantenere la calma, sotto il pelo dell'acqua la corrente è fortissima. La verità che nessuno dice al microfono, ma che tutti sussurrano, è che la campagna elettorale per il 2026 è già iniziata e non si fanno prigionieri. Il centrosinistra è una polveriera con il Partito Democratico che deve fare chiarezza al suo interno, che appare ingessato ed incapace di dettare la linea, mentre all'orizzonte si agitano nuovi protagonisti. Tra questi, impossibile ignorare il peso specifico della lista "PerX La Puglia" del neo-consigliere regionale, il barlettano Ruggero Passero, con quel 10,64% e quasi duemila voti incassati in città alle ultime regionali, ha dimostrato come i "caraccioliani" epurati dal PD, anche a Trani siano vivi, vegeti e potrebbero essere l'ago della bilancia che fa tremare i vecchi equilibri. Poi c'è il centrodestra che, seppur apparentemente più compatto, avendo già avviato il primo tavolo di consultazione per le amministrative del 2026, non è esente da tensioni fra partiti, c'è Fratelli d'Italia che da primo partito a Trani (dato delle ultime regionali) reclama visibilità e potere decisionale, registrando contestualmente all'interno di altre compagini tensioni non di poco conto, eclatante l'ultimo episodio che ha riguardato Forza Italia.
E non finisce qui perchè ci sarà da capire, ad esempio, il posizionamento del Movimento 5Stelle tranese, al quale molti fanno la corte, se aderirà al cosiddetto "campo largo" già testato con Decaro. In ultimo, ma non memo importante, c'è da comprendere il ruolo che giocheranno, sia a sinistra che a desta, le liste civiche tranesi che potrebbero rivelarsi determinanti per gli sviluppi futuri fra quelle già posizionate, altre che al momento stanno mantenendo una posizione di attesa strategica e quelle a venire che probabilmente scenderanno in campo al momento opportuno vedi il caso di "Prossimamente" una associazione pronta a fare il salto politico.
Epilogo... per ora
Cosa succederà oggi in Consiglio Comunale? Probabilmente Amedeo Bottaro, politico di lungo corso e combattente nato, crediamo riuscirà a superare anche queste ennesime Forche Caudine, porterà a casa il risultato minimo, dimostrando che, anche con mare forza nove, la sua nave tiene la rotta, negando l'evidenza della situazione politica vigente per una superiore ragion di stato davanti alla quale sia Nicolò Macchiavelli che Francesco Guicciardini avrebbero applaudito il nostro Primo Cittadino pronto ad affrontare qualsiasi altalenante situazione pur di portare a casa, quando sarà il momento, "il doppio risultato": l'approvazione sia del Bilancio che del Piano Triennale delle Opere Pubbliche.
Dopo il Consiglio di oggi, qualsiasi sarà l'esito, una cosa è sicura: le luci della politica si spegneranno per qualche ora per lasciare spazio a quelle del palco in Piazza Quercia, dove Edoardo Bennato canterà il Capodanno tranese. Sarà sicuramente un momento di festa, di musica e di brindisi fra parenti politici serpenti. Ma sarà solo un intervallo, perché appena la musica finirà e l'Epifania si porterà via le feste, la tregua finirà ed il fiume carsico della campagna elettorale 2026 sarà pronto a esondare, e per l'Amministrazione Bottaro l'ultimo miglio rischierà di essere il più lungo e faticoso di sempre. La città per ora non può che osservare, attendere e sperare che, tra un gioco di potere e l'altro, qualcuno si ricordi ancora di governare Trani.

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