Scuola e Lavoro

Ultimora: ristoratori, sit in Comune

Alle 10 si ritroveranno a Palazzo di Città per la vicenda-autorizzazione

L'appuntamento lo hanno fissato alle 10 a Palazzo di Città. I ristoratori che aderiscono all'associazione ART hanno deciso di presidiare gli uffici del Comune per ottenere delle risposte «concrete e immediate» per il rilascio delle autorizzazioni per l'occupazione di suolo pubblico. La telenovela va dunque avanti. Quello che doveva essere «un buon punto di partenza» (dichiarazione dell'assessore di D'Ambrosio dopo l'approvazione del regolamento in consiglio comunale) rischia invece di essere un punto. E basta.
Dal giorno dell'approvazione di quel regolamento nell'aula di Palazzo Palmieri (era il 7 febbraio) il percorso verso la regolamentazione degli spazi nel perimetro del centro storico ha subito tutta una serie di preoccupanti involuzioni. Quel regolamento (solo letto ai ristoratori prima e consegnato loro a giochi chiusi) si è rivelato in molti casi un pericoloso boomerang.


Redatto sulla falsa riga di regolamenti di ben altre città, dopo mesi e mesi di attesa, non troverebbe rispondenza con il tessuto urbano locale e con le aspettative dei commercianti. I primi progetti (19 in tutto ad oggi) presentati in Comune (il primo il 27 marzo) stanno passando al vaglio della commissione comunale ed in molti casi si ipotizza il rischio di vederseli respinti o modificati in maniera drastica.

Il Comune ha 60 giorni di tempo, dalla data di consegna dei progetti, per esprimere un parere che, a quanto pare, dovrebbe passare anche dal vaglio della Soprintendenza. Fatti due calcoli, i ristoratori più celeri nel consegnare la documentazione, potrebbero sapere se la propria istanza è stata accolta o meno per fine maggio, chi si è attardato nella presentazione del progetto rischia di rimanere bloccato anche per una fetta consistente d'estate. E nell'attesa? Maggio, notoriamente, è il mese del boom di Trani e della movida e gli esercenti si trovano spiazzati. Messa l'anima in pace per i banconi esterni (assolutamente vietati), chi sta aprendo e posizionando tavolini fuori sta facendo incetta di verbali: 150 euro a botta, tanto per gradire.



Dal Comune hanno suggerito di presentare delle domande in cui si chiede un'autorizzazione provvisoria, nell'attesa delle risposte definitive sui progetti. Da domani dovrebbero essere prese in considerazione le prime richieste, ma il condizionale non sta più bene al settore che guarda con preoccupazione al ponte del 25 aprile ed a quelli immediatamente successivi. Domani i ristoratori hanno deciso di recarsi in massa al Comune per spuntare qualcosa di concreto. Si è pronti al sit in.

Probabilmente una linea dura andava assunta da settembre scorso, con le prime incognite e frenate sul regolamento, prodotto ben cinque mesi dopo i primi incontri. Adesso si cercherà di limitare i danni e salvare l'avvio della stagione: «autorizzazioni provvisorie, proroghe, deroghe, quel che sarà. L'importante è poter lavorare» dicono.
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