
Politica
Urbanistica e lavori pubblici, qual è stato dell'arte degli uffici tecnici in Comune?
Tommaso Laurora (Pd): «Più produzione e meno dispersione»
Trani - venerdì 3 marzo 2017
Comunicato Stampa
Come libero professionista iscritto all'Ordine dei Geometri ho ricevuto da quest'ultimo, in data 28 febbraio 2017, una mail di convocazione per una assemblea congiunta con l'Ordine degli Ingegneri e con l'Ordine degli Architetti, per discutere "dello stato dell'arte degli uffici tecnici di Trani (urbanistica e lavori pubblici) e del conseguente estremo disagio che come addetti ai lavori viviamo da anni". Come libero professionista, non posso che condividere quanto denunciato dai colleghi. Come consigliere comunale, non posso restare indifferente e devo sforzarmi di comprendere le cause di quanto sta avvenendo. Ricordo che alcuni mesi fa evidenziai l'inutilità della partecipazione alla commissione consiliare competente per l'urbanistica per discutere di presunte modifiche alla normativa tecnica di P.U.G., sulla base di proposte pervenute da un "tavolo tecnico" con gli Ordini Professionali, mai consacrato da provvedimenti amministrativi, a cui l'amministrazione comunale ed il dirigente area urbanistica non avevano attivamente partecipato, il tutto in assenza di alcuna istruttoria dell'ufficio sulla ammissibilità delle modifiche proposte.
Credo che i fatti e la convocazione pervenutami mi diano oggi ragione. In sostanza il primo problema da affrontare è quello "interpretativo" delle norme, piuttosto che aprire il tema delle "modifiche", che appare ostico per la cultura del sospetto di cui la nostra città è intrisa, e perché si tratta di modifiche strutturali, e quindi complesse, al PUG. Prendiamo atto che sulle Norme Tecniche di Attuazione del P.U.G. si è sollevata una nebbia sempre più fitta per dubbi interpretativi. Non è detto però che il dubbio possa essere risolto modificando una norma, che a sua volta sarà negli anni soggetta ad ulteriori e disparate interpretazioni. Se il problema è interpretare le norme è evidente che molto dipende da chi le deve interpretare. A riprova di quanto affermo, è noto che sono stati revisionati e sono in corso di revisione dall'ufficio pareri positivi per il rilascio di permessi di costruire, già espressi da non molto tempo, che oggi non vengono più condivisi, con tutte le conseguenze del caso, (su cui sorvolo), per i tecnici delegittimati, per gli operatori che restano fermi e per i cittadini che vedono deluse le loro aspettative. Eppure le norme non sono cambiate! Altro elemento importante è la mancanza di raccordo, fin qui evidente, fra gli Ordini Professionali e gli uffici comunali, a dire il vero con una mancanza di regia, almeno fino a questo momento, da parte della amministrazione.
Se le parti che dovrebbero concorrere alla soluzione dei problemi vanno in direzioni diverse, senza una bussola, è facile prevedere che non raggiungeranno mai la meta. Se non si risolvono questi temi di carattere generale non andremo da nessuna parte. A nulla serve pensare ad introdurre nell'organico altri tecnici (non si sa a chi graditi) che, in assenza di univoche interpretazioni delle norme, rischieranno di non produrre nulla di concreto, salvo deTranesizzare ancor di più la struttura burocratica e creare altri centri provvisori di potere. A nulla serve, anche e sopratutto in assenza di un reale monitoraggio dell'andamento attuale dell'ufficio in ordine alle pratiche depositate, al numero di pratiche esaminate con esito positivo o negativo, il numero dei permessi di costruire rilasciati, onde comprendere quale sia la correlazione fra carichi di lavoro, produttività ed efficienza dell'ufficio e pratiche giacenti. A fronte delle dichiarate 450 pratiche giacenti e non esaminate mi aspetto che ce ne siano altrettante risolte. Guai se così non fosse. Ciò di cui abbiamo bisogno in questo momento è più produzione e meno dispersione, anche di denaro pubblico.
Tommaso Laurora,
consigliere comunale Pd
Credo che i fatti e la convocazione pervenutami mi diano oggi ragione. In sostanza il primo problema da affrontare è quello "interpretativo" delle norme, piuttosto che aprire il tema delle "modifiche", che appare ostico per la cultura del sospetto di cui la nostra città è intrisa, e perché si tratta di modifiche strutturali, e quindi complesse, al PUG. Prendiamo atto che sulle Norme Tecniche di Attuazione del P.U.G. si è sollevata una nebbia sempre più fitta per dubbi interpretativi. Non è detto però che il dubbio possa essere risolto modificando una norma, che a sua volta sarà negli anni soggetta ad ulteriori e disparate interpretazioni. Se il problema è interpretare le norme è evidente che molto dipende da chi le deve interpretare. A riprova di quanto affermo, è noto che sono stati revisionati e sono in corso di revisione dall'ufficio pareri positivi per il rilascio di permessi di costruire, già espressi da non molto tempo, che oggi non vengono più condivisi, con tutte le conseguenze del caso, (su cui sorvolo), per i tecnici delegittimati, per gli operatori che restano fermi e per i cittadini che vedono deluse le loro aspettative. Eppure le norme non sono cambiate! Altro elemento importante è la mancanza di raccordo, fin qui evidente, fra gli Ordini Professionali e gli uffici comunali, a dire il vero con una mancanza di regia, almeno fino a questo momento, da parte della amministrazione.
Se le parti che dovrebbero concorrere alla soluzione dei problemi vanno in direzioni diverse, senza una bussola, è facile prevedere che non raggiungeranno mai la meta. Se non si risolvono questi temi di carattere generale non andremo da nessuna parte. A nulla serve pensare ad introdurre nell'organico altri tecnici (non si sa a chi graditi) che, in assenza di univoche interpretazioni delle norme, rischieranno di non produrre nulla di concreto, salvo deTranesizzare ancor di più la struttura burocratica e creare altri centri provvisori di potere. A nulla serve, anche e sopratutto in assenza di un reale monitoraggio dell'andamento attuale dell'ufficio in ordine alle pratiche depositate, al numero di pratiche esaminate con esito positivo o negativo, il numero dei permessi di costruire rilasciati, onde comprendere quale sia la correlazione fra carichi di lavoro, produttività ed efficienza dell'ufficio e pratiche giacenti. A fronte delle dichiarate 450 pratiche giacenti e non esaminate mi aspetto che ce ne siano altrettante risolte. Guai se così non fosse. Ciò di cui abbiamo bisogno in questo momento è più produzione e meno dispersione, anche di denaro pubblico.
Tommaso Laurora,
consigliere comunale Pd
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