Dr Hauze

Due pesi e due misure (e tanto cemento)

Dottor Hauze 30

Giusto una settimana fa, fu data la notizia che era stato sottoscritto un protocollo di intesa fra Comune di Trani e la società General cemento Puglia, finalizzato alla realizzazione di un impianto per la produzione e micromacinazione di clinker. Su tale vicenda, sulla quale tornerò dopo aver letto attentamente le carte, si è scatenata una bagarre a colpi di comunicati e repliche, talvolta con argomentazioni condivisibili, talvolta con argomentazioni semplicemente strumentali. Ricordo, però, i miei primi vagiti nel mondo della politica: si dicuteva di cementeria a Trani e fu rifiutata dalla classe politica dell'epoca (tanto che, pur usando materia prima tranese, andò ad insediarsi a Barletta) nel nome della bianca Trani. Allora i politici pensavano ad una Trani turistica e si diedero a costruire il lungomare, Colonna, La Lampara, a fare il festival e così via. Fu un bene o fu un male? Un giorno bisognerebbe aprire un dibattito in proposito.

E oggi, con 60 anni di ritardo, la politica tranese dibatte l'argomento cementeria. Corsi e ricorsi della storia.Tuttavia, nella bagarre, è passato quasi inosservato un aspetto formale, tutt'altro che trascurabile. Da un lato si dichiara che l'amministrazione comunale dovrà adottare ed approvare in consiglio comunale una variante urbanistica per consentire la costruzione dell'opificio industriale ricadente in un'area che attualmente fa parte di un enclave non classificato come zona industriale ma come zona agricola, dall'altro, l'assessore all'urbanistica dichiara che «questi sono i frutti di una strategia urbanistica vincente». Verrebbe da gridare a squarciagola: bella strategia vincente del ca…so quella che richiede una variante dopo pochi mesi dall'approvazione definitiva del Pug!Come pure voglio, sommessamente, commentare tra di noi l'ultima esternazione assessorile (http://www.traniweb.it/trani/informa/12826.html) che, lo ammetto, mi preoccupa fortemente. Scrive il nostro: «Un'industria trasforma le materie prime in prodotti finiti. Per far questo è necessario svolgere un processo di trasformazione che è assoggettato e disciplinato sempre da una normativa. La normativa una volta rispettata è sinonimo di sicurezza. Noi crediamo nello stato di diritto». Bene. Bravo. Però poi continua e scrive: «A Barletta la cementeria è in città non a 5/6 chilometri e brucia rifiuti, nessuno protesta, neanche il segretario provinciale del partito di Di Pietro». Paura! Domanda: la vigente normativa permette di bruciare i rifiuti in cementeria? Se la risposta è positiva, beh, ho paura e sostengo che se è così dateci l'Ecoerre ed il termovalorizzatore che hanno normative più cogenti e che, guarda caso, dovevano andare proprio in quei luoghi. Sono buono e lo dico solo qui, ai 23 lettori di questo spazio.

Si dirà che l'approvazione di accordi di programma, con annesse varianti al prg, non sono una novità per Trani. Vero. Ricordo Giodicart, Di Leo, Cinquepalmi ed altri. Però tali accordi di programma in variante avevano due presupposti: l'assenza di aree con adeguata destinazione urbanistica (dovuta ad una serie di concause legate al piano regolatore generale del 1971); le ricadute occupazionali derivanti dagli accordi di programma (che per la verità non sempre sono state mantenute e, per oggi, non voglio approfondire per non scoperchiare altri pozzi neri). Oggi invece ci troviamo di fronte ad un nuovo piano urbanistico, con abbondanza, o meglio eccesso, di aree industriali di nuovo insediamento (basti pensare alle quattro maglie industriali al confine con Andria, che da sole sviluppano 86 ettari di superficie). Per non parlare dell'area sulla 98. Ma vi è di più. Le osservazioni presentate dai vari proprietari di suoli agricoli che chiedevano la tipizzazione come zona industriale (spesso perché contigui a suoli che avevano avuto tale destinazione) sono state respinte in blocco con la motivazione che rappresentavano semplici interessi personali.

Oggi invece si vorrebbe concedere ad un unico proprietario di terreni agricoli, che a suo tempo non ha ritenuto nemmeno di chiedere la ritipizzazione dei suoli in questione, una variante al pug su vasta scala (trattandosi di un'area di circa 126mila metri quadrati), peraltro senza far conoscere quale indice di fabbricabilità si intende concedere. Sono certo che l'amministrazione comunale tranese, qualora in futuro altri soggetti dovessero avanzare proposte similari, accoglierà tali istanze, ma è d'uopo chiedersi che fine abbiano fatto i principi di imparzialità nell'azione amministrativa. E scusate se è poco. Intelligenti pauca. E, pubblicamente, chiedo all'amministrazione comunale se si è posta, anche per un attimo, il problema di cosa ne pensano i proprietari di suoli resi edificabili dal pug (e sui quali dovranno pagare l'Ici come area fabbricabile) della circostanza, tutt'altro che trascurabile, del fatto che non serve avere un'area industriale per realizzare un'attività produttiva? Basterà semplicemente proporre un accordo di programma per valorizzare terreni agricoli. Da brivido! Penso che ne riparlerò in seguito se ci sarà un seguito e quando saranno conosciute le carte. Sono duplicemente curioso sia di appurare come saranno preparate le carte per il consiglio e sia di vedere se ci sarà un seguito. I locali partiti di sinistra sono contrari all'insediamento ma l'ok lo deve dare la Regione. Mò voglio proprio godermi lo spettacolo. Passiamo avanti.

Avevo promesso nelle precedenti puntate che avrei illustrato e dimostrato, per tabulas, che al Comune ben sapevano che il piano dei traffici cittadini era in panne ma lo hanno lo stesso proposto all'approvazione del consiglio comunale (forse) pensando di iniziare l'intervento illustrativo del provvedimento così: «Sig. presiniente, sig. vice presiniente, signori gonziglieri…». Prima di continuare voglio porre una (sola) domanda in veste di contribuente tranese. Con tutte le ca…te contenute in quel piano (sarebbe meglio definirlo organetto o fisarmonica) sono stati pagati tutti i soldi pattuiti ai buoni perugini? Ora leggete l'articolo di Traniweb sul consiglio comunale dello scorso 30 aprile 2010 (http://www.traniweb.it/trani/informa/12662.html), le mie due lettere del 2008 e giudicate voi, pazienti 23 lettori di questa rubrica settimanale. Per incidens, su parecchi aspetti da me rilevati, in consiglio comunale o si è fatto finta di niente o si è dormito. complimenti a tutti.

La prima (27 febbraio 2008). Oggetto: Redazione Piano Generale del Traffico Urbano – Estensione del Servizio.

«Avendo avuto modo di esaminare gli atti relativi alla redazione del Piano Generale Urbano del Traffico ho riscontrato, con disappunto, quanto segue: nella scheda di fattibilità, trasmessa alla Regione Puglia, per il finanziamento della redazione del Piano (POR Puglia 2000-2006 Asse V – Misura 5.2 Area di azione 3°), alla voce rilievi e monitoraggi si legge: "la fase di monitoraggio sarà effettuata da una struttura che prevederà l'utilizzazione di forze giovani locali, in grado di attivare ricadute sul territorio ed attivare un processo di professionalizzazione e specializzazione"; nel relativo quadro economico il costo per tale attività era stato quantificato in € 15.000,00, oltre Iva al 20%; a fronte di un costo globale del progetto, pari ad € 150.000,00, iva compresa, il Comune di Trani ha ottenuto un finanziamento di € 117.600,00, iva compresa;per la redazione del Piano de quo, il Comune di Trani ha bandito gara di appalto, con procedura aperta, con importo a base d'asta, pari ad € 97.000, oltre Iva (corrispondenti alla relativa voce del quadro economico); tale gara è stata aggiudicata alla ditta "Transport Planning Service s.r.l." di Perugia, la quale ha offerto un ribasso del 50.5%; tale società si è rapidamente attivata, tant'è che già in data 14/09/07 (il giorno successivo alla determinazione dirigenziale di aggiudicazione definitiva…), una testata giornalistica online, segnalava l'installazione nei punti nevralgici di ben 114 sensori per il rilevamento dei flussi veicolari!Poiché la tecnologia adottata dalla ditta aggiudicataria è altamente automatizzata, gradirei sapere, in veste di Assessore alle Politiche del Lavoro, che fine abbiano fatto i propositi di "professionalizzazione e specializzazione" dei giovani locali che avrebbero dovuto procedere con le attività di rilevamento. Inoltre, dall'esame degli atti, appare perlomeno singolare, trattandosi di gara sotto soglia comunitaria, che avessero partecipato esclusivamente due aziende di Perugia. Da una breve quanto fruttuosa "indagine" online ho riscontrato che le stesse due aziende, nello stesso periodo in cui si svolgeva la gara tranese, partecipavano unitariamente, in ATI con altre imprese, alla gara per "affidamento attività progettuale fattibilità tecnica-economica-giuridica servizio di metropolitana leggera differenti ambiti territoriali", bandito dalla Regione Marche. Sebbene, a termini di legge, tale situazione non abbia rilevanza, è quantomeno sufficiente a sollevare dubbi sulla reale concorrenzialità fra le offerte presentate. Infine, in relazione all'estensione del servizio (avvenuta con autonoma determinazione dirigenziale n° 720 del 29.11.07), per la redazione del piano della sosta e dei parcheggi, val la pena evidenziare quanto segue: in primis, per costante prassi in materia di appalti pubblici, l'estensione del servizio è ammessa solo per ulteriori attività dello stesso tipo di quelle appaltate (ad esempio, per i contratti di tipo aperto, dove le quantità possono variare) o per attività strettamente connesse e necessarie per l'esecuzione dell'appalto principale, ed in ogni caso con un limite economico, pari ad un quinto dell'importo dell'appalto originale; il prezzo offerto dalla ditta TPS per la redazione del piano della sosta e dei parcheggi, non è stato oggetto di analitica verifica e/o congruità (anche a mezzo di indagini di mercato), per cui si è fatto affidamento sul prezzo proposto dalla ditta stessa, depurato del ribasso d'asta; se, come esplicitamente indicato negli atti, la redazione congiunta del piano urbano del traffico e del piano della sosta e dei parcheggi, permette la realizzazione di entrambi i piani in 90 giorni, mentre la realizzazione separata richiede 120 giorni (45 giorni previsti originariamente per il piano del traffico e 75 giorni per il piano della sosta e dei parcheggi), la società TPS, a fronte di un sensibile risparmio di tempi (e relativi costi) avrebbe dovuto applicare, al costo "base" del piano della sosta e dei parcheggi, un ribasso ben maggiore di quello praticato sulla base d'asta per il solo piano Urbano del Traffico!Sono pertanto a chiedere cosa ne sia stato della originaria volontà di formare giovani cittadini tranesi, nonché sulla base di quali valutazioni tecnico-economiche-giuridiche sia stato deciso l'affidamento in estensione della redazione del piano della sosta e dei parcheggi, nonché in base a quali criteri sia stata valutata la reale convenienza economica di tale affidamento in estensione. Confido in un cortese, sollecito riscontro. In tale attesa, saluto. L'Assessore alle politiche del lavoro dr. Roberto Visibelli».

La seconda (24 ottobre 2008). Oggetto: Piano Generale Urbano del Traffico – Piano Sosta e Parcheggi.

«In relazione al Piano in oggetto, che solo nella giornata di ieri è stato sottoposto all'attenzione degli Assessori, per l'adozione in Giunta (prevista per la data odierna), sono ad evidenziare preliminarmente quanto segue: rilevo come, ancora una volta, documenti certamente complessi, vengano sottoposti alla valutazione degli Assessori, senza un adeguato margine temporale per esaminarli compiutamente; nello schema di provvedimento, si fa riferimento a due forum informativi tenutisi in data 26/03 e 29/05/08; sono a chiedere se sia stato verbalizzato il contenuto di tali incontri o se, a seguito di essi, siano pervenuti documenti inerenti il Piano da parte dei soggetti interessati; in caso affermativo ne chiedo copia; relativamente alle riunioni delle Commissioni Consiliari non si può che constatare come i tecnici proposti non abbiano partecipato a nessuna delle riunioni, ove avrebbero potuto certamente fornire un utile supporto alla discussione. Nel merito del Piano, sia pure con tutte le riserve del caso, atteso il pochissimo tempo avuto per esaminare la documentazione e riservandomi di produrre in seguito ulteriori analisi e suggerimenti, sono ad evidenziare quanto segue: in merito alle rilevazioni del traffico, le stesse sono parzialmente viziate dalla particolare situazione in cui sono state effettuate (erano ancora chiusi i sottopassi di Via Pozzopiano e di Via Giuliani); l'istituzione di un'APU permanente in P.za Battisti, Via Prologo, Via La Giudea, Via Ognissanti, Via Cambio, oltre a rendere alcuni isolati del Centro Storico, totalmente interclusi, finisce per spaccare in due il Centro Storico stesso; l'istituzione di un'APU (sia pure limitata alla fascia oraria 17.00/21.00) lungo C.so Vittorio Emanuele, nel tratto P.za Gradenico/P.za della Repubblica (con l'annessa previsione di parcheggi temporanei nelle due piazze), finirebbe per creare ulteriore caos nelle strade adiacenti, proprio nelle fasce orarie di maggior traffico; in relazione alle ZTL proposte, la fascia oraria di chiusura al traffico (dalle 15.00 alle 7.00) appare irragionevole: con tali orari, non si permette il rientro a casa di coloro che tornano dal lavoro al pomeriggio inoltrato e non si permette di uscire di casa o recarsi al lavoro nelle prime ore del mattino (si pensi, ad esempio, agli operatori della pesca); la revisione dei sensi di percorrenza, cos' come proposti, presenta alcune criticità: Via Umberto ha una sezione troppo ristretta (ed infatti per mantenere la sosta su ambo i lati, si propone il restringimento dei marciapiedi) per permettere la circolazione agevole di mezzi di media/grande dimensione; Il percorso "obbligato" sul Lungomare Colombo, si presenta critico nella stagione estiva, nella quale l'afflusso delle utenze alla costa è incompatibile con la presenza di traffico, anche pesante, in attraversamento della città; Pur trattandosi di Piano Generale Urbano del Traffico, gli scenari proposti sembrano limitarsi ad analizzare il centro storico e le zone immediatamente contigue, tralasciando interi quartieri (S. Angelo, Stadio, Marechiaro, Pozzopiano) che solo marginalemente vengono interessati dalle proposte progettuali; Fra gli assi viari di sicura importanza, non vengono analizzati, tanto per fare qualche esempio, C.so M.R. Imbriani, l'asse C.so Italia/C.so manzoni/C.so de Gasperi, l'asse Via Istria/V. Falcone/V. Borsellino, Via Superga;Le soluzioni "puntuali" proposte per tre nodi di traffico non appaiono soddisfacenti e risolutive, inoltre alcuni nodi "critici" sono completamente trascurati (incrocio C.so Imbriani/V.le Spagna/V. Maraldo, incrocio C.so Imbriani/V. Istria/V. Pansini, incrocio Via Malcangi/V.le de Gemmis; Non è stata valutata la sistemazione dei flussi di traffico derivanti dalla prossima realizzazione del sottopasso in Via de Robertis/Via Togliatti, in sostituzione dell'attuale Passaggio a livello (sia in condizioni "a regime", sia durante la fase dei lavori); Nella scelta dei parcheggi di interscambio, alcune scelte (retro del cimitero), sono state di fatto "bocciate" dall'utenza, altre (area Capannoni Ruggia), non sono più fruibili, attesa la destinazione Urbanistica delle aree; Tutti i sei parcheggi struttura presentano problemi sia di natura amministrativa (essendo tutte le aree sottoposte a parere della Sopraintendenza), sia di carattere tecnico (per la presenza di falda a pochissimi metri di profondità); il parcheggio di P.za della Repubblica è addirittura irrealizzabile, in quanto il tratto Via Bovio, P.za della Repubblica, C.so Cavour è percorso dal collettore alluvionale; i parcheggi al Molo S. Lucia ed in Piazza Longobardi sono addirittura interni alle ZTL (che succede se un utente non esce per tempo dal parcheggio? Esce comunque e viene multato, oppure torna a prendere l'auto il giorno dopo, pagando la sosta per tutta la notte?); Non vi è, in tutta la relazione, la benché minima analisi dei costi per quanto in progetto, nemmeno per quegli interventi (modifica dei marciapiedi in Via Umberto, parcheggi di interscambio e parcheggi struttura), che certamente hanno costi rilevanti. Per quanto esposto è evidente che il Piano debba essere profondamente rivisto, e sarebbe opportuno che gran parte delle revisioni vengano apportate prima che il piano stesso venga adottato in Giunta, per essere trasmesso al Consiglio Comunale.In attesa di riscontro, e restando a disposizione per ulteriori suggerimenti e proposte migliorative, nello spirito di collaborazione che mi ha sempre contraddistinto, porgo cordiali saluti. L'Assessore alle Politiche del Lavoro dr. Roberto Visibelli».

Forse se scavo nel mio archivio trovo qualche altra perla, ma per questa volta è sufficiente.

Hauze

P.S. Qualcuno ha notizia di puntuali ed ufficiali risposte alle mie specifiche contestazioni sulla porcata (per dirla alla Calderoli) del Contratto di Quartiere? O su La rosa blu all'Amiu? O sulla gara per il Bar 3 Palme fatta all'insegna della furia francese e della ritirata spagnola? O sull'affidamento della gestione dello stadio comunale data al Dr. Jekyll o a mister Hyde? O sui capannoni industriali per uso giudiziario di cui pare che non ci sia più urgenza dopo l'attività di ferragosto? Bisogna rivolgersi altrove per ricevere chiarimenti?Roberto Visibelli
  • Roberto Visibelli
  • Contratto di quartiere II
Dr Hauze

Dr Hauze

La rubrica a firma di Roberto Visibelli

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