Dr Hauze

Odio l’estate

Dottor Hauze 40

«Odio l'estate». Dieci anni fa moriva Bruno Martino, famoso musicista degli anni '60, autore ed interprete del noto brano che funge da titolo dell'odierno Dr. Hauze. Perché lo ricordo? Perché mi immagino il nostro sindaco a cantarla. A Tarantini, invero, l'estate (tranese) non porta bene. Per cui, all'insegna del «parcere subiectis et debellare superbos», non parlerò della recente figura di me…lma relativa allo strombazzato spettacolo fantasmico di Elton John. Ma in tema di me….lma (e dintorni) quattro parole veloci, veloci e alla buona, oggi le voglio stendere. Comincio.

Dopo il recente allarme lanciato dalla Goletta Verde circa la balneabilità del tratto di costa antistante lo sbocco del collettore alluvionale, con tanto di amarcord da parte dell'allora collaboratore della Gazzetta e di risposta risentita del sindaco che ha ricordato l'ispezione compiuta 17 mesi fa, non posso che esprimere alcune (molto condivisibili) riflessioni: all'epoca sono stati ispezionati entrambi i collettori? O solo quello (of course) a destra? Cosa è stato fatto in questi 17 mesi per ovviare a quanto rilevato in tale ultima ispezione? I collettori, comunque, vengono periodicamente ispezionati al fine di risolvere tempestivamente eventuali problemi o l'ispezione viene fatta solo quando ci sono i media al seguito? Lo chiedo perché, come spesso accade nella stagione estiva, l'aria in zona Torrente Antico (sottopasso delle ferrovie, zona Hotel Trani) diventa irrespirabile, ammoniacale, vomitevole, rivoltante. Anzi, invito sindaco ed assessori a tenere la prossima giunta, anziché a Palazzo di Città, presso il citato sottopasso in modo da verificare con mano (pardon, con naso), laddove non lo avessero rilevato prima, che qualche problema effettivamente c'è. E non è un bel biglietto da visita per la nostra città! E dato che i problemi non vengono mai da soli, poiché collettore fa rima con depuratore, non posso non occuparmi, seppur velocemente (per ora), delle vicende relative a quest'ultimo.

Il depuratore cittadino in via dei Finanzieri, che ha i suoi anni, era stato oggetto di un doveroso progetto di adeguamento alle nuove norme europee. Tuttavia i problemi sorti tra Acquedotto Pugliese (che gestisce l'impianto esistente), Comune di Trani e ditta appaltatrice dei lavori, hanno portato ad un contenzioso tra questi ultimi due, con il doppio (e non certo entusiasmante) risultato che i lavori di adeguamento non sono stati completati (con annesso rischio per le strutture inutilizzate e parzialmente incustodite) e che il Comune dovrà pagare una considerevole somma alla ditta appaltatrice (oltre a quanto già pagato per i lavori eseguiti e non ultimati). E qui mi tocca aprire una parentesi: pare che il contenzioso sia sorto per carenze del progetto originario. In particolare non erano state adeguatamente valutate le interferenze dei lavori con l'impianto esistente (che ovviamente doveva continuare a funzionare). Ora è d'uopo chiedere: con quale criterio vengono individuati i progettisti, nonché i periti di parte, di tali opere, che per la loro complessità richiedono competenze specifiche? È stata fatto un apposito bando di gara? Oppure si è attinto ad un elenco di professionisti di fiducia dell'Amministrazione o di chi comanda? Visti gli importi in gioco, ed i sempre possibili costi per eventuali contenziosi, viene richiesta ai professionisti una polizza assicurativa per responsabilità professionale?

Tornando al depuratore, infine, chiedo ai SS.RR.CC. di far conoscere in che anno sia stato costruito e per quanti abitanti sia stato dimensionato. Attualmente la popolazione è di circa 54.000 abitanti, cui si aggiungono, nella stagione estiva, i tanto decantati turisti, per non parlare del probabile aumento della popolazione per effetto dell'istituzione della nuova provincia Bat (ammesso che a Trani venga insediata qualche struttura provinciale che non sia già presente sul territorio). Nel caso fossimo al limite della capacità di trattamento dei liquami (o, peggio, fossimo già oltre tale limite), i SS.RR.CC. facciano sapere, con la sollecita e doverosa diligenza del caso, se si stia provvedendo alla progettazione di un ampliamento del depuratore esistente, oppure di un nuovo impianto, possibilmente altrove, lontano dalle esistenti case dei cittadini e dai costruendi alloggi dei Carabinieri. Io e i cittadini attendiamo una risposta. Anzi la esigiamo!

Abbiamo appreso delle nomine e dei problemi all'Amet. Auguri a Ninni, Supremo reggitore aziendale di Amet (accentrerà nella sua persona la carica di presidente, amministratore delegato e direttore generale). Senza voler polemizzare col neo S.R.A. o con il suo pigmalione, viste le importanti operazioni che attendono Amet nei prossimi mesi (eventuale acquisizione nuova sede, appalto parcometri, assunzione operatori della mobilità, eventuale cessione ramo d'azienda ad Elgasud, Montenegro, ecc.), si potrebbe sapere se è stato provveduto a valutare anche i curricula dei potenziali aspiranti alla carica di SRA, valutando anche le capacità professionali anziché solo l'appartenenza politica o l'amicizia personale? Oppure, per dirla con il poeta: «Vuolsi così colà dove si puote / ciò che si vuole, e più non dimandare?». Come al solito, non si risponde? Ne prendo, come al solito, atto. Inoltre, atteso che si va a liberare un posto da assessore, sono state fatte delle riunioni di maggioranza per individuare il nuovo oppure ci si appresta a vedere un nuovo, lungo ad interim delle importanti deleghe dell'urbanistica e della viabilità in capo al sindaco, valente medico già oberato da tanti impegni? Mi si può obiettare: ma così facendo si risparmia uno stipendio! E allora riduciamo qualche altro assessore e così il Comune risparmia di più.

Infine, per chiudere, ancora una riflessione sul contratto di Quartiere II: tempo addietro, pubblicamente chiesi perché, pur in presenza della dichiarazione della disponibilità delle aree da parte dei soggetti attuatori, queste non fossero state ancora acquisite dal Comune. In realtà tali aree rappresentano solo una parte delle aree per urbanizzazioni secondarie del Contratto di Quartiere II. Una parte non trascurabile (circa 50mila metri quadrati) è infatti rappresentata dalle aree residuali lungo la statale 16, nonché dall'ampio suolo di fronte al carcere, cui, in sede di piano di zona, non era stata attribuita suscettività edificatoria. La questione non è di poco conto: secondo la legislazione vigente i vincoli preordinati all'esproprio decadono dopo 5 anni da quando diventa efficace lo strumento di apposizione. Orbene tale termine è molto più vicino di quanto si pensi o, forse, addirittura, è già scaduto. Chissà…

Cari 23 lettori, vi prego, commentate questo nuovo truono a bassa voce: in caso contrario potreste disturbare i dormienti! E per questa volta è sufficiente.
  • Roberto Visibelli
  • Contratto di quartiere II
Dr Hauze

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La rubrica a firma di Roberto Visibelli

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