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Trani, il porto e la bellezza
Un pensiero di Mauro Spallucci (Omi Trani)
domenica 29 ottobre 2017
Mettere in risalto, a frutto, valorizzando il patrimonio della bellezza della nostra città è un fatto lodevole e si dà il benvenuto a questa nuova fase dello sviluppo della vita cittadina.
Ovviamente il paesaggio tranese andrebbe tutto salvaguardato ed, ovviamente, con molta attenzione andrebbe "sfruttato" ai fini di produrre buona e nuova economia a vantaggio soprattutto dei residenti. Ovviamente l'economia da produrre non è l'unica motivazione soprattutto da parte di chi oggi rappresenta gli interessi di tutta la città. Ovviamente mi riferisco a tutta la classe dirigente tranese. Anche se l'idea della valorizzazione della "zona porto" è buona va vista bene la logica che, a sua volta, deve essere vagliata con attenzione. Perché è in gioco sia il presente e sia il futuro, sia le attività produttive sia la vita delle famiglie residenti.
Quanto si andrà a definire deve essere compatibile con l'attuale contesto. Deve essere capace di produrre ambiente, bellezza, futuro. Insomma un progetto rispettoso della cultura, tradizione, storia. Ovviamente visto che si mette mani ad un progetto si potrebbero inserire anche tutte le aree limitrofe: ad iniziare da Piazza Bisceglie ora Piazza dell Repubblica che deve ritornare ad essere un biglietto da visita che accoglie; come Piazza Plebiscito, Piazza Lomgobardi, Piazza San Michele (Garibaldi), Piazza Sant'Agostino, Piazza della Stazione, Piazza Indipendenza, Piazza Castello, Piazza Cattedrale, Piazza Longobardi, Piazza Teatro, Piazza Tiepolo, Piazza Cesare Battisti, Piazza Libertà. Senza trasformarle in altro o diventare degli orrobili ed indecenti parcheggi. Per far si che si continui con le attività dei pescatori senza che si traformini in trasportatori di turisti.
Sarebbe opportuno che si governi pure lo spettacolo di trasformare tutto in una "grande" pizzeria all'aperto, di gelaterie, friggitorie e B&B per evitare che la città di storia, arte e cultura si traformi in un paese finto e funzionale al turismo mordi e fuggi, incapace di produrre cultura, tradizione. Poiché tutto questo può accedere se manca un progetto condiviso con tutta la cittadinanza , se il "pubblico" non e' in grado di valorizzare, se vi è il prevalere di privati interessati a "qualche quattrino a breve".
Si rammenta che la nostra città ci è stata trasmessa dai nostri avi e la nostra generazione ha il dovere di trasmetterla alle future generazioni senza danneggiare il suo fascino, le sue tradizioni e la bellezza del suo paesaggio. Ecco allora la necessità di partecipazione di tutti i cittadini, anche organizzati in comitati ed associazioni, per mettere insieme un progetto capace di produrre futuro e nuova bellezza.
Difronte alla generale abbuffata soprattutto del sabato sera, al partito organizzato dei B&B, dei privati interessati, occorre trovare il bandolo della matassa di un equilibrio che si potrebbe perdere. Il nuovo progetto dovrebbe scaturire da una coscienza comune capace di alzare la testa per farne un nuovo inizio di buone relazioni tra i cittadini residenti e gli ospiti accolti con gusto e buon vivere.
I tranesi si dovrebbe, per una volta, trasformare tutti in ideatori della bellezza che ci proietta tutti verso la costruzione di una città migliore, dando basi solide anche allo spirito. Per innescare processi e relazioni che aprono alla speranza di una migliore dimensione collettiva. Il nuovo progetto dovrebbe avere questo potere: interpretare le speranze di ciascuno nel diventare protagonista responsabile del cambiamento possibile e sostenibile.
Tutto questo ovviamente richiede tempo e risorse finanziarie. Richiedono imprenditori lungimiranti ed investimenti socialmente responsabili. Richiedono "tempi lunghi" tipici della nuova frontiera etica di chi si occupa di affari e di finanza. Sarà in grado l'attuale classe dirigente cittadina (politica, amministrativa, imprenditoriale, intellettuale, .....) di darsi quest'approccio al "progetto-visione" per garantire equilibrio di pressioni ed interessi legittimi per costruire il futuro bene comune primario? La bellezza da trasmettere. Città di storia, arte e cultura da sempre e per sempre. Trani.
Ovviamente il paesaggio tranese andrebbe tutto salvaguardato ed, ovviamente, con molta attenzione andrebbe "sfruttato" ai fini di produrre buona e nuova economia a vantaggio soprattutto dei residenti. Ovviamente l'economia da produrre non è l'unica motivazione soprattutto da parte di chi oggi rappresenta gli interessi di tutta la città. Ovviamente mi riferisco a tutta la classe dirigente tranese. Anche se l'idea della valorizzazione della "zona porto" è buona va vista bene la logica che, a sua volta, deve essere vagliata con attenzione. Perché è in gioco sia il presente e sia il futuro, sia le attività produttive sia la vita delle famiglie residenti.
Quanto si andrà a definire deve essere compatibile con l'attuale contesto. Deve essere capace di produrre ambiente, bellezza, futuro. Insomma un progetto rispettoso della cultura, tradizione, storia. Ovviamente visto che si mette mani ad un progetto si potrebbero inserire anche tutte le aree limitrofe: ad iniziare da Piazza Bisceglie ora Piazza dell Repubblica che deve ritornare ad essere un biglietto da visita che accoglie; come Piazza Plebiscito, Piazza Lomgobardi, Piazza San Michele (Garibaldi), Piazza Sant'Agostino, Piazza della Stazione, Piazza Indipendenza, Piazza Castello, Piazza Cattedrale, Piazza Longobardi, Piazza Teatro, Piazza Tiepolo, Piazza Cesare Battisti, Piazza Libertà. Senza trasformarle in altro o diventare degli orrobili ed indecenti parcheggi. Per far si che si continui con le attività dei pescatori senza che si traformini in trasportatori di turisti.
Sarebbe opportuno che si governi pure lo spettacolo di trasformare tutto in una "grande" pizzeria all'aperto, di gelaterie, friggitorie e B&B per evitare che la città di storia, arte e cultura si traformi in un paese finto e funzionale al turismo mordi e fuggi, incapace di produrre cultura, tradizione. Poiché tutto questo può accedere se manca un progetto condiviso con tutta la cittadinanza , se il "pubblico" non e' in grado di valorizzare, se vi è il prevalere di privati interessati a "qualche quattrino a breve".
Si rammenta che la nostra città ci è stata trasmessa dai nostri avi e la nostra generazione ha il dovere di trasmetterla alle future generazioni senza danneggiare il suo fascino, le sue tradizioni e la bellezza del suo paesaggio. Ecco allora la necessità di partecipazione di tutti i cittadini, anche organizzati in comitati ed associazioni, per mettere insieme un progetto capace di produrre futuro e nuova bellezza.
Difronte alla generale abbuffata soprattutto del sabato sera, al partito organizzato dei B&B, dei privati interessati, occorre trovare il bandolo della matassa di un equilibrio che si potrebbe perdere. Il nuovo progetto dovrebbe scaturire da una coscienza comune capace di alzare la testa per farne un nuovo inizio di buone relazioni tra i cittadini residenti e gli ospiti accolti con gusto e buon vivere.
I tranesi si dovrebbe, per una volta, trasformare tutti in ideatori della bellezza che ci proietta tutti verso la costruzione di una città migliore, dando basi solide anche allo spirito. Per innescare processi e relazioni che aprono alla speranza di una migliore dimensione collettiva. Il nuovo progetto dovrebbe avere questo potere: interpretare le speranze di ciascuno nel diventare protagonista responsabile del cambiamento possibile e sostenibile.
Tutto questo ovviamente richiede tempo e risorse finanziarie. Richiedono imprenditori lungimiranti ed investimenti socialmente responsabili. Richiedono "tempi lunghi" tipici della nuova frontiera etica di chi si occupa di affari e di finanza. Sarà in grado l'attuale classe dirigente cittadina (politica, amministrativa, imprenditoriale, intellettuale, .....) di darsi quest'approccio al "progetto-visione" per garantire equilibrio di pressioni ed interessi legittimi per costruire il futuro bene comune primario? La bellezza da trasmettere. Città di storia, arte e cultura da sempre e per sempre. Trani.