.jpg)
Inbox
Trani ricorda il generale Dalla Chiesa grazie all’impegno di Giovanni Paradiso
Omaggio al “prefetto dei cento giorni”, simbolo della lotta alla mafia lasciato solo dallo Stato
mercoledì 3 settembre 2025
11.55
Anche Trani grazie all'impegno costante e giornaliero di Giovanni Paradiso, cittadino tranese, noto ormai per valorizzare ogni singolo giorno l'impegno delle nostre forze dell'ordine, ricorda il generale dei carabinieri Carlo Alberto Dalla Chiesa, il "prefetto dei cento giorni", inviato nel capoluogo siciliano per combattere la mafia dopo gli importanti risultati nella lotta al terrorismo. Una battaglia, però, solitaria e con le armi spuntate. Inascoltata la richiesta di poteri speciali.
La sera del 3 settembre 1982, in via Isidoro Carini, un commando di fuoco lo ha ucciso insieme alla moglie Emanuela Setti Carraro, 32 anni, infermiera volontaria della Croce Rossa Italiana, alla guida di una A112, e all'agente di scorta 32enne Domenico Russo.
Ricordare il prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa non è solo un dovere civico, è un atto politico e morale - ha detto Giovanni Paradiso facendosi voce di tutti i cittadini che credono nelle istituzioni -. È la scelta consapevole di non accettare l'oblio, di non lasciar vincere il silenzio su chi ha provato a disarmare la violenza con il senso dello Stato. Il generale Dalla Chiesa resta una delle figure più limpide della nostra Repubblica. La sua vita non ci parla solo di legalità, ci parla di giustizia. E la giustizia, a differenza della legalità, non è mai neutra.
Sta sempre da una parte: quella dei cittadini, quella della verità, quella delle istituzioni che sanno cosa vuol dire servire e non servirsi. Oggi, nel suo nome, siamo chiamati a chiederci se stiamo facendo abbastanza, se le nostre città sono davvero ostili alla criminalità organizzata. A chi considera questi momenti semplici rituali, rispondiamo con l'impegno quotidiano. Perché la memoria, se non è azione, è complicità. Carlo Alberto Dalla Chiesa è stato un uomo che ha pagato il prezzo più alto per non voltarsi dall'altra parte. Sta a noi, ogni giorno, dimostrare che Dalla Chiesa, la moglie Emanuela Setti Carraro e l'agente Domenico Russo, uccisi nell'agguato di 43 anni fa, non sono morti invano.
Nell'occasione ringrazio per l'impegno svolto in questi periodi il prefetto della provincia Bat Dott. Silvana D'Agostino, tutti gli uomini del Comando Provinciale Carabinieri Bat con al vertice il Col. Galasso e gli agenti della Questura con a capo Quest. Fabrocini.
La sera del 3 settembre 1982, in via Isidoro Carini, un commando di fuoco lo ha ucciso insieme alla moglie Emanuela Setti Carraro, 32 anni, infermiera volontaria della Croce Rossa Italiana, alla guida di una A112, e all'agente di scorta 32enne Domenico Russo.
Ricordare il prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa non è solo un dovere civico, è un atto politico e morale - ha detto Giovanni Paradiso facendosi voce di tutti i cittadini che credono nelle istituzioni -. È la scelta consapevole di non accettare l'oblio, di non lasciar vincere il silenzio su chi ha provato a disarmare la violenza con il senso dello Stato. Il generale Dalla Chiesa resta una delle figure più limpide della nostra Repubblica. La sua vita non ci parla solo di legalità, ci parla di giustizia. E la giustizia, a differenza della legalità, non è mai neutra.
Sta sempre da una parte: quella dei cittadini, quella della verità, quella delle istituzioni che sanno cosa vuol dire servire e non servirsi. Oggi, nel suo nome, siamo chiamati a chiederci se stiamo facendo abbastanza, se le nostre città sono davvero ostili alla criminalità organizzata. A chi considera questi momenti semplici rituali, rispondiamo con l'impegno quotidiano. Perché la memoria, se non è azione, è complicità. Carlo Alberto Dalla Chiesa è stato un uomo che ha pagato il prezzo più alto per non voltarsi dall'altra parte. Sta a noi, ogni giorno, dimostrare che Dalla Chiesa, la moglie Emanuela Setti Carraro e l'agente Domenico Russo, uccisi nell'agguato di 43 anni fa, non sono morti invano.
Nell'occasione ringrazio per l'impegno svolto in questi periodi il prefetto della provincia Bat Dott. Silvana D'Agostino, tutti gli uomini del Comando Provinciale Carabinieri Bat con al vertice il Col. Galasso e gli agenti della Questura con a capo Quest. Fabrocini.






Ricevi aggiornamenti e contenuti da Trani