Un caffè con...

Un Caffè con Michele Di Gregorio

Le interviste del direttore di traniweb

Le elezioni di aprile hanno cancellato i Verdi dal Parlamento. A distanza di mesi, il trauma è stato assorbito?
E' stata una mazzata e stiamo ancora piangendo per il risultato... Al di là delle battute, abbiamo fatto autocritica anche se ci siamo trovati al cospetto di un risultato che nessuno si aspettava. La scelta, di natura esclusivamente elettorale, di aderire, all'ultimo momento, al cartello della Sinistra Arcobaleno era l'unica possibile per superare lo scoglio dello sbarramento. L'unica domanda che continuo a farmi, a distanza di tempo, è perché gli italiani abbiano punito solo alcuni soggetti politici e non tutti.

Pecoraro Scanio ha pagato per i rifiuti della Campania. Lui era Ministro dell'Ambiente.
Abbiamo ottenuto un risultato negativo per una serie di circostanze concatenate. Scontiamo, più degli altri, la litigiosità dell'ultimo governo Prodi e non ci ha aiutato il sentimento di anti-politica che ha preso piede in una parte di elettorato a ridosso della campagna elettorale. A Pecoraro Scanio sono state imputate tutte le colpe possibili e immaginabili. Mi chiedo: come si può mostrare, per due mesi di fila, in televisione, immagini di Napoli sommersa dai rifiuti? E' stato uno spot continuo contro di lui. Le responsabilità di Pecoraro Scanio sono marginali rispetto a quelle degli Enti regionali e locali. Lui era Ministro dell'Ambiente ed ha pagato per tutti. L'emergenza rifiuti in Campania deriva da almeno 15 anni di cattiva gestione, Pecoraro Scanio in due anni cosa poteva fare?

La sinistra "radicale" ha dimostrato enormi imbarazzi a vivere un ruolo attivo nella maggioranza di Governo. Siete destinati ad un'eterna opposizione?
Assolutamente no, siamo perfettamente in grado di amministrare e di governare. Lo dimostrano gli Enti Locali in cui, tuttora, siamo protagonisti, non ultima la Puglia che è diventata una Regione all'avanguardia per quanto riguarda le energie rinnovabili, come dimostrano le leggi promulgate in questi anni: la nostra Regione si è dotata di un piano energetico, di un piano particolareggiato per le attività estrattive, recentemente il Consiglio regionale ha approvato il piano per le fonti rinnovabili.

In Puglia non sono tutte rose e fiori: sui rigassificatori, ad esempio, non si riesce a trovare un'intesa.
Impianti industriali di questo tipo, che vanno ad incidere in maniera pesante su alcuni territori, devono essere condivisi dalle popolazioni locali. Non si possono imporre dall'alto. Destra o sinistra, la sostanza non cambia. La politica dell'imposizione è più sbrigativa ma non paga. Al contrario, la politica deve abituarsi ad ascoltare la voce dei territori, anche a costo di ritardi sulle tabelle di marcia.

E sulla sanità cosa diciamo? E' stato il cavallo di battaglia della campagna elettorale di Nichi Vendola.
Facciamo autocritica: l'amministrazione regionale, su questo tema, ha peccato nel non aver dato le risposte che ci aspettavamo. Mi viene però da sorridere quando esimi personaggi del centrodestra si ergono a censori. Non dimentichiamoci che Vendola è stato eletto per porre rimedio ai disastri del piano Fitto. Che poi non ci sia riuscito, questo è un limite su cui non vogliamo nasconderci. Prima della scadenza del suo mandato mi auguro riesca a dare una sterzata convinta, finora soltanto annunciata. E' stato approvato il piano della salute, migliorato – va detto - anche dagli emendamenti del centrodestra. Vediamo che succede. E aspettiamo novità importanti per Trani.

Ma ha visto l'elenco delle priorità evidenziate nel piano della salute? L'ospedale unico Trani-Bisceglie è agli ultimi posti, praticamente un miraggio.
Vero. Sono piuttosto scettico sul cammino che porta alla realizzazione dell'ospedale unico. In verità, sarei già felice se venissero ripristinati e migliorati i servizi minimi all'interno dell'attuale stabilimento. I lavori al pronto soccorso si stanno facendo, è stata migliorata la struttura del centro trasfusionale, il direttore della Asl ha dato garanzie su ostetricia e ginecologia. Questi interventi sarebbero segnali importanti di discontinuità ed evoluzione rispetto al passato.

La vostra portavoce ha invitato il movimento a ripartire cambiando il messaggio politico: da "partito dei no" dovete diventare "partito dell'invece".
Quella del "partito del no" è una delle tante etichette negative che i media ci hanno affibiato. All'esterno, purtroppo, abbiamo questa immagine. Dobbiamo sforzarci di far capire alle persone che, in tutti questi anni di politica, i Verdi si sono distinti non solo per le critiche, ma anche per delle proposte concrete. Grazia Francescato, la nostra portavoce, ha detto una cosa giustissima: unire l'alternativa alla critica. Noi riteniamo di averlo sempre fatto ma, evidentemente, il messaggio non è passato, forse perché poco interessante sotto il profiilo giornalistico. Nello specifico, a Trani, abbiamo sempre cercato un dialogo con la maggioranza. Non vogliamo passare per quelli "contrari a prescindere". Non a caso, lo scorso anno, invitammo l'amministrazione e l'assessore alla viabilità ad un incontro pubblico per discutere sul problema del traffico dopo la realizzazione della pista ciclabile. Non si è presentato nessuno. Abbiamo sempre chiesto partecipazione alle scelte, ma la richiesta è rimasta tale. Dal 2003 ad oggi abbiamo prodotto un'infinità di interrogazioni, fornendo suggerimenti alternativi ai provvedimenti che si volevano adottare. Potrei fare migliaia di esempi. Di fronte però ci siamo trovati un muro di gomma, una maggioranza forte nei numeri che ritiene di essere autosufficiente su tutto. A torto. Ed a pagare sono i cittadini.

Entriamo nel vivo delle questioni locali: situazione finanziaria.
Il male originario è l'aver voluto, in maniera ostinata, nascondere i numeri, mettere la testa sotto la sabbia ed aver fatto finta che non ci siano mai stati problemi seri di natura economica. Un atto di umiltà non ci avrebbe portato a questa situazione, all'aumento dei tributi locali ed alla crescita così esponenziale del deficit pubblico.

Da sabato comincerete un'attività di informazione in loco sullo spostamento del mercato giornaliero in piazza Dalla Chiesa.
E' un classico esempio dell'improvvisazione che caratterizza le scelte di questa amministrazione. Negli ultimi anni sono stati proposti, e cambiati, siti in continuazione. La soluzione di piazza Dalla Chiesa non ci trova d'accordo. L'unico luogo di ritrovo per gli abitanti di quel quartiere verrà trasformata in un mercato ed è giusto che i cittadini lo sappiano.

I pescatori e molti ambulanti sono favorevoli alla scelta. Alcuni l'hanno persino caldeggiata.
Bisognava trovare una soluzione diversa. Fra le poche cose buone fatte da questa amministrazione, c'è la redazione del piano del commercio che individua le zone destinate per i vari mercati rionali. Non ho votato il provvedimento ma l'ho condiviso nella sua impostazione. Perché non si è dato seguito a quel percorso? Adesso si va incontro alle esigenze dei pescatori legittimamente esasperati, resto dell'avviso che la scelta migliore sarebbe stata quella dei capannoni Ruggia.

Ipotesi presa in considerazione e poi scartata.
Il progetto presentato in commissione ci piaceva, era ben fatto. Poi si è fatta retromarcia, forse perché si è scoperto che, una parte del suolo, all'interno dei Capannoni Ruggia era di proprietà del demanio. Inoltre, con il Pug, quella zona diventerà edificabile e, chi costruisce, non vuole il pesce sotto casa. Nonostante tutto, quel progetto poteva essere portato avanti. Su piazza Dalla Chiesa è stata fatta una scelta politica sbagliata. Per sistemare una cosa se ne sbagliano cento: è il leit motiv del governo Tarantini.

Ma il progetto di piazza Dalla Chiesa è passato al vaglio della commissione?
No.

La sua commissione si occupa anche del cimitero.
Abbiamo fatto più sopralluoghi al cimitero e molto prima che succedesse quello che è successo. Mi meravigliavo del fatto che nessun magistrato avesse ancora aperto un'inchiesta. La quarta commissione ha scritto e segnalato a più riprese la situazione di degrado del cimitero, una vergogna che si trascina da anni. Ma nessuno ha mai fatto niente, dal sindaco al dirigente. C'è una relazione indirizzata al sindaco, piuttosto datata, da parte del dottor Stringaro della Asl in cui si segnalavano gran parte delle criticità emerse nell'inchiesta.

Veniamo ai rimedi. Il project financing è la soluzione a tutti i mali?

Starei molto attento prima di scegliere questa ipotesi. Ci sono degli esempi, tipo quello di Foggia, che dovrebbero far riflettere. I prezzi dei loculi realizzati da privati sono così cari che finiscono per non essere alla portata della gran parte dei cittadini. Con un leggero sforzo economico da parte del Comune, si potrebbe evitare di ricorrere al project. L'amministrazione contrae tanti debiti con la Cassa Depositi e Prestiti, anche per cose inutili: penso che per il cimitero vada la pena pensarci.

La quarta commissione si occupa anche di centro storico. Possibile andare avanti così?
I Verdi hanno un'idea precisa per il rilancio dell'intera area, nel rispetto del lavoro dei commercianti e della tranquillità di chi ci vive. Non è possibile continuare a pensare al centro storico come luogo di investimento per attività di ristorazione. La zona è satura di bar, pizzerie, ristoranti ed american bar. Dobbiamo pensare a qualcosa di diverso, incentivando la nascita di piccole botteghe dell'artigianato, attività senz'altro compatibili con le caratteristiche del nostro centro storico. Attraverso delle operazioni di locazione agevolata o di riduzione dell'Ici e della Tarsu, si darebbe la possibilità agli artigiani di ritornare sul porto.

Il porto lo volete completamente pedonale?
Quello deve essere il punto di arrivo. Non si possono cambiare le abitudini delle persone dalla mattina alla sera. Le decisioni vanno prese gradualmente, a piccole dosi. Riconosco all'amministrazione la scelta di aver chiuso il piazzale della Cattedrale, anche se i disagi per chi opera all'interno del Tribunale si sono triplicati in termini di circolazione e parcheggio. L'ideale sarebbe consentire la circolazione d'inverno e interdirla completamente d'estate.

La pedonalizzazione di corso Vittorio Emanuele le piace?
Non riesco ad immaginare il corso chiuso al traffico anche perché è l'unica arteria che dà respiro a due parti ben distinte della città. Chiudendo il corso non si risolve il problema del traffico, lo si va solo a spostare e ad acuire nelle strade parallele. L'impostazione generale del piano è condivisibile, ossia ridurre il numero delle macchine che circolano. Arrivare da zero a mille però è impossibile. Soprattutto se non si hanno aree di parcheggio adeguate.

Nel piano del traffico si individuano sei parcheggi interrati.
Un sogno che si realizzerà chissà quando. Dobbiamo essere concreti, cercare delle soluzioni immediate e intelligenti, senza rincorrere chimere.

Avete delle idee da fornire?
Dobbiamo terminare immediatamente il parcheggio di piazza XX settembre per il quale sarei anche favorevole ad una gestione con project financing, vantaggiosa sia per il pubblico che per il privato. Adesso la patata bollente è stata affidata ad Amet, essendo rientrata nel pacchetto di gestione dei parcheggi a raso. Continuano ad esserci problemi di infiltrazione, mancano gli arredi, ma se non si prende di petto la situazione rimarrà un'eterna incompiuta. Una soluzione immediata ed efficace sarebbe l'utilizzo dello spiazzo adiacente viale Falcone. Dalle parti del porto, rivaluterei l'area dell'ex mattatoio a patto che la si illumini e si risistemi la strada per ovvi motivi di sicurezza. Il tutto condito da servizi navetta effettuati con bus elettrici e non con quei mezzi mastodontici ed inquinanti che si sono utilizzati d'estate.

Refezione scolastica.
Altro esempio di improvvisazione. Se il servizio andava bene, perché si sono modificate le condizioni contrattuali? Hanno ragione i genitori a protestare contro questa schizofrenia amministrativa. Ed è paradossale che un consigliere di maggioranza chieda l'istituzione di una commissione d'indagine per appurare responsabilità che emergono dalla sua stessa coalizione. Ho imparato a non meravigliarmi più di nulla, a maggior ragione dopo le nomine dei collegi sindacali nelle due aziende. Abbiamo consiglieri di maggioranza che si lamentano apertamente dell'operato degli assessori, altri che nominano fratelli, mogli e mariti nelle Istituzioni. A Trani può succedere di tutto. La cosa più grave è che i cittadini sembrano assuefatti, non fanno più caso a queste cose.

Amet è sempre oggetto delle vostre attenzioni.
Approfitto della rubrica per chiedere ufficialmente al sindaco un incontro pubblico in cui ci spiegasse la situazione economica di Amet ed anche di Amiu. Vorrei che il sindaco ci spiegasse perché in un recente Consiglio d'amministrazione di Amet è stato deciso di elargire un premio, fino ad un massimo di 60mila euro, all'amministratore delegato, un compenso aggiuntivo in base al margine operativo lordo dell'azienda, da riscuotere in due tranches. Non credo sia corretto predicare economia da un parte e poi dare carta bianca ai manager scelti per gestire delle aziende di proprietà pubblica.

In vista delle prossime scadenze elettorali riproverete l'esperimento di una Costituente della sinistra?
Adesso abbiamo un'altra priorità, quella di riacquisire la capacità di fare politica in maniera autonoma. Per il resto, guardiamo con interesse all'ipotesi di Vendola di costituire un soggetto unico che veda coinvolte tutte le forze di sinistra, anche a livello nazionale molti nostri esponenti condividono la scelta. In vista delle provinciali, in questi giorni abbiamo avviato un tavolo di confronto con i segretari politici di tutto il centrosinistra. Se non si va uniti, in coalizione, non si va da nessuna parte. E' una scelta obbligata, non solo per noi ma anche per il Partito Democratico che sembra aver capito di non poter correre da solo.

E Casini diventa rosso?
Non lo so. C'è questa possibilità. In Puglia potremmo tentare l'esperimento con l'Udc. Casini, comunque, non lo vedo rosso. Al massimo arancione.

L'arancione era di Fitto.
Ha ragione. Ed ha portato male, meglio di no allora. Al di là delle battute, si sta valutando la fattibilità di questa alleanza, mentre credo non ci saranno difficoltà nel riproporre la stessa coalizione che ha portato alla vittoria Vincenzo Divella nel 2004.

Flash di nuovo su Trani: state pensando di chiedere la vice presidenza del Consiglio Comunale?
Ci abbiamo pensato ma non vogliamo turbare il sonno di qualcun altro. Proprio ora che si sta cercando di dialogare e di costruire un'alternativa...
6 fotoUn Caffè con Michele Di Gregorio
Un caffè con Michele Di GregorioUn caffè con Michele Di GregorioUn caffè con Michele Di GregorioUn caffè con Michele Di GregorioUn caffè con Michele Di GregorioUn caffè con Michele Di Gregorio
Michele Di Gregorio, capogruppo dei Verdi in Consiglio Comunale, è l'ospite di questa settimana della rubrica "Un caffé con...", firmata dal direttore Biagio Fanelli. Di Gregorio e Fanelli si sono incontrati all'interno del bar Beltrani.
  • Michele Di Gregorio
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