Calcio

Il tifoso del Trani ha perso l’occhio sinistro, rabbia ultrà sul web

«Non può succedere questo per una partita di calcio»

«Non si può perdere un occhio per una partita di calcio». Monta la rabbia dei tifosi del Trani per il grave episodio di violenza che ha visto come sfortunato protagonista un 29enne ragazzo tranese, colpito al viso da un tubo di ferro durante la gara di play off di Eccellenza fra Molfetta e Fortis Trani.

Alessandro (questo il nome del giovane) ha trascorso la notte nel policlinico di Bari dove è stato condotto d'urgenza nel tardo pomeriggio di domenica. Il ragazzo, sorretto da tre amici ed avvolto in una maschera di sangue, si era presentato intorno alle 18.30 nel pronto soccorso dell'ospedale di Molfetta. Immediatamente riconosciuto dai sanitari come codice rosso, gli è stato riscontrato un trauma facciale. Dopo aver suturato le ferite con 20 punti, i medici hanno disposto l'immediato trasferimento nella clinica oculistica del policlinico di Bari. Alessandro ha perso l'occhio sinistro. Nella notte è stato operato per far assorbire l'ematoma al cervello. Domani sarà rioperato per la riduzione della frattura alla mascella ed al setto nasale.

L'episodio ha scatenato la rabbia degli amici e dei tifosi del Trani. Le due tifoserie, allo stadio, erano separate soltanto da un divisorio. Come dimostrano anche le foto di Traniweb, a far da cordone c'erano pochissimi Carabinieri, il che ha facilitato le provocazioni ed i contatti tra gli ultras sfociati in un fitto lancio di oggetti, in particolare bottiglie (provenienti dal settore molfettese) e tubi staccati dalla balaustra di protezione. Durante questo lancio è stato colpito Alessandro, reo di essersi trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato. L'episodio ha surriscaldato ulteriormente gli animi, così come l'evolversi della partita. Alla fine, gli scontri sono proseguiti. Durante i tafferugli sono rimasti feriti due Carabinieri, il primo stordito da una bomba carta, il secondo con una frattura alla mano destra.

Dopo un periodo di relativa calma, la tensione fra le due tifoserie è tornata altissima e sul web c'è già chi grida vendetta e da appuntamento alla gara di ritorno. Nella storia si ricorda di un altro episodio di violenza che ha caratterizzato i derby fra Molfetta e Trani. Era la stagione 1987/88 (anno della promozione della Polisportiva Trani in C2) e, al termine della gara fra Molfetta e Trani (finita anche in quella occasione per 2-1), un giovane sostenitore tranese fu vilmente aggredito all'uscita dal Paolo Poli. Quest'anno, invece, i rapporti fra le due tifoserie sembravano essere cambiati. Nei tre precedenti fin qui giocati (due in campionato ed uno in coppa), non si erano verificati episodi che potessero presagire il peggio.

I Carabineri di Molfetta stanno analizzando i filmati realizzati durante la gara ed al termine della stessa per cercare di identificare i facinorosi. In attesa dei risultati delle indagini, ad aver pagato un conto salatissimo è lo sfortunato Alessandro. Appassionato di sport (giocava anche nella squadra di rugby locale) e tifosissimo del Trani, non disdegnava di seguire gli eventi quando aveva la possibilità di farlo. Adesso le sue abitudini, suo malgrado, dovranno cambiare. Difficile, davvero difficile, accettarlo.

La Fortis Trani si è stretta vicino al giovane. Il presidente, Ninni Flora, è andato a far visita al tifoso ed ha espresso solidarieta a lui ed alla sua famiglia. Flora ha cercato di stemperare gli animi. «Non si risponde violenza a violenza. Dobbiamo stare tutti tranquilli e cercare una sana vendetta sportiva nella gara di ritorno per qualificarci alla fase successiva. Sugli spalti del Comunale non deve esserci tensione, ma si deve respirare un clima di festa. Certi episodi non hanno nulla a che vedere col calcio e non devono più ripetersi».
  • Alessandro Di Ronzo
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