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Politica
Amet, rischio smantellamento: Fratelli d’Italia chiede il ritiro dell’avviso pubblico
Accuse al centrosinistra: «In dieci anni svuotata di ogni servizio, ora si profila la (s)vendita della distribuzione elettrica»
Trani - venerdì 7 novembre 2025
9.33 Comunicato Stampa
Riceviamo e pubblichiamo la nota di Michele Scagliarini, coordinatore cittadino di FdI Trani.
Con l'Avviso pubblico per manifestazione di interesse relativamente al ramo d'azienda attivo nella distribuzione di energia elettrica su rete locale, AMET rischia di perdere uno degli ultimi servizi rimasti operativi.
Ricordiamo che, nell'assoluta inerzia dell'Amministrazione, AMET ha già perso — praticamente a parametro zero — il servizio di vendita di energia elettrica, nonostante il gruppo consiliare di Fratelli d'Italia avesse tempestivamente proposto e sollecitato soluzioni alternative.
Il servizio di pubblica illuminazione, da sempre fiore all'occhiello e motivo di orgoglio cittadino, è stato "sfilato" con risultati disastrosi: Trani è passata dall'essere una delle città meglio illuminate d'Italia a una delle più buie, amplificando il senso di insicurezza. Lo stesso sindaco, dopo oltre due anni, ha ammesso di non essere soddisfatto dei risultati, pur sostenendo in un'intervista che "non è reale quell'effetto di buio che si nota".
La gestione dei parcheggi è stata sottratta ad AMET tra molte perplessità, nonostante la nostra proposta di affidarla ad AMIU. A breve potrebbe venir meno anche il servizio di assistenza ai diportisti.
Ora si profila l'ultima beffa: l'avviso pubblico sulla distribuzione di energia elettrica, nonostante sia in corso un confronto nazionale per ridefinire i termini e le prospettive del settore.
Il piano del centrosinistra è evidente — non certo quello industriale, di cui non vi è traccia, nonostante le nostre reiterate richieste: dieci anni per svuotare AMET di tutti i servizi, portandola così, senza prospettive, alla sua inevitabile (s)vendita.
Fratelli d'Italia chiede che l'avviso pubblico venga immediatamente ritirato e che si convochi un Consiglio comunale monotematico per chiarire il futuro dell'azienda. Ricordiamo che siamo ancora in attesa del piano industriale, come previsto dalla delibera consiliare votata all'unanimità nel lontano 2020.
La storia di AMET andava tutelata e rilanciata. Non distrutta!
Con l'Avviso pubblico per manifestazione di interesse relativamente al ramo d'azienda attivo nella distribuzione di energia elettrica su rete locale, AMET rischia di perdere uno degli ultimi servizi rimasti operativi.
Ricordiamo che, nell'assoluta inerzia dell'Amministrazione, AMET ha già perso — praticamente a parametro zero — il servizio di vendita di energia elettrica, nonostante il gruppo consiliare di Fratelli d'Italia avesse tempestivamente proposto e sollecitato soluzioni alternative.
Il servizio di pubblica illuminazione, da sempre fiore all'occhiello e motivo di orgoglio cittadino, è stato "sfilato" con risultati disastrosi: Trani è passata dall'essere una delle città meglio illuminate d'Italia a una delle più buie, amplificando il senso di insicurezza. Lo stesso sindaco, dopo oltre due anni, ha ammesso di non essere soddisfatto dei risultati, pur sostenendo in un'intervista che "non è reale quell'effetto di buio che si nota".
La gestione dei parcheggi è stata sottratta ad AMET tra molte perplessità, nonostante la nostra proposta di affidarla ad AMIU. A breve potrebbe venir meno anche il servizio di assistenza ai diportisti.
Ora si profila l'ultima beffa: l'avviso pubblico sulla distribuzione di energia elettrica, nonostante sia in corso un confronto nazionale per ridefinire i termini e le prospettive del settore.
Il piano del centrosinistra è evidente — non certo quello industriale, di cui non vi è traccia, nonostante le nostre reiterate richieste: dieci anni per svuotare AMET di tutti i servizi, portandola così, senza prospettive, alla sua inevitabile (s)vendita.
Fratelli d'Italia chiede che l'avviso pubblico venga immediatamente ritirato e che si convochi un Consiglio comunale monotematico per chiarire il futuro dell'azienda. Ricordiamo che siamo ancora in attesa del piano industriale, come previsto dalla delibera consiliare votata all'unanimità nel lontano 2020.
La storia di AMET andava tutelata e rilanciata. Non distrutta!
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