Politica
Amianto, la Folgore punta l’indice sull’immobilismo amministrativo
«Dal Comune dicono di non poter intervenire per le rimozioni»
Trani - sabato 2 ottobre 2010
A seguito delle attività di monitoraggio ambientale effettuate recentemente dall'associazione di volontariato Folgore di Trani, e dopo aver aver constatato la presenza in tutte le periferie del territorio tranese (da via Barletta a via Bisceglie) di molteplici siti adibiti ad abbandono di lastre, tegole, vasche ed altri manufatti di eternit, la Folgore ha inoltrato una segnalazione diretta al sindaco di Trani ed all'assessore all'ambiente richiedendone la rimozione, lo smaltimento e la bonifica dei suoli.

«Stando alla risposta dell'assessore all'ambiente – dice Nunzio Di Lauro - non è in suo potere autorizzare simile attività di rimozione, in quanto tale processo soggiace ad una complessa ed articolata procedura. Tenendo presente che il materiale può essere oggetto del distacco di fibre, speriamo vivamente che all'interno dell'amministrazione comunale di Trani si riesca a reperire uno o più soggetti che abbiano il potere di autorizzare l'espletamento di tale processo dalla complessa ed articolata procedura, pregando i cittadini tranesi di non contrarre le patologie maligne provocate dall'amianto, quali la fibrosi polmonare, il tumore polmonare, il mesotelioma pleurico, il mesotelioma peritoneale e tante altre neoplasie».

E' scientificamente dimostrato che i manufatti in eternit, se deteriorati o frantumati, possono provocare il rilascio sistematico di fibre d'amianto che risultano essere estremamente dannose per la salute dell'uomo. Una fibra di amianto è 1300 volte più sottile di un capello umano. Non esiste una soglia di rischio al di sotto della quale la concentrazione di fibre di amianto nell'aria non sia pericolosa: teoricamente l'inalazione anche di una sola fibra può causare il mesotelioma ed altre patologie mortali, tuttavia un'esposizione prolungata nel tempo o ad elevate quantità aumenta esponenzialmente le probabilità di contrarle.

«Stando alla risposta dell'assessore all'ambiente – dice Nunzio Di Lauro - non è in suo potere autorizzare simile attività di rimozione, in quanto tale processo soggiace ad una complessa ed articolata procedura. Tenendo presente che il materiale può essere oggetto del distacco di fibre, speriamo vivamente che all'interno dell'amministrazione comunale di Trani si riesca a reperire uno o più soggetti che abbiano il potere di autorizzare l'espletamento di tale processo dalla complessa ed articolata procedura, pregando i cittadini tranesi di non contrarre le patologie maligne provocate dall'amianto, quali la fibrosi polmonare, il tumore polmonare, il mesotelioma pleurico, il mesotelioma peritoneale e tante altre neoplasie».

E' scientificamente dimostrato che i manufatti in eternit, se deteriorati o frantumati, possono provocare il rilascio sistematico di fibre d'amianto che risultano essere estremamente dannose per la salute dell'uomo. Una fibra di amianto è 1300 volte più sottile di un capello umano. Non esiste una soglia di rischio al di sotto della quale la concentrazione di fibre di amianto nell'aria non sia pericolosa: teoricamente l'inalazione anche di una sola fibra può causare il mesotelioma ed altre patologie mortali, tuttavia un'esposizione prolungata nel tempo o ad elevate quantità aumenta esponenzialmente le probabilità di contrarle.
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