Cronaca
Avvocati arrestati: truffa da 518mila euro
False pratiche di disoccupazione Inps per gli agricoltori. Ai domiciliari quattro professionisti, uno è di Trani. I nomi
Trani - giovedì 20 settembre 2012
12.15
I Carabinieri di Trani hanno eseguito questa mattina quattro provvedimenti restrittivi, emessi su richiesta della procura di Trani, nei confronti di 4 avvocati (2 di Bari, 1 di Trani ed 1 di Terlizzi) per truffa aggravata e continuativa ai danni dell'Inps e del ministero di giustizia. Per tutti i professionisti il gip del tribunale di Trani ha disposto i domiciliari. Gli avvocati sono Oscar Lojodice, Sergio Mannerucci, Maria Luisa Tatoli e Gilberto Botta.
Le misure cautelari sono giunte a conclusione di una complessa attività di indagine condotta, a partire dal giugno del 2010, dai Carabinieri di Trani e del pm Michele Ruggiero, che portò a marzo scorso all'esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un noto avvocato barese ed alla denuncia in stato di libertà del responsabile del patronato Enas di Corato. La vicenda odierna rappresenta il secondo stadio investigativo di quel filone d'inchiesta.
Secondo gli inquirenti, gli avvocati, sfruttando la posizione di numerosi braccianti agricoli (per la maggior parte dei Comuni di Andria, Bisceglie, Corato e Terlizzi) presentavano, nell'interesse solo apparente degli inconsapevoli agricoltori, una serie di ricorsi davanti al tribunale del lavoro di Trani per presunti crediti nei confronti dell'Inps per il mancato pagamento della rideterminazione dell'indennità di disoccupazione agricola. Firme false, apposte in calce ai mandati a margine degli atti, nonché attestazioni false circa l'autenticità delle stesse sottoscrizioni. Il tutto con la complicità dei responsabili di alcuni patronati del circondario, la cui posizione è al vaglio della magistratura.
Per effetto dei ricorsi illecitamente formati, i quattro professionisti in 128 casi (complessivamente accertati) hanno indotto in errore i giudici del tribunale del lavoro di Trani, ottenendo sentenze di condanna alla liquidazione di somme di denaro sia a titolo di salario reale in favore degli ignari agricoltori ricorrenti e sia di onorari e spese di lite a proprio beneficio. E' stato accertato inoltre che uno dei quattro professionisti ha promosso, utilizzando sempre falsi mandati, 215 ricorsi presso la Corte di appello di Lecce chiedendo e nella maggior parte dei casi ottenendo la condanna del Ministero di giustizia al pagamento di danni morali conseguenti al ritardo delle pronunce di primo grado. Allo stato attuale, sono 350 i ricorsi illecitamente patrocinati dai quattro avvocati per una somma complessiva indebitamente percepita di 518mila euro, più di un quarto materialmente già incassata. La gran parte di questi proventi illeciti (oltre 400mila euro) è stata maturata da Lojodice. All'avvocato tranese Botta è contestata la somma di 6mila euro.
Le misure cautelari sono giunte a conclusione di una complessa attività di indagine condotta, a partire dal giugno del 2010, dai Carabinieri di Trani e del pm Michele Ruggiero, che portò a marzo scorso all'esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un noto avvocato barese ed alla denuncia in stato di libertà del responsabile del patronato Enas di Corato. La vicenda odierna rappresenta il secondo stadio investigativo di quel filone d'inchiesta.
Secondo gli inquirenti, gli avvocati, sfruttando la posizione di numerosi braccianti agricoli (per la maggior parte dei Comuni di Andria, Bisceglie, Corato e Terlizzi) presentavano, nell'interesse solo apparente degli inconsapevoli agricoltori, una serie di ricorsi davanti al tribunale del lavoro di Trani per presunti crediti nei confronti dell'Inps per il mancato pagamento della rideterminazione dell'indennità di disoccupazione agricola. Firme false, apposte in calce ai mandati a margine degli atti, nonché attestazioni false circa l'autenticità delle stesse sottoscrizioni. Il tutto con la complicità dei responsabili di alcuni patronati del circondario, la cui posizione è al vaglio della magistratura.
Per effetto dei ricorsi illecitamente formati, i quattro professionisti in 128 casi (complessivamente accertati) hanno indotto in errore i giudici del tribunale del lavoro di Trani, ottenendo sentenze di condanna alla liquidazione di somme di denaro sia a titolo di salario reale in favore degli ignari agricoltori ricorrenti e sia di onorari e spese di lite a proprio beneficio. E' stato accertato inoltre che uno dei quattro professionisti ha promosso, utilizzando sempre falsi mandati, 215 ricorsi presso la Corte di appello di Lecce chiedendo e nella maggior parte dei casi ottenendo la condanna del Ministero di giustizia al pagamento di danni morali conseguenti al ritardo delle pronunce di primo grado. Allo stato attuale, sono 350 i ricorsi illecitamente patrocinati dai quattro avvocati per una somma complessiva indebitamente percepita di 518mila euro, più di un quarto materialmente già incassata. La gran parte di questi proventi illeciti (oltre 400mila euro) è stata maturata da Lojodice. All'avvocato tranese Botta è contestata la somma di 6mila euro.