
Territorio
Stp, Bottaro: «La richiesta di azzeramento è arrivata dai soci. E Gargiuolo lo sa»
Il sindaco replica al presidente della società dei trasporti provinciali
Trani - lunedì 8 febbraio 2016
13.25
«Il presidente della Stp ha evidentemente la memoria corta». Il sindaco di Trani, Amedeo Bottaro, replica così al presidente della Stp, Roberto Gargiuolo. «La richiesta di compiere un passo indietro è stata formulata personalmente dai soci in occasione di un recente incontro che si è tenuto presso la sede della Città Metropolitana di Bari. In quella circostanza, presenti anche il sindaco della Città metropolitana, il presidente della Provincia ed il sindaco di Trani (delegato per conto della società Amet) hanno richiesto al presidente della Stp ed all'Amministratore delegato di rassegnare le dimissioni. In particolare, il sottoscritto ed il sindaco della Città Metropolitana hanno sottolineato l'assenza di qualsivoglia rapporto fiduciario con il management in carica di Stp».
«La riprova di quanto detto – prosegue il sindaco – sta nei fatti. L'attuale management di Stp sta gestendo la società come fosse un'azienda privata, dimenticando evidentemente la prerogativa pubblica della stessa. In occasione dell'incontro che si è tenuto presso la sede della Città Metropolitana, sia io che Decaro abbiamo lamentato questo atteggiamento, evidenziando l'assoluta mancanza di condivisione delle scelte che, di fatto, ha impedito e sta impedendo ai soci di porre in essere la benché minima attività di controllo sulle decisioni e sta negando una risposta alle aspettative di rinnovamento e riorganizzazione della società in linea con le strategie dei soci».
«La riprova di quanto detto – prosegue il sindaco – sta nei fatti. L'attuale management di Stp sta gestendo la società come fosse un'azienda privata, dimenticando evidentemente la prerogativa pubblica della stessa. In occasione dell'incontro che si è tenuto presso la sede della Città Metropolitana, sia io che Decaro abbiamo lamentato questo atteggiamento, evidenziando l'assoluta mancanza di condivisione delle scelte che, di fatto, ha impedito e sta impedendo ai soci di porre in essere la benché minima attività di controllo sulle decisioni e sta negando una risposta alle aspettative di rinnovamento e riorganizzazione della società in linea con le strategie dei soci».
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