Caso Fidapa, la Chiarello grida all’errore

C'è il forte sospetto che su Pina Chiarello si sia scatenata l'ennesima tempesta in un bicchier d'acqua. Dopo le richieste di chiarimenti di Fabrizio Ferrante (Pd) in merito alla sua presunta presenza in una seduta di giunta dove fu approvato lo stanziamento di un contributo di 5000 euro alla Fidapa (associazione di cui la Chiarello è presidente), l'assessore tranese grida all'errore. «In quella seduta di giunta non c'ero. Non avrei mai fatto una fesseria simile. Due sono le cose: o quella delibera richiamata da Ferrante è un falso oppure è stata annotata erroneamente la mia presenza».

Sulla copia della delibera fornita al capogruppo del Pd non vi è alcun dubbio: la croce sulla casella di presenza della Chiarello compare. In quella seduta, oltre al sindaco, risulterebbero presenti gli assessori Lapi, Paolillo, Di Savino, Memola e Pappolla. Assenti invece Cicolani, Scagliarini e Lovato. «Andrò a cercare la camicia di delibera – dice la Chiarello - per dimostrare che non c'è la mia firma su quel provvedimento». Se così fosse (e non abbiamo motivo per dubitare del contrario), dopo le sviste nel rendiconto 2009 ritirato in Consiglio, la galleria degli errori sui documenti ufficiali del Comune di Trani si arricchirebbe di un'altra perla.