Politica
«Compravendita dei voti, ascoltate i rappresentanti di lista»
Savino Montaruli: «Meccanismi vergognosi»
Trani - venerdì 30 aprile 2010
Nell'ambito dell'inchiesta sulla presunta compravendita dei voti, registriamo un intervento di Savino Montaruli, in qualità di presidente di un'associazione di Andria (Io ci sono).
«Sono sicuro che la procura della Repubblica di Trani ed il procuratore Carlo Maria Capristo abbiano recepito appieno l'importanza che riveste questa inchiesta, non solo dal punto di vista dell'impatto nell'opinione pubblica (quella onesta, che non è disposta a vendersi e che attribuisce ancora gran valore alla propria dignità) ma anche per comprendere le motivazioni alla base della folle corsa al potere. Proprio da quest'ultimo elemento è importante ripartire. Se, per quanto riguarda le elezioni politiche nazionali o regionali, esiste un'analitica ed evidente valutazione contabile tra il costo della campagna elettorale (compreso l'investimento nella compravendita dei voti, in qualsiasi forma la si voglia vedere, considerati gli elevati emolumenti percepiti da parlamentari e consiglieri regionali), per quanto riguarda le elezioni comunali la cosa cambia e non poco. Non esistendo più l'indennità per i consiglieri comunali e poiché tutti gli eletti (a cominciare da sindaci e assessori), affermano sempre che per loro assumere tali incarichi è penalizzante dal punto di vista economico, mi chiedo: le centinaia di aspiranti politici locali sono tutti animati da passione irrefrenabile per il bene comune? Anche quì i dubbi sono tanti. Uno su tutti: come mai questi aspiranti attori della politica subito dopo le campagne elettorali (che abbiano vinto o perso), tornano ad occuparsi dei loro affari senza dare alcun contributo, neanche in termini di idee, rispetto ai problemi dei territori che avrebbero voluto amministrare?
Nel merito dell'inchiesta della magistratura mi permetto di dare un piccolo e modesto suggerimento agli investigatori. Perché non cominciate proprio da un fenomeno consolidato ed inequivocabile? Cominciate dai rappresentanti di lista. Anche io sono stato candidato e ho contribuito a costituire una lista indipendente che ha partecipato alla competizione elettorale nel Comune di Andria. Proprio per fugare tutti i dubbi e per mantenere intatto il rapporto onesto ed incondizionato con gli elettori, ho voluto che non ci fosse, per conto nostro, alcun rappresentante di lista. Poiché ingaggiare un rappresentante di lista per ogni sezione potrebbe significare sviluppare un indotto tale da consentire addirittura ad un consigliere comunale, senza ulteriori sforzi, di essere eletto, il trucco potrebbe essere già tutto quì.
La magistratura, quindi, cominci ad indagare e a chiare questi punti: quanto e come vengono retribuiti questi soggetti? Qual è il requisito richiesto a costoro per controllare lo scrutinio? Cosa viene chiesto ai rappresentanti di lista in cambio del corrispettivo economico? Qual è il lavoro effettivo svolto da questi lavoratori in nero? Sicuramente questo fenomeno è solo uno degli aspetti ma è quello più facilmente verificabile in quanto l'elenco dei rappresentanti di lista è ufficialmente noto ed è fin troppo facile interrogare costoro per conoscere qualcosa in più che potrebbe essere utile alle indagini. Sicuramente più difficile potrebbe essere il lavoro sull'infinità di gente comune disposta e disponibile a vendere il proprio voto in cambio di minimi riconoscimenti, di qualsiasi natura. Anche in questo caso, però, l'inchiesta potrebbe semplificarsi qualora riuscisse ad individuare quali sono i gruppi e i singoli che, sostenendo i loro candidati di riferimento, si sono messi in movimento, assumendo l'incarico di distributori automatici di omaggi, viveri e cotillon. In genere sono gli stessi che hanno diretto i comitati elettorali e anche in questo caso sarebbe opportuno avviare un'indagine sulle locazioni temporanee delle vetrine espositive allestite in tutte le città, per mesi interi.
Se questi minimi e sommari elementi sono tutti mezzi per raggiungere il nobile fine di dare il proprio contributo al benessere dei cittadini, al buon governo delle città e alla crescita e sviluppo dei territori, potrebbe essere un elemento attenuante, ma se questa pazza corsa al potere avesse come obiettivo finale l'arricchimento personale, il soddisfacimento di interessi propri, l'utilizzo del pubblico denaro per finalità private, l'elargizione di incarichi clientelari ad amici e parenti e tutto quanto di più sporco continua a caratterizzare la politica, allora bisogna essere intransigenti, duri, perseveranti ed instancabili nel punire i trasgressori, perché la questione non riguarda solo la giustizia ma soprattutto significa fermare un terribile meccanismo che distrugge le coscienze, alimentando la cultura del sospetto e diventando elemento distruttivo della formazione di giovani generazioni che dovrebbero guardare ad altri valori e non diventare stolti ammiratori di personaggi che forse hanno capito bene questi meccanismi ma dovrebbero vergognarsene. Anche se questa mia lettura non dovesse avere alcun effetto dal punto di vista investigativo, almeno dovrebbe scatenare un pò d'indignazione. Vi sembra poco?».
Savino Montaruli
Presidente associazione Io ci sono
«Sono sicuro che la procura della Repubblica di Trani ed il procuratore Carlo Maria Capristo abbiano recepito appieno l'importanza che riveste questa inchiesta, non solo dal punto di vista dell'impatto nell'opinione pubblica (quella onesta, che non è disposta a vendersi e che attribuisce ancora gran valore alla propria dignità) ma anche per comprendere le motivazioni alla base della folle corsa al potere. Proprio da quest'ultimo elemento è importante ripartire. Se, per quanto riguarda le elezioni politiche nazionali o regionali, esiste un'analitica ed evidente valutazione contabile tra il costo della campagna elettorale (compreso l'investimento nella compravendita dei voti, in qualsiasi forma la si voglia vedere, considerati gli elevati emolumenti percepiti da parlamentari e consiglieri regionali), per quanto riguarda le elezioni comunali la cosa cambia e non poco. Non esistendo più l'indennità per i consiglieri comunali e poiché tutti gli eletti (a cominciare da sindaci e assessori), affermano sempre che per loro assumere tali incarichi è penalizzante dal punto di vista economico, mi chiedo: le centinaia di aspiranti politici locali sono tutti animati da passione irrefrenabile per il bene comune? Anche quì i dubbi sono tanti. Uno su tutti: come mai questi aspiranti attori della politica subito dopo le campagne elettorali (che abbiano vinto o perso), tornano ad occuparsi dei loro affari senza dare alcun contributo, neanche in termini di idee, rispetto ai problemi dei territori che avrebbero voluto amministrare?
Nel merito dell'inchiesta della magistratura mi permetto di dare un piccolo e modesto suggerimento agli investigatori. Perché non cominciate proprio da un fenomeno consolidato ed inequivocabile? Cominciate dai rappresentanti di lista. Anche io sono stato candidato e ho contribuito a costituire una lista indipendente che ha partecipato alla competizione elettorale nel Comune di Andria. Proprio per fugare tutti i dubbi e per mantenere intatto il rapporto onesto ed incondizionato con gli elettori, ho voluto che non ci fosse, per conto nostro, alcun rappresentante di lista. Poiché ingaggiare un rappresentante di lista per ogni sezione potrebbe significare sviluppare un indotto tale da consentire addirittura ad un consigliere comunale, senza ulteriori sforzi, di essere eletto, il trucco potrebbe essere già tutto quì.
La magistratura, quindi, cominci ad indagare e a chiare questi punti: quanto e come vengono retribuiti questi soggetti? Qual è il requisito richiesto a costoro per controllare lo scrutinio? Cosa viene chiesto ai rappresentanti di lista in cambio del corrispettivo economico? Qual è il lavoro effettivo svolto da questi lavoratori in nero? Sicuramente questo fenomeno è solo uno degli aspetti ma è quello più facilmente verificabile in quanto l'elenco dei rappresentanti di lista è ufficialmente noto ed è fin troppo facile interrogare costoro per conoscere qualcosa in più che potrebbe essere utile alle indagini. Sicuramente più difficile potrebbe essere il lavoro sull'infinità di gente comune disposta e disponibile a vendere il proprio voto in cambio di minimi riconoscimenti, di qualsiasi natura. Anche in questo caso, però, l'inchiesta potrebbe semplificarsi qualora riuscisse ad individuare quali sono i gruppi e i singoli che, sostenendo i loro candidati di riferimento, si sono messi in movimento, assumendo l'incarico di distributori automatici di omaggi, viveri e cotillon. In genere sono gli stessi che hanno diretto i comitati elettorali e anche in questo caso sarebbe opportuno avviare un'indagine sulle locazioni temporanee delle vetrine espositive allestite in tutte le città, per mesi interi.
Se questi minimi e sommari elementi sono tutti mezzi per raggiungere il nobile fine di dare il proprio contributo al benessere dei cittadini, al buon governo delle città e alla crescita e sviluppo dei territori, potrebbe essere un elemento attenuante, ma se questa pazza corsa al potere avesse come obiettivo finale l'arricchimento personale, il soddisfacimento di interessi propri, l'utilizzo del pubblico denaro per finalità private, l'elargizione di incarichi clientelari ad amici e parenti e tutto quanto di più sporco continua a caratterizzare la politica, allora bisogna essere intransigenti, duri, perseveranti ed instancabili nel punire i trasgressori, perché la questione non riguarda solo la giustizia ma soprattutto significa fermare un terribile meccanismo che distrugge le coscienze, alimentando la cultura del sospetto e diventando elemento distruttivo della formazione di giovani generazioni che dovrebbero guardare ad altri valori e non diventare stolti ammiratori di personaggi che forse hanno capito bene questi meccanismi ma dovrebbero vergognarsene. Anche se questa mia lettura non dovesse avere alcun effetto dal punto di vista investigativo, almeno dovrebbe scatenare un pò d'indignazione. Vi sembra poco?».
Savino Montaruli
Presidente associazione Io ci sono
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