Politica

Condotta sottomarina, arrivano i risarcimenti da pagare

La società presenta il conto per la sospensione dei lavori: 240mila euro

Nei mesi scorsi, i Verdi avevano segnalato «due evidenti e clamorosi esempi di pessima gestione della pubblica amministrazione» ricordando «le mazzate inferte alle casse comunali, svuotate di alcune centinaia di migliaia di euro per inadempimenti vari, del Comune» in relazione a due opere pubbliche: il depuratore cittadino e i lavori di manutenzione straordinaria di Palazzo Carcano da destinare a uffici giudiziari.

Tuttavia le brutte sorprese per le casse comunali non sono finite considerato che il Comune di Trani è stato costretto con ricorso giudiziario della società Sacramati Spa a pagare la somma di oltre 240mila euro per i lavori della condotta sottomarina a servizio del depuratore cittadino, che dovrebbe servire a portare al largo della costa le acque depurate.

La vicenda nasce con un finanziamento ottenuto dal Comune di Trani di oltre tre milioni di euro fin dal 2001. «Tuttavia - dicono i Verdi -come sempre accade per le opere pubbliche del Comune di Trani (vedi parcheggio stazione, tribuna dello stadio, etc), i lavori sono stati travagliati e addirittura risultano tuttora sospesi. Anche il rapporto con la Regione, finanziatrice, è risultato molto conflittuale a causa di problemi di rendicontazione delle spese fatte dal Comune e dell'incarico di direzione lavori, sembra affidato dal Comune di Trani a un professionista solo esistente su tutto il territorio nazionale per esperienza e competenza.Anche in questo caso l'amministrazione insomma, non ha brillato per diligenza secondo quello che emerge dalla lettura degli atti amministrativi e giudiziari».

Inoltre tuttora in corso risulta anche una causa avviata sempre dalla impresa esecutrice dei lavori per ottenere la dichiarazione di risoluzione del contratto con una richiesta risarcitoria nei confronti del Comune di Trani altrettanto onerosa. «Tanto premesso - chiudono i Verdi - sarebbe il caso che l'amministrazione comunale desse finalmente conto di tutta la vicenda ai cittadini tranesi, spiegando quando i lavori saranno terminati e soprattutto perché il Comune di Trani dovrà ancora una volta pagare onerose spese legali e interessi».

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