Cronaca
Confermato il dissequestro della palazzina tra via Gisotti e via Malcangi
Tra qualche settimana incidente probatorio dinanzi al gip
Trani - giovedì 23 gennaio 2014
8.42
Da un lato l'incidente probatorio, dall'altro la decisione della Cassazione che conferma il dissequestro dell'area dei lavori pronunciato dal Tribunale del Riesame delle Misure Reali di Trani. Sono le ultime due facce della medaglia dell'inchiesta della Procura della Repubblica di Trani che il 23 maggio scorso portò al sequestro preventivo dell'edificio in costruzione tra Via Gisotti e Via Malcangi.
Il provvedimento del gip Francesco Zecchillo, richiesto dal pubblico ministero Giuseppe Maralfa, si basava, sostanzialmente, sul fatto che l'edificio venisse costruito ad una distanza minore dalla strada rispetto agli altri edifici in linea, con violazione del piano urbanistico generale e del regolamento edilizio comunale. Per ciò nel registro degli indagati furono iscritti Gianbattista Scaringi, legale rappresentante della Srl Scaringi Immboliare, committente e responsabile dei lavori; Domenico Gagliardi, progettista e direttore dei lavori; Luca Francesco Paolo Russo, dirigente della quarta ripartizione del Comune.
A vario titolo furono contestati la violazione "degli strumenti urbanistici in vigore a Trani" e l'abuso d'ufficio. Il sequestro fu impugnato dall'impresa Scaringi al Tribunale del Riesame delle Misure Reali che accolse l'impostazione difensiva. In pratica, sostenne l'avvocato Antonio Florio, non c'era stata alcuna violazione nelle opere edili e dunque non v'era stato nemmeno abuso d'ufficio. Il pm Maralfa impugnò in Cassazione il provvedimento di dissequestro, che, però, è stato confermato nel terzo grado del giudizio cautelare.
L'altra novità dell'indagine è costituita dall'incidente probatorio che si svolgerà dinanzi al gip tra qualche settimana: una perizia sarà dirimente per le sorti dell'inchiesta, avendo valore di prova dibattimentale.
Il provvedimento del gip Francesco Zecchillo, richiesto dal pubblico ministero Giuseppe Maralfa, si basava, sostanzialmente, sul fatto che l'edificio venisse costruito ad una distanza minore dalla strada rispetto agli altri edifici in linea, con violazione del piano urbanistico generale e del regolamento edilizio comunale. Per ciò nel registro degli indagati furono iscritti Gianbattista Scaringi, legale rappresentante della Srl Scaringi Immboliare, committente e responsabile dei lavori; Domenico Gagliardi, progettista e direttore dei lavori; Luca Francesco Paolo Russo, dirigente della quarta ripartizione del Comune.
A vario titolo furono contestati la violazione "degli strumenti urbanistici in vigore a Trani" e l'abuso d'ufficio. Il sequestro fu impugnato dall'impresa Scaringi al Tribunale del Riesame delle Misure Reali che accolse l'impostazione difensiva. In pratica, sostenne l'avvocato Antonio Florio, non c'era stata alcuna violazione nelle opere edili e dunque non v'era stato nemmeno abuso d'ufficio. Il pm Maralfa impugnò in Cassazione il provvedimento di dissequestro, che, però, è stato confermato nel terzo grado del giudizio cautelare.
L'altra novità dell'indagine è costituita dall'incidente probatorio che si svolgerà dinanzi al gip tra qualche settimana: una perizia sarà dirimente per le sorti dell'inchiesta, avendo valore di prova dibattimentale.