Politica
Di Savino, il nostro assessore operaio
Con Sotero ed i giovani del PdL, aggiusta e ripittura le panchine del porto
Trani - domenica 20 giugno 2010
Piero Di Savino in azione. Stavolta non a colpi di provvedimenti ma a colpi di pennello. L'assessore ai lavori pubblici del Comune di Trani, insieme ai consiglieri comunali Beppe Corrado e Fabrizio Sotero e ad alcuni giovani volontari del PdL ha risistemato e pulito le panchine di via Statuti Marittimi e di piazza Mazzini. Aggiunte le strisce in legno mancanti, poi la mano di vernice a cancellare scritte e segni. Il messaggio che si vuol lanciare è arcinoto («Difendere un patrimonio di tutti, non arrecare danno all'arredo urbano») ma fa sempre piacere ricordarlo specie se l'esempio viene dalla politica, con interventi sul campo e non a parole.


«La sistemazione delle panchine è un segnale di attenzione dell'amministrazione e di doverosa accoglienza. Molte sedute erano impraticabili, adesso la gente potrà godersi momenti di riposo su strutture confortevoli e pulite». La campagna di sensibilizzazione contro vandali e writers, di solito, parte dal lungomare Mongelli dove la situazione è davvero disastrosa. «Mi sa che ci tocca nelle prossime settimane» dice sorridendo Di Savino che diventa maledettamente serio quando pensa a quanti denari se ne andranno per ripulire tutta quella zona: «Non ci arrendiamo di fronte alla continua aggressione di quel posto e torneremo alla carica. Mi duole ricordare che avremmo potuto spendere diversamente i soldi destinati per coprire, per l'ennesima volta, le scritte sui muri. Da quando la viglianza presidia la zona non si sono verificati più episodi di rilevante gravità, ma non abbasseremo la guardia».

Capitolo strade. Nelle ultime settimane altre arterie della città sono state ribitumate. Per proseguire, si attende adesso l'approvazione del bilancio. Di Savino confida di poter avere a disposizione non meno di 1 milione e 500mila euro per riasfaltare altre sfere di città. In agenda c'è via Papa Giovanni (sarà rifatto tappetino e sottofondo), ma anche tanti altre strade e marciapiedi. «Se in bilancio saranno confermate quelle poste – dice Di Savino – intendiamo aggiudicare a gara la manutenzione ordinaria delle strade. Ci affideremo alle cooperative di tipo B presenti in città, così da dare lavoro ai tanti disoccupati che queste ospitano. Per la manutenzione delle strade vorrei ricavare un tesoretto da 430mila euro, così da poter far fronte in ogni momento alle emergenze».


«La sistemazione delle panchine è un segnale di attenzione dell'amministrazione e di doverosa accoglienza. Molte sedute erano impraticabili, adesso la gente potrà godersi momenti di riposo su strutture confortevoli e pulite». La campagna di sensibilizzazione contro vandali e writers, di solito, parte dal lungomare Mongelli dove la situazione è davvero disastrosa. «Mi sa che ci tocca nelle prossime settimane» dice sorridendo Di Savino che diventa maledettamente serio quando pensa a quanti denari se ne andranno per ripulire tutta quella zona: «Non ci arrendiamo di fronte alla continua aggressione di quel posto e torneremo alla carica. Mi duole ricordare che avremmo potuto spendere diversamente i soldi destinati per coprire, per l'ennesima volta, le scritte sui muri. Da quando la viglianza presidia la zona non si sono verificati più episodi di rilevante gravità, ma non abbasseremo la guardia».

Capitolo strade. Nelle ultime settimane altre arterie della città sono state ribitumate. Per proseguire, si attende adesso l'approvazione del bilancio. Di Savino confida di poter avere a disposizione non meno di 1 milione e 500mila euro per riasfaltare altre sfere di città. In agenda c'è via Papa Giovanni (sarà rifatto tappetino e sottofondo), ma anche tanti altre strade e marciapiedi. «Se in bilancio saranno confermate quelle poste – dice Di Savino – intendiamo aggiudicare a gara la manutenzione ordinaria delle strade. Ci affideremo alle cooperative di tipo B presenti in città, così da dare lavoro ai tanti disoccupati che queste ospitano. Per la manutenzione delle strade vorrei ricavare un tesoretto da 430mila euro, così da poter far fronte in ogni momento alle emergenze».
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