Cronaca
Stroncato traffico internazionale di droga: 7 arresti
A Trani, a marzo scorso, furono sequestrati 398 chili di marijuana. Operazione di polizia tributaria della Guardia di Finanza
Puglia - martedì 17 gennaio 2012
17.24
Il nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Taranto ha eseguito 7 ordinanze di custodia cautelare in carcere e una misura dell'obbligo di dimora nei confronti di altrettanti soggetti di nazionalità albanese ed italiana (un andriese ed un biscegliese) dediti all'introduzione nel territorio italiano ed alla detenzione ai fini dello spaccio di sostanze stupefacenti.
Le ordinanze sono state eseguite a conclusione di indagini iniziate nel 2010 nell'ambito dell'operazione denominata ''Tulipanose'', condotta dalle fiamme gialle tarantine che ha consentito, oltre all'esecuzione delle misure cautelari, il sequestro di oltre 442 chili di marijuana e di vari automezzi utilizzati per l'illecito traffico. Contestualmente è stata individuata un'organizzazione criminale composta da cittadini italiani ed albanesi dedita al traffico di marijuana e cocaina tra l'Albania, la Svizzera e l'Italia.
Le indagini, eseguite con l'ausilio di attività tecniche di intercettazioni telefoniche ed ambientali, hanno consentito di identificare i soggetti dell'organizzazione, di individuare i rispettivi ruoli e compiti, con riferimento alla gestione delle esportazioni dello stupefacente, alla custodia, alla commercializzazione, nonché di ricostruire i traffici e le tratte seguite. I soggetti indagati nelle loro conversazioni, utilizzavano un linguaggio di natura convenzionale e criptato, accorgimento dettato dal timore di essere intercettati ed individuati. In particolare, per le trattative telefoniche per l'acquisto dello stupefacente dall'Albania è stato accertato che gli interlocutori avevano preventivamente concordato di persona, un codice alfanumerico caratterizzato da un rapporto di corrispondenza bilaterale tra numeri e lettere dell'alfabeto. In tal modo quando gli indagati volevano scambiarsi numeri di telefono ovvero fare riferimento a cifre numeriche per indicare i quantitativi dello stupefacente, utilizzavano le lettere dell'alfabeto che, sulla base del codice, corrispondevano ai numeri da comunicare. Viceversa, quando era necessario concordare appuntamenti in relazione alle varie fasi di compravendita della droga, utilizzavano per la costruzione delle parole, le cifre numeriche corrispondenti alle singole lettere che andavano a comporre la frase da comunicare. Dopo una attenta analisi dei brevi messaggi di testo e delle conversazioni telefoniche intercorse tra gli indagati è stato possibile individuare la parola chiave ("Tulipanose") su cui si reggeva l'intero codice convenzionale elaborato dagli indagati.
Grazie a questa attività investigativa, nel corso di due distinte attività repressive avvenute il 2 novembre e l'8 marzo scorso sono stati sequestrati rispettivamente i 442 chili di marijuana che avrebbero fruttato all'organizzazione oltre 2 milioni di euro.
In particolare, la sostanza stupefacente relativa al secondo sequestro dell'8 marzo nel Comune di Trani (398 chili), era stata occultata all'interno di un vano, appositamente creato sulla parte superiore del rimorchio telonato di un Tir, proveniente dall'Albania e sbarcato nel porto di Bari. L'organizzazione, al fine di passare regolarmente i controlli ai porti e su strada, aveva attrezzato il mezzo aggiungendo una gabbia metallica all'esterno del rimorchio nascosta dal telone. Sull'intelaiatura di ferro aggiunta era stato inserito, per tutta la lunghezza del rimorchio, un pannello di compensato appoggiato sulle barre laterali. L'intelaiatura aveva un'altezza di circa 25 cm ed era coperta da un altro telone di analogo colore a quello sottostante. All'interno dell'intercapedine, sulla parte destra del vano occulto, vi era un dispositivo composto da un tubo ed un gancio con un cavo d'acciaio agganciato al telone, meccanismo, questo, che permetteva, mediante rotazione comandata dall'esterno, di spostare a piacimento il telone superiore senza danneggiare il sistema. Questo sistema consentiva all'organizzazione di trasportare dall'Albania all'Italia ingenti quantitativi di droga che servivano a rifornire spacciatori di medio calibro della Puglia e della Basilicata.
Le ordinanze sono state eseguite a conclusione di indagini iniziate nel 2010 nell'ambito dell'operazione denominata ''Tulipanose'', condotta dalle fiamme gialle tarantine che ha consentito, oltre all'esecuzione delle misure cautelari, il sequestro di oltre 442 chili di marijuana e di vari automezzi utilizzati per l'illecito traffico. Contestualmente è stata individuata un'organizzazione criminale composta da cittadini italiani ed albanesi dedita al traffico di marijuana e cocaina tra l'Albania, la Svizzera e l'Italia.
Le indagini, eseguite con l'ausilio di attività tecniche di intercettazioni telefoniche ed ambientali, hanno consentito di identificare i soggetti dell'organizzazione, di individuare i rispettivi ruoli e compiti, con riferimento alla gestione delle esportazioni dello stupefacente, alla custodia, alla commercializzazione, nonché di ricostruire i traffici e le tratte seguite. I soggetti indagati nelle loro conversazioni, utilizzavano un linguaggio di natura convenzionale e criptato, accorgimento dettato dal timore di essere intercettati ed individuati. In particolare, per le trattative telefoniche per l'acquisto dello stupefacente dall'Albania è stato accertato che gli interlocutori avevano preventivamente concordato di persona, un codice alfanumerico caratterizzato da un rapporto di corrispondenza bilaterale tra numeri e lettere dell'alfabeto. In tal modo quando gli indagati volevano scambiarsi numeri di telefono ovvero fare riferimento a cifre numeriche per indicare i quantitativi dello stupefacente, utilizzavano le lettere dell'alfabeto che, sulla base del codice, corrispondevano ai numeri da comunicare. Viceversa, quando era necessario concordare appuntamenti in relazione alle varie fasi di compravendita della droga, utilizzavano per la costruzione delle parole, le cifre numeriche corrispondenti alle singole lettere che andavano a comporre la frase da comunicare. Dopo una attenta analisi dei brevi messaggi di testo e delle conversazioni telefoniche intercorse tra gli indagati è stato possibile individuare la parola chiave ("Tulipanose") su cui si reggeva l'intero codice convenzionale elaborato dagli indagati.
Grazie a questa attività investigativa, nel corso di due distinte attività repressive avvenute il 2 novembre e l'8 marzo scorso sono stati sequestrati rispettivamente i 442 chili di marijuana che avrebbero fruttato all'organizzazione oltre 2 milioni di euro.
In particolare, la sostanza stupefacente relativa al secondo sequestro dell'8 marzo nel Comune di Trani (398 chili), era stata occultata all'interno di un vano, appositamente creato sulla parte superiore del rimorchio telonato di un Tir, proveniente dall'Albania e sbarcato nel porto di Bari. L'organizzazione, al fine di passare regolarmente i controlli ai porti e su strada, aveva attrezzato il mezzo aggiungendo una gabbia metallica all'esterno del rimorchio nascosta dal telone. Sull'intelaiatura di ferro aggiunta era stato inserito, per tutta la lunghezza del rimorchio, un pannello di compensato appoggiato sulle barre laterali. L'intelaiatura aveva un'altezza di circa 25 cm ed era coperta da un altro telone di analogo colore a quello sottostante. All'interno dell'intercapedine, sulla parte destra del vano occulto, vi era un dispositivo composto da un tubo ed un gancio con un cavo d'acciaio agganciato al telone, meccanismo, questo, che permetteva, mediante rotazione comandata dall'esterno, di spostare a piacimento il telone superiore senza danneggiare il sistema. Questo sistema consentiva all'organizzazione di trasportare dall'Albania all'Italia ingenti quantitativi di droga che servivano a rifornire spacciatori di medio calibro della Puglia e della Basilicata.