Impianto tipografia '800
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Eventi e cultura

Giornata mondiale del libro, sabato a Trani si parla di Valdemaro Vecchi

Conferenza con la direttrice dell'Archivio di Stato nell'auditorium di San Luigi

Sabato 23 aprile 2016 si celebra in tutto il mondo la Giornata mondiale del libro e del diritto d'autore, promossa e patrocinata dall'Unesco a partire dal 1996. La celebrazione si riallaccia ad una tradizione catalana in base alla quale i librai di Barcellona, in questo giorno, usano regalare una rosa per ogni libro venduto. Collegandosi a questa celebrazione le Associazioni "Obiettivo Trani", Traninostra e la sezione "Benedetto Ronchi" della Società di Storia Patria per la Puglia invitano la cittadinanza a partecipare alla conferenza di Antonella Pompilio che si terrà presso l'Auditorium San Luigi, in piazza Mazzini, alle ore 19,30. La manifestazione si svolge sotto il patrocinio del Comune di Trani.

La conversazione di Antonella Pompilio, direttrice dell'Archivio di Stato di Bari, dal quale dipende anche la sezione dell'Archivio di Stato di Trani, avrà come tema il mondo dell'editoria libraria, che ha visto, tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento, a Trani testimonianze universalmente riconosciute di momenti di eccellenza nella pratica tipografica ed editoriale. La conferenza prende spunto dall'analisi dei rapporti intercorsi in quel periodo fra tre personaggi di spicco in campo editoriale, che hanno segnato in modo concreto la vita culturale della Puglia e dell'Italia.

Valdemaro Vecchi, a tutti noto come il tipografo-editore di Trani, nasce a Borgo San Donnino (oggi Fidenza), in provincia di Parma, il 5 ottobre 1840. Rimasto orfano di padre, nel 1853, si reca a Milano dove apprende l'arte tipografica presso la Tipografia Guglielmini. Nel 1859 torna a Parma dove dà prova delle proprie capacità in ambito giornalistico. Nel 1862 si trasferisce ad Alessandria dove apre una tipografia con il suo nome e dove si sposa con Luisa Penna, che sarà sua compagna per tutta la vita. Su invito di Giuseppe Onesti, un piemontese che si era trapiantato a Barletta a dirigere le scuole municipali, si trasferisce nella città pugliese, giungendovi il 28 dicembre 1868, e apre la tipografia municipale "V. Vecchi & soci" con sede nei locali del convento di San Domenico, che il Comune gli mette a disposizione in comodato d'uso per cinque anni. Il giovane tipografo utilizza la sua bottega come una vera e propria fucina di idee, in un territorio che proprio in quegli anni, subito dopo l'unità d'Italia, si apre alle prime esperienze in campo editoriale e culturale. Vecchi fonda il giornale "Il circondario di Barletta", che incontra vasta eco e fortuna nel territorio a cui è destinato.

Nel 1879, anche per venire incontro alle committenze, che sono maggiori nella città, che è sede di Corte d'Appello delle Puglie, si trasferisce a Trani, nella sede storica di Palazzo Sarri in via Cavour. Qui nasce la rivista che offre una visibilità sul piano nazionale alle istanze culturali della Puglia: «La Rassegna Pugliese di scienze, lettere ed arti», che avrà vita longeva, venendo edita dal 1884 al 1913. Vecchi apre altre tipografie a Giovinazzo e a San Severo, ma mantiene a Trani il centro principale delle sue attività. È qui che si reca il giovane Benedetto Croce per conoscere l'editore e dare l'avvio alla sua collaborazione alla «Rassegna Pugliese». Proprio quest'anno ricorre il 150° anniversario dalla nascita di Benedetto Croce, avvenuta a Pescasseroli il 25 febbraio 1866. Nell'estate del 1883, mentre si trova in vacanza con la famiglia sull'isola di Ischia, Benedetto Croce scampa miracolosamente alla morte, ma perde entrambi i genitori, nel terribile terremoto di Casamicciola. Viene accolto dallo zio materno Silvio Spaventa che lo aiuta a proseguire negli studi (anche se Croce non conseguirà mai alcun titolo universitario) e ad avvicinarsi al mondo dell'editoria.

È forse attraverso il pubblicista e uomo politico spinazzolese Raffaele de Cesare, amico di Giovanni Beltrani, collaboratore di Vecchi nonché parente acquisito di Silvio Spaventa, che viene presentato a Valdemaro Vecchi con cui comincia a collaborare, sin dal 1885, pubblicando sulle pagine de «La Rassegna Pugliese» con lo pseudonimo di Gustave Colline. Benedetto Croce inizia ben presto anche un'attività editoriale in proprio e per la pubblicazione dei volumi e delle riviste («La Critica», «Napoli nobilissima»), che lui cura e propone al pubblico, il tipografo di fiducia a cui affida i propri manoscritti per la composizione e la stampa è costantemente Valdemaro Vecchi con le sue maestranze tranesi. Giovanni Laterza (Putignano, 1873 - Bari, 1943) è il fondatore della Casa editrice Gius. Laterza & Figli. Nel 1901 il giovane putignanese annuncia con una lettera circolare la nascita a Bari del nuovo soggetto editoriale e nello stesso anno inizia una intensa corrispondenza e solida amicizia con Benedetto Croce, che sarà collaboratore scientifico e consulente della Casa editrice fino alla morte dell'editore.

La dottoressa Pompilio ha curato per i tipi di Laterza l'edizione del carteggio dei due grandi attori - Croce e Laterza - della vita culturale italiana della prima metà del Novecento ed è pertanto la studiosa più indicata e competente per illustrare con dovizia di particolari le fasi di avvio di una grande Casa editrice (la Gius. Laterza & Figli) e il peso avuto in questa vicenda dalla tipografia di Valdemaro Vecchi di Trani.
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