Politica
«Governiamo per occuparci della città, non per raccontare favole»
Il PdL risponde a Sinistra e Libertà
Trani - mercoledì 23 giugno 2010
Rispondiamo a Sinistra e Libertà poiché definisce volgari le parole del sindaco pronunciate in Consiglio comunale. Sinistra e Libertà accusa questa amministrazione Tarantini di voler mettere in piedi un ecomostro, e cerca, appunto, di mostrare la realtà. Non a caso vi è una origine comune nelle parole: Sinistra e Libertà non guarda la realtà, ma cerca di "mostrificarla", mostrandola e scambiando le parole inceneritore e cementeria a suo piacimento.
Facciamo cenno all'inceneritore solo perché la scorsa settimana, proprio mentre le due tute bianche comparivano in consiglio per protestare, la Gazzetta pubblicava un articolo con i socialdemocratici che imputavano al loro leader maximo di coltivare l'amicizia con la Marcegaglia permettendo solo al suo gruppo di realizzare inceneritori in Puglia. Cosa che il sindaco Tarantini aveva affermato anni fa, allorquando il governatore, con a braccetto la Marcegaglia, pronunciò la famosa frase a Pugno Chiuso: "Questo è lo sviluppo che vogliamo, non quello dei mafiosi in doppio petto". Fu allora chiaro, a noi ed a Tarantini, che la Puglia di Vendola non era contraria agli inceneritori, ma che gli inceneritori si sarebbero potuti fare solo se a farli fosse stato il gruppo Marcegaglia.
Tornando a Sinistra e Libertà di Trani, ribadiamo loro che abbiamo davanti a noi, la loro nota e quella inviataci da un sindacato che si prende cura della situazione degli operai della Franzoni che ci chiede di coinvolgere Matarrese per l'inclusione nel progetto di alcuni operai tranesi. Bene, noi governiamo la città e dobbiamo occuparci della città. Non possiamo concederci aristocratici vezzi d'opinione pseudo-ambientaliste. Noi la realtà non solo dobbiamo guardarla, ma dobbiamo agire. Possiamo avere nel nostro intimo tutte le opinioni possibili ed immaginabili, ma di fronte alle esigenze concrete dei nostri cittadini dobbiamo soprattutto agire.
Non abbiamo mai avuto atteggiamenti elitari per cui, taluni ritengono le questioni del lavoro questioni che puzzano, volgari appunto, appartenenti al vulgus popolo. E Sinistra e Libertà, che affianca alla parola lavoro il concetto di ricatto dimostra una distanza dal popolo. Non a caso forse incorre nell'uso del termine volgare, quando definisce le posizioni del sindaco. Forse vuol dire che sono troppo in favore del popolo? Non a caso, non gioisce di fronte a quelle vittorie, simboliche, quali ad esempio quelle del Trani in D. Forse perché le ritiene volgari. E non comprende che invece dietro alcuni fenomeni vi è la parola riscatto: di una città, del popolo.
Sinistra e Libertà usa, dunque, la parola "mostrare", facendo apparire mostri nell'immaginario collettivo senza argomentazioni e trasformando il cemento in rifiuti, immettendo nella cementeria emissioni di diossina, che non saranno possibili poichè, come abbiamo preteso, non si bruceranno rifiuti. Definisce volgari le parole di un sindaco che sono più vicine al popolo. Indugia nell'associazione delle parole ricatto e lavoro, ignorando i popolari ed evidenti elementi di riscatto della città di Trani nelle sue dimensioni più umili ed essenziali che noi riteniamo più autentiche, quelle appunto legate al lavoro.
Insomma i cittadini hanno capito, come sempre meglio ed in anticipo rispetto ai crassi ed ignoranti politicanti di turno, che cementeria ed inceneritore sono due cose diverse. Hanno capito che noi vogliamo a Trani una fabbrica (ohi, ohi, che parolaccia penseranno quelli di Sinistra e Libertà) che produca cemento e non bruci rifiuti, per di più con manodopera tranese. Il lavoro è riscatto sociale e non ricatto, la popolarità e l'umile vicinanza ai problemi concreti sono un'altra cosa rispetto alla volgarità, che non ci appartiene. Per questo, forse li hanno lasciati in due a protestare in Consiglio. E non sarà il fatto di firmare in tre i propri comunicati che renderà Sinistra e Libertà una numerosa compagine d'opposizione anche perché nel loro caso 2+3 fa 4, poiché uno dei firmatari è anche uno dei contestatori».
Beppe Corrado - Franco Capone
PDL Trani
Facciamo cenno all'inceneritore solo perché la scorsa settimana, proprio mentre le due tute bianche comparivano in consiglio per protestare, la Gazzetta pubblicava un articolo con i socialdemocratici che imputavano al loro leader maximo di coltivare l'amicizia con la Marcegaglia permettendo solo al suo gruppo di realizzare inceneritori in Puglia. Cosa che il sindaco Tarantini aveva affermato anni fa, allorquando il governatore, con a braccetto la Marcegaglia, pronunciò la famosa frase a Pugno Chiuso: "Questo è lo sviluppo che vogliamo, non quello dei mafiosi in doppio petto". Fu allora chiaro, a noi ed a Tarantini, che la Puglia di Vendola non era contraria agli inceneritori, ma che gli inceneritori si sarebbero potuti fare solo se a farli fosse stato il gruppo Marcegaglia.
Tornando a Sinistra e Libertà di Trani, ribadiamo loro che abbiamo davanti a noi, la loro nota e quella inviataci da un sindacato che si prende cura della situazione degli operai della Franzoni che ci chiede di coinvolgere Matarrese per l'inclusione nel progetto di alcuni operai tranesi. Bene, noi governiamo la città e dobbiamo occuparci della città. Non possiamo concederci aristocratici vezzi d'opinione pseudo-ambientaliste. Noi la realtà non solo dobbiamo guardarla, ma dobbiamo agire. Possiamo avere nel nostro intimo tutte le opinioni possibili ed immaginabili, ma di fronte alle esigenze concrete dei nostri cittadini dobbiamo soprattutto agire.
Non abbiamo mai avuto atteggiamenti elitari per cui, taluni ritengono le questioni del lavoro questioni che puzzano, volgari appunto, appartenenti al vulgus popolo. E Sinistra e Libertà, che affianca alla parola lavoro il concetto di ricatto dimostra una distanza dal popolo. Non a caso forse incorre nell'uso del termine volgare, quando definisce le posizioni del sindaco. Forse vuol dire che sono troppo in favore del popolo? Non a caso, non gioisce di fronte a quelle vittorie, simboliche, quali ad esempio quelle del Trani in D. Forse perché le ritiene volgari. E non comprende che invece dietro alcuni fenomeni vi è la parola riscatto: di una città, del popolo.
Sinistra e Libertà usa, dunque, la parola "mostrare", facendo apparire mostri nell'immaginario collettivo senza argomentazioni e trasformando il cemento in rifiuti, immettendo nella cementeria emissioni di diossina, che non saranno possibili poichè, come abbiamo preteso, non si bruceranno rifiuti. Definisce volgari le parole di un sindaco che sono più vicine al popolo. Indugia nell'associazione delle parole ricatto e lavoro, ignorando i popolari ed evidenti elementi di riscatto della città di Trani nelle sue dimensioni più umili ed essenziali che noi riteniamo più autentiche, quelle appunto legate al lavoro.
Insomma i cittadini hanno capito, come sempre meglio ed in anticipo rispetto ai crassi ed ignoranti politicanti di turno, che cementeria ed inceneritore sono due cose diverse. Hanno capito che noi vogliamo a Trani una fabbrica (ohi, ohi, che parolaccia penseranno quelli di Sinistra e Libertà) che produca cemento e non bruci rifiuti, per di più con manodopera tranese. Il lavoro è riscatto sociale e non ricatto, la popolarità e l'umile vicinanza ai problemi concreti sono un'altra cosa rispetto alla volgarità, che non ci appartiene. Per questo, forse li hanno lasciati in due a protestare in Consiglio. E non sarà il fatto di firmare in tre i propri comunicati che renderà Sinistra e Libertà una numerosa compagine d'opposizione anche perché nel loro caso 2+3 fa 4, poiché uno dei firmatari è anche uno dei contestatori».
Beppe Corrado - Franco Capone
PDL Trani
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