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Il presidente del consiglio risponde al capogruppo dell'UDC

Laurora: «Mi sarei aspettato una nota dell’assessore alle Finanze...»

«Egregio consigliere Triminì, mi sarei aspettato una nota dell'assessore alle Finanze o, tutt'al più una risposta del Dirigente di ragioneria e, invece, non senza stupore, mi ritrovo inaspettata una Sua vibrante a quanto mai piccata replica. Di Lei ho sempre ammirato le doti di grande moderazione, ed è per questo che sono profondamente dispiaciuto e sorpreso dal fatto che abbia potuto rivolgermi siffatte offese, unitamente ad alcune affermazioni che offendono la mia dignità di persona e di uomo politico. Ed è con grande tristezza che apprendo in queste ore che Lei, in compagnia di un altro consigliere, abbia ritenuto di apporre una firma sulla mozione di sfiducia alla mia carica di Presidente del Consiglio Comunale. Non La biasimerò per questo, né mi occuperò dell'altro consigliere, Lei sa bene che il tempo a mia disposizione, visti gli impegni, è davvero troppo poco, e, Le confesso, non credo neanche valga la pena.

In realtà è di Lei che vorrei occuparmi, tentando di risponderLe senza cadere nella tentazione di offenderLa, ma cercando piuttosto di argomentare sui fatti della politica. Ho provato nella mia vita a mentire con consapevolezza, ma, anche qui, caro Triminì, come Lei meglio di me sa, occorrono grandi capacità ed io, ahimè, ritengo di non possederle. Nonostante la mia "superficialità" (e pensare che mi hanno sempre dato del puntiglioso!) ho provato a rileggere con maggiore attenzione la proposta di deliberazione del 30 settembre u.s., relativa alla nomina del Collegio dei Revisori e, ancora una volta, mio malgrado, ho riscontrato la firma dell'assessore De Feudis e del Dott. Raimo. Delle due l'una: o De Feudis e Raimo sono passati alla Ripartizione Affari Istituzionali o, evidentemente, non sono io a mentire.

Ma siccome ho deciso di crederLe sulla parola, mi sforzerò di pensare che siamo dinanzi ad un refuso. Accetterò, comunque, con grande serenità, il responso dell'Assise cittadina sulla mozione di sfiducia nei miei confronti. Lei certamente comprenderà che questi incidenti capitano a tutti quelli che, impegnati in politica, provano l'emozione di essere eletti e, talvolta, di subire una sfiducia, come purtroppo potrebbe accadere al sottoscritto. Ma a Lei, che è sempre stato tanto sfortunato nelle competizioni elettorali (ricordo le Amministrative del '95, le Amministrative del 2003 e le provinciali del 2004) posso confessare, con un pizzico di sano masochismo, che anche questo evento provoca in me una forte ed irripetibile emozione.

Ho grande difficoltà nell'immaginare quale scortesia o quale sgarbo io debba, involontariamente averLe prodotto, per suscitare tanta acredine e tanta rabbia. Mi creda, sono sinceramente mortificato.

Non sarà stato forse l'averLe comunicato la mia forte contrarietà a portare in aula la mozione "Grassetto SPA" della quale Lei è autorevole, strenuo sostenitore? Non sarà stato forse l'averle fatto notare che i dati contabili sull'assestamento di Bilancio non coincidevano con l'allegato parere dei Revisori? Non sarà forse risentito poiché mi sono permesso di farLe notare che la delibera di Giunta N. 123 del 7/11/05 proposta dal Suo assessore, probabilmente andrebbe revocata? Non sarà stato forse il mio giudizio assolutamente negativo per la gara che il Suo assessorato ha promosso per il 16 dicembre p.v. relativamente all'emissione di obbligazioni comunali previa costituzione in pegno delle azioni di AMET ed AMIU?

Non posso certamente pensare che tali circostanze, tanto poco importanti, siano state la causa del Suo risentimento. Ma, La prego, consigliere Triminì, mi aiuti a comprendere cosa abbia potuto scatenare la Sua ira, tanto da indurmi ad interrogarmi così profondamente.

Sono convinto che i miei dubbi siano infondati, c'è qualcosa di più importante, di più significativo, che la mia superficialità non mi consente di capire. La mia speranza è di poter, presto o tardi, riuscire ad immaginare la causa scatenante di cotanto sdegno, così come non sarò tanto ingenuo da pensare che siano state le mie banali supposizioni ad irritarLa così tanto. Ma, mi permetterà, cogliendo l'occasione del Santo Natale, di porgerLe un augurio sincero anche per tutti i suoi prossimi appuntamenti elettorali.»Carlo Laurora
Presidente Consiglio Comunale Trani
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