Gennaro Palmieri
Gennaro Palmieri
Vita di città

«Le pratiche risarcitorie, per mia esperienza, vanno evase quanto prima possibile»

Controreplica di Gennaro Palmieri (Uildm Trani) all'assessore De Tullo

Di seguito la controreplica di Gennaro Palmieri (presidente Uildm) all'assessore De Tullo (leggi qui)

Replico molto volentieri all'Avv. De Tullo giusto per chiarire e porre fine a questa diatriba avvenuta tra la mia persona e coloro che rappresentano l'Amministrazione Bottaro. Sono d'accordissimo con l'Assessore al Contenzioso la quale dichiara, giustamente, che il mio sinistro non costituisce un debito fuori bilancio, in quanto non è stata emessa nessuna sentenza definitiva di Tribunale. Sicuramente Ella avrà appreso la notizia dall'articolo pubblicato il giorno 26 c.m. dalla Gazzetta del Mezzogiorno che nel titolo evidenziava, molto chiaramente, che fosse un debito fuori bilancio. Ne sono rimasto stupito anch'io. Non era ciò che nel mio comunicato volevo esplicitare.

Il mio descritto voleva evidenziare e sottolineare il perché si giunge al pagamento di somme risarcitorie minime che nel corso delle lungaggini burocratiche giungono quasi a duplicarsi, oltre che voler sapere e conoscere a cosa serve fare una transazione bonaria se poi i tempi d'attesa per il risarcimento sono pressappoco identici a quelli decisi da una sentenza di Tribunale. Ho dato sì mandato al mio legale di avviare le pratiche per il Decreto Ingiuntivo solo che, quando questa istanza è giunta agli uffici di competenza e veniva vagliata dall'Avv. Capurso e dall'Avv. De Tullo, gli stessi si preoccupavano di invitare il mio legale affinchè, in accordo con la mia persona, stoppasse la pratica del Decreto Ingiuntivo, proponendogli anche, indecentemente, che le spese legali per tale pratica rientrassero totalmente nel mio credito. Decidiamo con accordo di chiudere il tutto ad una sola condizione: quella che il comune pagasse, separatamente, il mio credito e le spese legali. Solo così siamo giunti alla chiusura del contenzioso dopo circa quattro anni. Come potevo pensare e scrivere che si potesse trattare di un debito fuori bilancio?

Non sono affatto d'accordo, invece, quando afferma che "…allo stato, non essendo state appostate le somme necessarie al fine di liquidare la posizione del coniuge nonché le posizioni ad essa similari, non era possibile procedere al pagamento degli importi pattuiti nel detto verbale". Questo se ci riferiamo all'anno 2018 è giusto. Ma la mia transazione amichevole avveniva nell'anno 2017 quindi, come da Lei precisato, con l'approvazione del Bilancio Previsionale anno 2018 "il Comune avrebbe provveduto a definire tutte le posizioni pendenti analoghe a quella di cui si era fatto portavoce, liquidando gli importi dovuti a titolo risarcitorio". Alla luce di quanto specificato mi chiedo e Le chiedo: "come mai da Marzo 2018 a Febbraio 2019 non sono stati pagati gli importi dovuti a titolo risarcitorio considerando che con l'approvazione del Bilancio Anno 2018 il capitolo del contenzioso, come tutti gli altri capitoli, viene nuovamente costituto?".

Ci deve essere qualcosa che non funziona! E ciò che non funziona è sotto gli occhi di tutti: "UFFICIO CONTENZIOSO". Le pratiche risarcitorie, per mia modesta esperienza di vita e lavorativa, vanno evase quanto prima possibile perché se si dovessero accumulare nell'attesa di indennizzare contestualmente tutte le richieste si giungerebbe ad un collasso d'ufficio, non sottovalutando anche la carenza di personale che opera in quell'Ufficio. Ed è solo questo che con il mio, ironicamente, breve comunicato volevo mettere in evidenza. Troppi passaggi burocratici da rispettare e se oltre ad essere numerosi ci si aggiunge il lassismo dell'ufficio preposto non se ne verrà mai a capo. Tutto quanto descritto solo per chiarificazione e fugare qualsiasi polemica interpretativa.

Gennaro Palmieri, presidente Uildm
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