Politica
«Non ho firmato la delibera Fidapa: ecco le prove»
L'assessore Chiarello sgonfia il caso del contributo
Trani - martedì 12 ottobre 2010
«Un refuso, dovuto forse ad un pizzico di superficialità». Si sgonfia subito il caso della presunta presenza dell'assessore Chiarello nella giunta che ha stanziato un contributo di 5000 euro all'associazione da lei presieduta (la Fidapa). L'assessore ha convocato cronisti e fotografi nella stanza del segretario generale per mostrare le prove della sua innocenza: da un lato l'errore (la prima pagina della delibera in cui risulta presente) e dall'altro la prova di innocenza (la camicia di delibera senza la sua firma).

«A quella giunta ho preso parte, ma al punto in questione sono uscita. L'assenza della mia firma sul provvedimento lo dimostra. Ribadisco anche che, volutamente, non ho avuto alcun ruolo nella gestione del provvedimento che è stato portato all'attenzione dei colleghi dall'assessore Memola».

La Chiarello non polemizza con il capogruppo del Pd, Fabrizio Ferrante: «Si è fidato di quello che ha visto ritenendolo un atto corretto. Certo, poteva approfondire la questione essendo consigliere. Non sono maliziosa e non gliene faccio una colpa».

«A quella giunta ho preso parte, ma al punto in questione sono uscita. L'assenza della mia firma sul provvedimento lo dimostra. Ribadisco anche che, volutamente, non ho avuto alcun ruolo nella gestione del provvedimento che è stato portato all'attenzione dei colleghi dall'assessore Memola».

La Chiarello non polemizza con il capogruppo del Pd, Fabrizio Ferrante: «Si è fidato di quello che ha visto ritenendolo un atto corretto. Certo, poteva approfondire la questione essendo consigliere. Non sono maliziosa e non gliene faccio una colpa».
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