Politica

«Parlare di Dio, di nazione e di famiglia non significa essere fascisti»

Risposta di Davide Basso a Giovanni Ronco

«Gentile Direttore, mi consenta una considerazione pubblica su ciò che Giovanni Ronco ha riportato lo scorso 30 aprile nella rubrica Chiaro e Tondo. Premetto che non sono un appassionato lettore della vostra rubrica perchè spesso le considerazioni fatte da Ronco si avvicinano più al pettegolezzo/gossip politico che alla politica. Voglio solo far riflettere l'autore della rubrica sul suo monitoraggio della politica giovanile locale, in particolare a ciò che si trova a destra.

Caro signor Ronco, non siamo ragazzi invasati dalle teorie fasciste; mi risulta, invece, che gli stereotipi fascisti appartengono soltanto al suo monitoraggio quinquiennale. Dio Patria Famiglia per noi non è una trinità. Parlare di famiglia non è fascista, ma mi risulta sia un qualcosa di molto attuale. Oggi la politica si preoccupa di più di come danneggiare o impedire la vita (droghe, aborto etc..) piuttosto che valorizzarla.

Parlare di patria e di nazione non è fascista. Parliamo di nazione perchè pensiamo che il valore di nazione è la terza via tra la globalizzazione sfrenata e i fenomeni di tribalizzazione (Lega Nord). Parlare di Dio non è fascista, significa concepire una società dove non si vive solo per il lavoro, per i soldi, per l'economia, ma anche di spiritualità, di comunità, di identità, di appartenenza. Dio non è morto con l'illuminismo, è l'illuminismo che probabilmente ha fallito. Si sa, noi di destra siamo per definizione romantici. Come vede non c'è nessun invasamento fascista, forse è Lei ancorato ancora a qualche stereotipo.

Non siamo neanche un coro muto, né ci limitiamo ad ascoltare Fabrizio Sotero. Premetto che il sottoscritto ha la buona abitudine, come molti di noi, di scontrarsi nelle mura dei partiti ed uscir dopo con linee comuni: una maturità che stenta a trovare spazio un po' in tutti i partiti. Per farle abbandonare questo altro stereotipo che appartiene non solo a lei, ma anche a parte della classe politica, le propongo un paragone con il calcio. Parlare di progetti politici significa fare un lavoro di squadra. In ogni squadra c'è l'attaccante, il fuoriclasse. In ogni squadra c'è il mediano che combatte a centrocampo senza la gloria del gol. C'è il difensore, che sa dire sempre presente. C'è il portiere, che cerca gloria nelle parate. Ci sono i tifosi, che sostengono la squadra in ogni momento, pur non combattendo in campo. Facciamo anche campagna acquisti, non con soldi, ma con la passione.

Fabrizio Sotero non è il leaderino che ha definito lei, è l'attaccante fuoriclasse di una squadra che non lavora solo per lui, ma per vincere, appunto, come squadra. Oggi giochiamo ad una punta, domani forse giocheremo a due punte, dopodomani giocheremo a tre punte. Pianifichiamo tutto per un unico obiettivo, che è quello di fare bene politica ed essere vincenti e per i nostri tifosi, che sono quelle persone che ci sostengono nei progetti politici anche con le preferenze elettorali».

Davide Basso
Presidente provinciale Giovane Italia Bat
Dirigente provinciale Popolo della Libertà
© 2001-2025 TraniViva è un portale gestito da InnovaNews srl. Partita iva 08059640725. Testata giornalistica telematica registrata presso il Tribunale di Trani. Tutti i diritti riservati.
TraniViva funziona grazie ai messaggi pubblicitari che stai bloccandoPer mantenere questo sito gratuito ti chiediamo disattivare il tuo AdBlock. Grazie.