Politica

Perplessità sugli incarichi legali al Comune

Li denuncia Trani Centro

«La lista di accreditamento speciale per l'affidamento di incarichi di difesa legale del Comune di Trani viola palesemente i principi della pari opportunità e della competenza. Il metodo democratico dovrebbe presupporre che la redazione di un provvedimento che debba disciplinare le modalità per il conferimento di incarichi e consulenze, coinvolga previamente, quanto meno in via consultiva ed informativa, i rappresentanti della categoria professionale interessata. Prima che di decantare le sue gesta, il solito politico di turno dovrebbe illustrare ai cittadini i contenuti di un provvedimento che ostenta e dichiara di aver adottato. E' bene ricordare che nel 2007, la Associazione Avvocati di Trani aveva segnalato al Sindaco del Comune di Trani "l'esigenza di garantire l'adozione di criteri di pari opportunità, la necessità di garantire il diritto di accesso e di informazione, l'interesse ad evitare il rischio di discriminazioni, nel rispetto del fine pubblicistico che governa l'azione amministrativa, la volontà di valorizzare le risorse umane e professionali del territorio" e "al fine di evitare ingiustificate disparità e indiscriminati conferimenti di incarichi, proponeva di creare un protocollo d'intesa per la formazione di elenchi pubblici di avvocati nelle varie specializzazioni (diritto amministrativo, diritto civile, diritto penale, diritto tributario) da cui attingere turnariamente, previa individuazione di criteri di deroga per incarichi altamente complessi".

Invece, qualche giorno addietro, è stato pubblicato un avviso, che impone paletti rigorosi e di fatto esclude che la maggior parte degli avvocati del foro tranese ed, in particolare, i giovani avvocati possano patrocinare cause del Comune di Trani. La prima disposizione di carattere discriminatorio concerne il veto all'accreditamento per i professionisti che "nei cinque anni precedenti alla pubblicazione del presente avviso, abbiano patrocinato cause, di qualunque tipologia, nei confronti dell'ente". Sembra essere una disposizione di carattere "punitivo" che di fatto penalizza gli avvocati del foro locale che difficilmente nei cinque anni precedenti possono non aver patrocinato cause contro il Comune di Trani.

Sarebbe necessario, quindi, limitare la durata del periodo anzidetto. Un'altra forte limitazione riguarda i giovani avvocati ed è costituita dall'attribuzione del punteggio che presuppone una elevata mole di contenzioso ed una non comune formazione ed esperienza. Trattasi di requisiti irrilevanti per affrontare affari di semplice natura (sinistro stradale, sfratti, espropriazioni, etc.)! Un'altra assurda previsione concerne la presentazione di un "preventivo" da parte dell'avvocato al momento dell'attribuzione dell'incarico quasi che la prestazione professionale possa essere misurata o pesata per quantificarne il costo a prescindere dalla trattazione dell'affare.

Suscita stupore poi la previsione che di fatto rende inutile tutto il lavoro dell'accreditamento: "ll Comune di Trani non è in alcun modo vincolato a procedere ad affidamenti in favore dei professionisti accreditati". Lo schema di convenzione prevede l'applicazione di minimi tariffari decurtati del 20%, salvo controversie particolari, ed il pagamento al professionista è previsto "compatibilmente con le disponibilità di bilancio" e si impone al legale di attendere il pagamento delle sue spettanze dopo tre anni senza maturazione di interessi (… magari aspettando che maturi la prescrizione!). L'iniziativa appare veramente lesiva della categoria forense e supera i proclami sbandierati dai membri della commissione competente.»

Associazione Trani Centro
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