Politica
Referendum sul nucleare, il presidente di Amet voterà "sì"
Per Ninni De Toma la strada da seguire è quella delle energie rinnovabili. «La Germania d'altronde fa scuola»
Trani - mercoledì 8 giugno 2011
«Sono contrario all'energia nucleare, quindi voterò sì al referendum. La Germania d'altronde fa scuola, avendo adottato il progetto di legge che prevede l'abbandono del nucleare entro il 2022. Condivido in pieno la tesi sostenuta da Angela Merkel: dobbiamo seguire una nuova strada, quella delle energie rinnovabili». Il presidente dell'Amet, Ninni De Toma, esprime una chiara intenzione di voto in vista delle consultazioni di domenica e lunedì.
De Toma, fin dal momento del suo insediamento in Amet, aveva fatto emergere la volontà di seguire questo percorso. «Vogliamo concentrarci sul business dell'energia, producendola noi in prima persona con il fotovoltaico» aveva detto in un'intervista al nostro portale. De Toma sta portando avanti il progetto di installazione dei pannelli solari sui terreni comunali al momento non utilizzati, sulla vecchia discarica e sui lastrici solari degli edifici pubblici come Comune e scuole. «Confermo, l'obiettivo resta quello. Il progetto sarà redatto in house anche se l'ufficio tecnico di Amet ha un personale risicato e deve svolgere molteplici compiti. Ho preferito, però, non ricorrere a consulenze esterne, decidendo di formare il personale dell'azienda e di dar loro la possibilità di essere protagonisti di questa svolta».
De Toma, fin dal momento del suo insediamento in Amet, aveva fatto emergere la volontà di seguire questo percorso. «Vogliamo concentrarci sul business dell'energia, producendola noi in prima persona con il fotovoltaico» aveva detto in un'intervista al nostro portale. De Toma sta portando avanti il progetto di installazione dei pannelli solari sui terreni comunali al momento non utilizzati, sulla vecchia discarica e sui lastrici solari degli edifici pubblici come Comune e scuole. «Confermo, l'obiettivo resta quello. Il progetto sarà redatto in house anche se l'ufficio tecnico di Amet ha un personale risicato e deve svolgere molteplici compiti. Ho preferito, però, non ricorrere a consulenze esterne, decidendo di formare il personale dell'azienda e di dar loro la possibilità di essere protagonisti di questa svolta».