Territorio
«Si rivedano le destinazioni d'uso dei terreni di via Andria»
Per Tommaso Laurora troppe anomalie, il Consiglio deve intervenire. Scrive l'esponente del gruppo Uniti per Trani
Trani - sabato 8 dicembre 2012
15.17
Tommaso Laurora, esponente del gruppo Uniti per Trani, chiede all'amministrazione comunale di farsi carico di una revisione generale di tutte le destinazioni d'uso dei terreni insistenti in via Andria e di discutere l'argomento in Consiglio comunale. A spingere Laurora ad avanzare questa richiesta la constatazione di una serie di anomalie derivanti dal cambio di destinazione d'uso, deciso negli anni scorsi, solo di alcuni suoli agricoli e non di tutti, «il che sta generando – secondo il consigliere comunale – troppe incomprensioni alcune delle quali hanno portato ad una serie di sequestri e multe». E' di queste ore la notizia di un'operazione della polizia locale effettuata in mattinata proprio in quell'area, conclusa con un sequestro preventivo di un'attività di trasformazione e commercializzazione della pietra.
Per Laurora «fatte salve le eccezioni di quei proprietari di terreni che, eventualmente, hanno approfittato di questo stato di confusione, è inconcepibile che due terreni attigui abbiano due destinazioni d'uso differenti». «Il mio intento – spiega - non è quello di giustificare i trasgressori, ma di trovare una soluzione che salvaguardi quelle poche aziende che sono sopravvissute alla crisi e nello stesso tempo le si faccia operare nel pieno rispetto delle regole. Se da un lato, si vuole trasformare la zona di via Barletta da zona industriale a zona turistica, commerciale e balneare, trasferendo le imprese nella zona di via Andria, dall'altro si prendono provvedimenti se queste iniziano a stabilizzarsi nel nuovo territorio. O Trani si dota di una seria zona artigianale e industriale o resterà sempre di più immersa in questa crisi generando fallimenti, disoccupazione e debiti».
Per Laurora «fatte salve le eccezioni di quei proprietari di terreni che, eventualmente, hanno approfittato di questo stato di confusione, è inconcepibile che due terreni attigui abbiano due destinazioni d'uso differenti». «Il mio intento – spiega - non è quello di giustificare i trasgressori, ma di trovare una soluzione che salvaguardi quelle poche aziende che sono sopravvissute alla crisi e nello stesso tempo le si faccia operare nel pieno rispetto delle regole. Se da un lato, si vuole trasformare la zona di via Barletta da zona industriale a zona turistica, commerciale e balneare, trasferendo le imprese nella zona di via Andria, dall'altro si prendono provvedimenti se queste iniziano a stabilizzarsi nel nuovo territorio. O Trani si dota di una seria zona artigianale e industriale o resterà sempre di più immersa in questa crisi generando fallimenti, disoccupazione e debiti».