«Trani deve ripartire dalle piccole cose»

Non vuol passare per il candidato jolly dell'ultim'ora ed è animato dalla voglia di trasferire alla coalizione idee positive e più vicine alle esigenze dei cittadini. Luca Bucci (La buona politica) si accinge ad affrontare le primarie del centrosinistra con grandi motivazioni. «Sono consapevole di concorrere con due figure di assoluto rilievo come Ferrante e Schiralli, ma sono orgoglioso di partecipare ad una festa come quella delle primarie e di ricoprire il ruolo di rompiscatole che gli ex alleati hanno voluto lasciarmi. Ho tante idee e suggerimenti da lanciare e da portare in dote alla coalizione quando ci sarà da redigere il programma del prossimo candidato sindaco».

Avvocato, 36 anni, presidente del Moto club di Trani, alle spalle un'esperienza politica come candidato per il Consiglio comunale nella lista de La scelta (movimento che sosteneva la candidatura nel 2003 di Pina Chiarello), Luca Bucci parte in questa avventura con un nutrito gruppo di amici: «Quando il segretario provinciale del partito mi ha proposto la candidatura sono stato felicissimo. A breve annunceremo il direttivo di Trani ed insieme costruiremo questo percorso di avvicinamento alle primarie. Proporremo un modello di città molto semplice, sulla scorta dell'esempio della sindacatura di Salerno a Barletta. Bisogna sradicare i gruppi di potere e ripartire dalle piccole cose. E' inutile gonfiarsi il petto decantando una Trani turistica di cui non si ha traccia, è inutile fare proclami. Trani ha bisogno di strade senza buche, di marciapiedi sistemati, di sicurezza, di pulizia».

Le primarie hanno spaccato il centrosinistra. Bucci confida in un ripensamento di Operamolla: «Mi accodo a quanto già detto da Fabrizio Ferrante. Se cambiasse idea saremmo pronti a rinviare le primarie ed a verificare con lui le regole a garanzia dell'attendibilità del risultato. Un centrosinistra unito sarebbe la proposta migliore da presentare alla nostra comunità per le amministrative del 2012». In queste ore è esploso anche il caso Briguglio: «Certe situazioni andavano chiarite prima. Detto questo, la decisione del provinciale ha una sua logica: Briguglio non ha un percorso politico che può essere ricondotto al centrosinistra. Lo dimostrano le sue ultime scelte politiche».