Associazioni
Campo rom, le associazioni di Trani contro lo sgombero
Lettera di sgomento al sindaco Riserbato. «Oltre al Natale, andiamo incontro a mesi molto freddi»
Trani - lunedì 17 dicembre 2012
Sullo sgombero del campo rom dislocato fra i comuni di Trani e Bisceglie, previsto da una recente ordinanza sindacale entro il prossimo 20 dicembre, alcune associazioni e singoli cittadini (riportiamo le firme nel box a destra) hanno firmato una lettera indirizzata al sindaco Gigi Riserbato.
«Siamo associazioni e cittadini - si legge nella lettera - che le scrivono per esprimere profondo sgomento nell'apprendere dalla stampa della sua ordinanza di sgombero del campo rom sito in via Vicinale due Pozzi di Trani, ordinanza che dovrà essere esecutiva a partire dalle 12.00 del giorno 20 dicembre. Non riusciamo a capirne le effettive motivazioni essendo un accampamento nel quale hanno trovato sistemazione numerosi minori che altrimenti non avrebbero una casa e 3 uomini che, anche se saltuariamente, lavorano. Soprattutto non riusciamo a capirne le motivazioni essendo Trani una città che storicamente si è contraddistinta per i valori di accoglienza e solidarietà nei confronti non solo delle persone più deboli ma anche delle minoranze e delle comunità diverse dalla nostra.
Basti vedere quante comunità da sempre hanno convissuto e convivono nello stesso tessuto sociale, anche quelle di recente formazione come la comunità magrebina e quella albanese perfettamente integrate e attive religiosamente e culturalmente sul territorio, basti considerare l'integrazione dei cittadini stranieri nelle scuole. Tutto questo dovrebbe inorgoglire una città e la propria amministrazione.
La notizia di questa ordinanza di sgombero ci lascia disorientati, sconcerto che ancora più proviamo se consideriamo l'atmosfera natalizia che ci prepariamo a vivere. Oltre al Natale, andiamo incontro a mesi molto freddi quindi di enormi difficoltà per chi vive in un campo rom, difficoltà che aumenterebbero smisuratamente se queste persone fossero private improvvisamente di un punto di riferimento. Per tutti questi motivi noi le chiediamo di sospendere questa ordinanza e creare insieme a noi e tutte le associazioni di settore un tavolo di concertazione dove analizzare gli aspetti spesso sconosciuti di questa realtà – realtà fatta molte volte di persone che, al contrario delle credenze e dei luoghi comuni, lavorano - cercare soluzioni alternative a quella prospettata nell'ordinanza che non è una soluzione ma un modo per aggirare e allontanare il problema ed individuare un'eventuale area attrezzata da concedere a queste persone, eventualità questa, che permetterebbe un rapporto di maggiore chiarezza e serenità con i rom oltre a dare ancora una volta lustro alla nostra città per la sua spiccata propensione all'accoglienza».
«Siamo associazioni e cittadini - si legge nella lettera - che le scrivono per esprimere profondo sgomento nell'apprendere dalla stampa della sua ordinanza di sgombero del campo rom sito in via Vicinale due Pozzi di Trani, ordinanza che dovrà essere esecutiva a partire dalle 12.00 del giorno 20 dicembre. Non riusciamo a capirne le effettive motivazioni essendo un accampamento nel quale hanno trovato sistemazione numerosi minori che altrimenti non avrebbero una casa e 3 uomini che, anche se saltuariamente, lavorano. Soprattutto non riusciamo a capirne le motivazioni essendo Trani una città che storicamente si è contraddistinta per i valori di accoglienza e solidarietà nei confronti non solo delle persone più deboli ma anche delle minoranze e delle comunità diverse dalla nostra.
Basti vedere quante comunità da sempre hanno convissuto e convivono nello stesso tessuto sociale, anche quelle di recente formazione come la comunità magrebina e quella albanese perfettamente integrate e attive religiosamente e culturalmente sul territorio, basti considerare l'integrazione dei cittadini stranieri nelle scuole. Tutto questo dovrebbe inorgoglire una città e la propria amministrazione.
La notizia di questa ordinanza di sgombero ci lascia disorientati, sconcerto che ancora più proviamo se consideriamo l'atmosfera natalizia che ci prepariamo a vivere. Oltre al Natale, andiamo incontro a mesi molto freddi quindi di enormi difficoltà per chi vive in un campo rom, difficoltà che aumenterebbero smisuratamente se queste persone fossero private improvvisamente di un punto di riferimento. Per tutti questi motivi noi le chiediamo di sospendere questa ordinanza e creare insieme a noi e tutte le associazioni di settore un tavolo di concertazione dove analizzare gli aspetti spesso sconosciuti di questa realtà – realtà fatta molte volte di persone che, al contrario delle credenze e dei luoghi comuni, lavorano - cercare soluzioni alternative a quella prospettata nell'ordinanza che non è una soluzione ma un modo per aggirare e allontanare il problema ed individuare un'eventuale area attrezzata da concedere a queste persone, eventualità questa, che permetterebbe un rapporto di maggiore chiarezza e serenità con i rom oltre a dare ancora una volta lustro alla nostra città per la sua spiccata propensione all'accoglienza».