Associazioni

Caritas Trani, riaperta la mensa tra mille difficoltà

Appello ai tranesi: «Dateci una mano nel preparare e somministrare i pasti»

Da lunedì 20 settembre, con sempre crescenti difficoltà, la Caritas cittadina di Trani, ha riattivato il servizio mensa. «La mensa - come spiega don Raffaele Sarno, direttore della Caritas diocesana - offre un pasto caldo tutti i giorni, a pranzo, tutti i giorni dell'anno, anche i festivi, a chiunque si presenti presso la stessa».

Attualmente la media dei pasti serviti quotidianamente si aggira intorno ai 40. Facendo un semplice calcolo, si tratta di circa 1100 pasti al mese (un primo, un secondo con contorno e la frutta): moltiplicando questo numero per i mesi dell'anno, si comprende bene i costi sopportati dalla Caritas cittadina per continuare ad offrire questo servizio.

«Non si tratta - dice don Raffaele - però solo dei costi relativi alla spesa (che sono comunque altissimi e ricadono esclusivamente sulle spalle della Caritas, poiché nessuna istituzione contribuisce a coprire tali spese) ma anche degli oneri relativi ai volontari, poiché il servizio di preparazione, somministrazione e coordinamento è affidato esclusivamente a volontari, provenienti dalle parrocchie della città o comunque vicini alla Caritas cittadina. Visto il vertiginoso incremento del numero dei fratelli che ogni giorno usufruiscono del servizio, la Caritas cittadina sente il bisogno di rivolgersi alla città, alle numerose associazioni presenti sul territorio, a tutte le confraternite e a tutti i cittadini di buona volontà: vi offriamo la possibilità di svolgere periodicamente, con le scadenze che potremmo concordare insieme, servizio presso la mensa, sia per la preparazione che per la somministrazione dei pasti. E' un servizio offerto alla città, ai nostri fratelli e diventerebbe un modo per condividere, insieme, un'opera che va a beneficio degli ultimi del mondo».

«Nel ringraziare coloro che, in questi anni, ci hanno sempre sostenuto - conclude don Raffaele - vorremmo anche rivolgere un appello a tutte le catene, i supermercati, i commercianti che si occupano di ortofrutta: vi chiediamo di contribuire nella misura che riterrete opportuna, i nostri bisogni, che corrispondono ai bisogni dei nostri fratelli più poveri, sono tanti. Con l'aiuto, piccolo e grande, di tutti, potremmo fare grandi cose».
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