Religioni

Comunità ebraica: giovedì una lezione su Purim

Presso la Sinagoga Scolanova di Trani

Giovedi 8 febbraio alle ore 18,00 presso la Sinagoga Scolanova di Trani, il morè Pierpaolo Pinchas Punturello, ministro di culto della Comunità ebraica di Napoli, terrà una lezione sulla imminente festività ebraica di Purim che quest'anno, in base al calendario ebraico, cade dalla sera del 3 a tutto il 4 marzo. Purim è una festa istituita successivamente a quelle stabilite dalla Toràh in ricordo della salvezza del popolo ebraico ad opera della regina Ester. La cattività babilonese (587-538 a.e.v.) ebbe termine con la conquista di Babilonia da parte dei persiani il cui re, Ciro, permise il ritorno degli Ebrei esuli in Eretz Israel guidati da Ezra e Nehemia. Tuttavia molti altri Ebrei scelsero di restare nel Regno di Persia e Media. Salì al trono Achashverosh (Assuero) il quale, dopo aver ripudiato la sua prima moglie, fece convocare a corte le più belle ragazze delle 127 province sulle quali egli regnava; fu scelta una ragazza ebrea, Ester (il vero nome ebraico era Hadassa, che significa mirto) la quale andò in sposa al re. La regina Ester era stata cresciuta da suo cugino e tutore Mordechai ma di entrambi il re ignorava che fossero parenti e che fossero Ebrei.
Un giorno Mordechai venne a sapere che alcuni servitori congiuravano per uccidere il re: avvertì Ester e il complotto fu sventato. In segno di gratitudine il re decise di gratificare e ricompensare Mordechai. Ma il più potente dei dignitari del re, Amman (discendente di Amalek, nemico giurato del popolo ebraico ai tempi di Mosè), prese in grande odio sia Mordechai (il quale non si inchinava al suo passaggio) che il popolo ebraico cui Mordechai apparteneva (perché esso aveva leggi diverse da quelle di ogni altro popolo). Tramite abili stratagemmi Amman riuscì a istigare e convincere il re Assuero affinchè firmasse un editto in base al quale gli Ebrei venissero sterminati in tutto il regno. Amman decise persino di tirare a sorte (in ebraico pur) il giorno dell'eccidio: fu così tirato a sorte il 13 del mese di Adar. Anche questa volta Mordechai venne a sapere del piano efferato di Amman e chiese l'aiuto di Ester. Benché la regina, secondo le usanze del tempo, non potesse presentarsi al re senza un suo invito decise ugualmente di rischiare: si recò da Assuero e lo invitò a un banchetto per il giorno dopo. Durante il banchetto, Ester smascherò Amman e rivelò di fronte al re e a tutti i commensali la sua congiura contro gli Ebrei.
Allora il re ordinò che Amman venisse impiccato assieme ai suoi figli e che tutti gli Ebrei fossero liberi; la regina Ester ordinò che da allora in poi gli Ebrei festeggiassero con grande gioia e allegria quel giorno, che fu chiamato Purim a ricordare il capovolgimento delle sorti di Amman e Israele. Questi avvenimenti sono narrati nella Meghillàth Ester (Rotolo di Ester) che viene letta in tale ricorrenza; esso è uno scritto molto particolare poiché in esso il nome di Dio non viene mai evocato. Alla vigilia di Purìm, il 13 di Adàr, è uso digiunare come altrettanto fece per 3 giorni Ester per la salvezza del suo popolo. La lettura della Meghillà (sia la vigilia che la mattina dopo) è accompagnata dal calpestio rumoroso dei piedi ogni volta che viene nominato il nome di Amman, in ricordo del monito del Deuteronomio di distruggere il nome di Amalek, avo di Amman. A Purim, oltre al precetto di assistere alla lettura del Rotolo di Ester, occorre adempiere ad altri precetti come, ad esempio, la mishlòach manòt (scambio di porzioni di cibo tra parenti o amici), la mattanòt laEvionìm (offerte ai poveri, minimo a due di essi) e la seudàth Purìm (pasto di Purìm, banchetto che si consuma dopo la preghiera pomeridiana).
In Israele la festa si prolunga anche al 15 di Adàr e viene chiamata Purìm Shushàn (Purìm di Susa). L'uso di Purim è che si debba gioire della festa cantando, ballando e bevendo vino fin quasi al punto da confondersi eslamando non: arùr Hamàn (maledetto Amman) e barùch Mordechài (benedetto Mordechai) ma addirittura il contrario. Purim è un appuntamento irrinunciabile soprattutto per ragazzi e bambini che, in tale occasione, usano venire in Sinagoga mascherati (da qui la definizione del Purim come "Carnevale ebraico") non solo come segno di scherno nei confonti del perfido Amman ma anche per ricordare (soprattutto agli adulti) che spesso molti Ebrei cadono nell'errore di assumere usi e costumi sociali non ebraici. Si assimilano ossia, appunto, si mascherano. La storia della regina Ester, ebrea costretta ad assimilarsi e nascondere la propria identità sin quando tuttavia la propria e quella del popolo ebraico non fosse stata messa in pericolo, insegna che per gli Ebrei nulla (neanche il privilegio di essere regina di un grande regno) può essere scambiato con l'identità religiosa, culturale e umana consegnataci dall'Ebraismo. La storia, purtroppo, si ripete; oggi un nuovo Amman sorto proprio nel regno dell'antica Persia incita le masse a rinnegare la storia più recente, distruggere Israele e cancellarlo dalle carte geografiche.
Ma dall'altra parte non c'è questa volta un popolo "sparso e diviso", come disse Amman ad Assuero; c'è un popolo che vive non solo nella Diaspora ma anche in uno Stato sovrano e non brucia le bandiere delle altre nazioni ma, come Mordechai insegna, rispetta i loro governi venendo addirittura in soccorso di questi, nel caso di pericolo. Proprio come Mordechai salvò la vita al re Assuero smascherandone il complotto dei servitori o come numerosi medici israeliani che, dopo lo spaventoso terremoto che qualche anno fa distrusse la città iraniana di Bam e nonostante il governo di quel paese dichiarò che avrebbe accettato l'aiuto di tutte le nazioni fuorchè di Israele, indossarono la casacca di un'organizzazione umanitaria e si recarono a prestare soccorso alle popolazioni distrutte dal sisma.
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