
Politica
Delegazione Pdl, Marino Bozzetti si tira fuori dai giochi
«Non ne so nulla. Mia nomina inopportuna, creerebbe solo imbarazzo». Partita la caccia alla gola profonda che ci ha spifferato i tre nomi
Trani - giovedì 22 settembre 2011
La notizia da noi data circa la composizione della delegazione trattante che il sindaco di Trani starebbe per ratificare per l'individuazione del candidato sindaco del centrodestra ha creato numerose reazioni negli ambienti dell'attuale maggioranza di governo. E mentre da un lato è partita la caccia alla gola profonda che ci ha spifferato i tre nomi, dall'altra registriamo la candida ammissione di «estraneità» di Marino Bozzetti.
Il componente del collegio dei revisori del Comune di Trani, presente nella griglia dei nomi scelti da Tarantini, in realtà non ne sa assolutamente nulla. «Mi riservo di parlare col sindaco di questa cosa che mi ha letteralmente sorpreso. Tra l'altro sono a Roma per lavoro. Quando ho letto la notizia sono caduto dalle nuvole, non ne sapevo nulla. Posso assicurare che non sono stato preventivamente informato di questa scelta e che comunque mi sembrerebbe inopportuna alla luce del mio ruolo di componente del collegio dei revisori. La mia eventuale nomina a ricoprire un incarico di natura politica creerebbe inevitabile imbarazzo tra i miei colleghi e non sarebbe confacente alle attuali funzioni che sto ricoprendo». Più che di incompatibilità, Bozzetti parla di «questione di stile». Un nome in meno sulla lista.
Il componente del collegio dei revisori del Comune di Trani, presente nella griglia dei nomi scelti da Tarantini, in realtà non ne sa assolutamente nulla. «Mi riservo di parlare col sindaco di questa cosa che mi ha letteralmente sorpreso. Tra l'altro sono a Roma per lavoro. Quando ho letto la notizia sono caduto dalle nuvole, non ne sapevo nulla. Posso assicurare che non sono stato preventivamente informato di questa scelta e che comunque mi sembrerebbe inopportuna alla luce del mio ruolo di componente del collegio dei revisori. La mia eventuale nomina a ricoprire un incarico di natura politica creerebbe inevitabile imbarazzo tra i miei colleghi e non sarebbe confacente alle attuali funzioni che sto ricoprendo». Più che di incompatibilità, Bozzetti parla di «questione di stile». Un nome in meno sulla lista.
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