
Enti locali
Discarica Ekobat a Trani, la Chiarello non ne sa nulla
L'assessore chiederà un incontro ad Ato e Provincia per vederci chiaro. In campana anche l'associazione tranese Folgore
Trani - giovedì 15 settembre 2011
Pina Chiarello cade da nuvole. L'assessore all'ambiente del Comune di Trani non era assolutamente a conoscenza della paventata apertura di una nuova discarica nel territorio di Trani. La notizia, riportata in un comunicato stampa dal gruppo consiliare dei Verdi, ha fatto sobbalzare dalla sedia la Chiarello anche perché si parla di una localizzazione con una potenzialità di 3.735.000 metri cubi: «Apprendo dalla stampa - dice - dell'ipotesi di una nuova discarica in contrada Casarossa. Questo assessore non ne è stato informato, né credo ne sia a conoscenza l'Ato, organismo territoriale per la gestione dei rifiuti».
Sul tema discariche la posizione dell'assessore è ben nota: «Non condivido, come amministratore comunale, la allocazione nel nostro territorio di altre discariche, soprattutto se gestite da privati che non garantiscono nulla in termini di trasparenza e corretta gestione del rifiuto. Mi stupisce poi che la Regione Puglia rilasci con tanta facilità autorizzazioni per discariche quando le politiche ambientali nazionali ed europee tendono alla riduzione di queste immense fosse».
La Chiarello richiederà al presidente dell'Ato ed al presidente della Provincia, Francesco Ventola, un colloquio urgente sull'argomento «auspicando - dice - che i consiglieri comunali, con propri poteri esprimano il proprio istituzionale punto di vista».
Sulla possibile apertura di una nuova discarica a Trani si è espresso in modo critico anche il direttivo dell'associazione Folgore: «Trani - dicono - ospita già i rifiuti solidi urbani di circa dieci Comuni del Bacino che giornalmente confluiscono nella nostra discarica comunale gestita dall'Amiu. Inoltre è ancora vivo il sospetto dell'inquinamento derivante dall'illecito smaltimento di rifiuti d'ogni sorta, anche rifiuti tossici, seppelliti molto probabilmente in qualche cava nel territorio cittadino. Magari anche all'insaputa dei titolari, o con costrizione degli stessi a subire il fenomeno in un vorticoso giro di danaro e malaffare. Circostanza questa che ha portato ad una prolungata inchiesta da parte della procura della Repubblica di Trani a causa di un evidente aumento di morti per tumore e di un anomalo andamento delle neoplasie che a Trani faceva registrare dei picchi anomali rispetto alle medie regionali e nazionali nel quinquennio 1989-1994. Il fatto che Trani sia ricca di cave dismesse, non implica necessariamente che le si debbano riempire di rifiuti di ogni sorta, anche se dichiarati non pericolosi. Di conseguenza l'associazione Folgore chiede all'amministrazione comunale di Trani ed all'assessore all'ambiente che venga accertata e resa pubblica la tipologia dei rifiuti che si intendono conferire in questa mega discarica e di tutte le precauzioni adottate ai fini della salvaguardia dell'ambiente e della salute dei cittadini».
Sul tema discariche la posizione dell'assessore è ben nota: «Non condivido, come amministratore comunale, la allocazione nel nostro territorio di altre discariche, soprattutto se gestite da privati che non garantiscono nulla in termini di trasparenza e corretta gestione del rifiuto. Mi stupisce poi che la Regione Puglia rilasci con tanta facilità autorizzazioni per discariche quando le politiche ambientali nazionali ed europee tendono alla riduzione di queste immense fosse».
La Chiarello richiederà al presidente dell'Ato ed al presidente della Provincia, Francesco Ventola, un colloquio urgente sull'argomento «auspicando - dice - che i consiglieri comunali, con propri poteri esprimano il proprio istituzionale punto di vista».
Sulla possibile apertura di una nuova discarica a Trani si è espresso in modo critico anche il direttivo dell'associazione Folgore: «Trani - dicono - ospita già i rifiuti solidi urbani di circa dieci Comuni del Bacino che giornalmente confluiscono nella nostra discarica comunale gestita dall'Amiu. Inoltre è ancora vivo il sospetto dell'inquinamento derivante dall'illecito smaltimento di rifiuti d'ogni sorta, anche rifiuti tossici, seppelliti molto probabilmente in qualche cava nel territorio cittadino. Magari anche all'insaputa dei titolari, o con costrizione degli stessi a subire il fenomeno in un vorticoso giro di danaro e malaffare. Circostanza questa che ha portato ad una prolungata inchiesta da parte della procura della Repubblica di Trani a causa di un evidente aumento di morti per tumore e di un anomalo andamento delle neoplasie che a Trani faceva registrare dei picchi anomali rispetto alle medie regionali e nazionali nel quinquennio 1989-1994. Il fatto che Trani sia ricca di cave dismesse, non implica necessariamente che le si debbano riempire di rifiuti di ogni sorta, anche se dichiarati non pericolosi. Di conseguenza l'associazione Folgore chiede all'amministrazione comunale di Trani ed all'assessore all'ambiente che venga accertata e resa pubblica la tipologia dei rifiuti che si intendono conferire in questa mega discarica e di tutte le precauzioni adottate ai fini della salvaguardia dell'ambiente e della salute dei cittadini».
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