Enti locali
Dubbi sul bilancio, Tommaso Laurora scrive a sindaco, dirigenti e prefetto
Le interrogazioni sono state condivise da gran parte dell'opposizione
Trani - lunedì 21 ottobre 2013
22.33
Bilancio preventivo dell'anno in corso, aree da cedere, Contratto di Quartiere e piano delle alienazioni. Tommaso Lauora (Uniti per Trani) esprime tutti i suoi dubbi sull'ultimo Consiglio Comunale dove è stato approvato il preventivo per il 2013. E lo fa con due interrogazioni rivolte al sindaco, al dirigente dell'ufficio tecnico e al prefetto della Bat, sottoscritte anche dai colleghi Carlo Avantario, Mimmo De Laurentis, Mimmo Triminì, Bartolo Maiullari, Giuseppe Tortosa e Pino Paolillo.
AREE DA CEDERE - «Uno degli atti - si legge nell'interrogazione di Laurora - di cui è costituito il bilancio è quello basato sull'articolo 14 della legge 131/83. Tale articolo di legge prescrive che, prima dell'approvazione del bilancio, i comuni provvedano con deliberazione a verificare la quantità e la qualità di aree e fabbricati da destinarsi alla residenza, alle attività produttive e terziarie ai sensi della legge 167/62 e successive modifiche ed integrazioni, che potranno essere cedute in proprietà e in diritto di superficie. Con la stessa deliberazione dovrebbero essere stabiliti i prezzi di cessione per ciascun tipo di area o fabbricato. In sostanza, con tale provvedimento dovrebbe emergere il dato finanziario connesso con tale procedura. Il provvedimento posto all'esame del Consiglio Comunale dava atto che il Comune di Trani non possiede aree da poter cedere in proprietà o in diritto di superficie. Tenuto conto, tuttavia, che la legge 448/98 consente ai Comuni la possibilità di cedere in proprietà le aree già concesse in diritto di superficie e di eliminare i vincoli di convenzione gravanti sugli alloggi realizzati i diritto di proprietà con edilizia residenziale pubblica, durante il dibattito consiliare è emerso un quesito».
Laurora fa notare come «molte cooperative realizzatrici di fabbricati nell'area disciplinata dal Piano di Zona, ex lege 167/62 hanno richiesto la trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà». Per questo ha chiesto lumi al dirigente dell'ufficio tecnico comunale su «come mai non si fosse provveduto al loro inserimento nel provvedimento con indicazione degli importi da versarsi per la trasformazione». Il dirigente avrebbe risposto, però, che, in accordo col dirigente di ragioneria, sarebbero state escluse le cooperative dal provvedimento.
«Risultando la risposta a dir poco vaga - continua Laurora - richiedo quali siano le fonti normative o procedure specifiche regolanti la materia che hanno determinato tali decisioni dirigenziali ed orientato il voto del Consiglio Comunale». Il consigliere di Upt si fa sentire anche sul Contratto di Quartiere: «Ho chiesto dove fosse indicata la programmazione finanziaria del contratto di quartiere consistente nelle entrate (conseguenti alle assegnazioni dei lotti) e nelle uscite legate alle espropriazioni. Mi è stato risposto che anche in questo caso non era materia del provvedimento. Si richiede dove sia stata inserita nel bilancio la programmazione finanziaria del contratto di quartiere».
PIANO ALIENAZIONI - I dubbi di Laurora passano anche dal piano delle alienazioni e delle valorizzazioni. «Il piano in questione ha la finalità di garantire il riordino, la gestione e la valorizzazione del patrimonio comunale, individuando i beni non strumentali all'esercizio delle funzioni istituzionali del comune stesso. A parere del sottoscritto il piano presentato ed approvato presenta notevoli carenze, non avendo individuato immobili locati, all'interno dei quali vi sono anche attività commerciali di cui non si conosce la modalità contrattuale, ovvero concessi in comodato o in diritto di superficie. Per numerosi immobili si chiede anche al Consiglio Comunale di non decidere nulla perché pare che occorrano supplementi istruttori ovvero atti di indirizzo della Giunta Comunale per la destinazione d'uso. Inoltre, il Piano è risultato probabilmente inesatto in quanto contiene gli immobili ove sono insediate le aziende Amet SpA e Amiu SpA, di cui viene dichiarata la proprietà anche nei bilanci di quelle aziende».
AREE DA CEDERE - «Uno degli atti - si legge nell'interrogazione di Laurora - di cui è costituito il bilancio è quello basato sull'articolo 14 della legge 131/83. Tale articolo di legge prescrive che, prima dell'approvazione del bilancio, i comuni provvedano con deliberazione a verificare la quantità e la qualità di aree e fabbricati da destinarsi alla residenza, alle attività produttive e terziarie ai sensi della legge 167/62 e successive modifiche ed integrazioni, che potranno essere cedute in proprietà e in diritto di superficie. Con la stessa deliberazione dovrebbero essere stabiliti i prezzi di cessione per ciascun tipo di area o fabbricato. In sostanza, con tale provvedimento dovrebbe emergere il dato finanziario connesso con tale procedura. Il provvedimento posto all'esame del Consiglio Comunale dava atto che il Comune di Trani non possiede aree da poter cedere in proprietà o in diritto di superficie. Tenuto conto, tuttavia, che la legge 448/98 consente ai Comuni la possibilità di cedere in proprietà le aree già concesse in diritto di superficie e di eliminare i vincoli di convenzione gravanti sugli alloggi realizzati i diritto di proprietà con edilizia residenziale pubblica, durante il dibattito consiliare è emerso un quesito».
Laurora fa notare come «molte cooperative realizzatrici di fabbricati nell'area disciplinata dal Piano di Zona, ex lege 167/62 hanno richiesto la trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà». Per questo ha chiesto lumi al dirigente dell'ufficio tecnico comunale su «come mai non si fosse provveduto al loro inserimento nel provvedimento con indicazione degli importi da versarsi per la trasformazione». Il dirigente avrebbe risposto, però, che, in accordo col dirigente di ragioneria, sarebbero state escluse le cooperative dal provvedimento.
«Risultando la risposta a dir poco vaga - continua Laurora - richiedo quali siano le fonti normative o procedure specifiche regolanti la materia che hanno determinato tali decisioni dirigenziali ed orientato il voto del Consiglio Comunale». Il consigliere di Upt si fa sentire anche sul Contratto di Quartiere: «Ho chiesto dove fosse indicata la programmazione finanziaria del contratto di quartiere consistente nelle entrate (conseguenti alle assegnazioni dei lotti) e nelle uscite legate alle espropriazioni. Mi è stato risposto che anche in questo caso non era materia del provvedimento. Si richiede dove sia stata inserita nel bilancio la programmazione finanziaria del contratto di quartiere».
PIANO ALIENAZIONI - I dubbi di Laurora passano anche dal piano delle alienazioni e delle valorizzazioni. «Il piano in questione ha la finalità di garantire il riordino, la gestione e la valorizzazione del patrimonio comunale, individuando i beni non strumentali all'esercizio delle funzioni istituzionali del comune stesso. A parere del sottoscritto il piano presentato ed approvato presenta notevoli carenze, non avendo individuato immobili locati, all'interno dei quali vi sono anche attività commerciali di cui non si conosce la modalità contrattuale, ovvero concessi in comodato o in diritto di superficie. Per numerosi immobili si chiede anche al Consiglio Comunale di non decidere nulla perché pare che occorrano supplementi istruttori ovvero atti di indirizzo della Giunta Comunale per la destinazione d'uso. Inoltre, il Piano è risultato probabilmente inesatto in quanto contiene gli immobili ove sono insediate le aziende Amet SpA e Amiu SpA, di cui viene dichiarata la proprietà anche nei bilanci di quelle aziende».