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Ekobat, nuovo allarme da Legambiente

L'iter amministrativo va avanti: «Provincia ruolo super partes?». Il circolo di Trani non esclude il coinvolgimento della magistratura

Discarica Ekobat, nuovo segnale d'allarme del circolo Legambiente di Trani che sta seguendo, passo dopo passo, l'iter amministrativo in seno alla Provincia Bat per il rilascio dell'autorizzazione sulla Valutazione d'Impatto Ambientale in merito alla proposta progettuale della discarica per rifiuti speciali e pericolosi nel territorio comunale di Trani. Il soci del circolo si dicono stupefatti «di come tutte le contrapposizioni siano abilmente superate al pari di un percorso di un videogioco entro cui un carro armato cingolato riesce a superare anche i più difficili ed apparentemente insormontabili ostacoli che ne impediscono il passaggio».

Non sono servite le 16 pagine di osservazioni tecniche stilate da esperti ambientali e le 20 firme di associazioni che le hanno proposte dopo un attento studio analitico multidisciplinare.
Non è bastata la specificità della delibera numero 9 del 01/03/2012 del Consiglio Comunale di Trani approvata all'unanimità con cui si esprimeva un chiaro diniego in base a motivazioni tecniche e non esclusivamente politiche. Non è stata sufficiente l'esistenza della Delibera del Consiglio Comunale n. 40 del 9 Luglio 2009 con cui si deliberava il divieto assoluto all'installazione di discarica per rifiuti speciali nel territorio comunale. Non è bastato neanche il parere negativo espresso dal Dirigente dell'ufficio Tecnico del Comune di Trani con nota del 12 Ottobre 2011 nella quale si evidenziava che il sito ricade in zona agricola ed in base all'Osservazione n. 107 del Pug di Trani vige l'emendamento secondo cui è vietata la realizzazione di discariche per rifiuti di qualsiasi provenienza nell'ambito delle zone tipizzate come "agricole". Non è bastato il parere negativo espresso dalla Asl con le finalità connesse alla tutela preventiva della salute dei cittadini residenti in aree prossime al sito prescelto per l'insediamento su cui è anche previsto lo smaltimento dell'amianto. Non è neanche stato determinante il "Parere di Competenza" espresso dall'Arpa Puglia con nota 0016493 del 26/03/2012 con cui, sulla base di ben otto motivazioni tecniche "escludenti", si giungeva ad esprimere un parere "contrario". Ebbene, se non bastassero le evidenti ragioni di buon senso con cui si potrebbe serenamente bocciare la proposta progettuale, ora si aggiungono anche quelle amministrative legate all'iter endoprocedimentale al parere VIA/AIA.

«La discarica Ekobat per rifiuti speciali non pericolosi si inserirebbe in un contesto di discariche esistenti che preluderebbe ad uno un probabile scenario da vera e propria catastrofe ambientale. In un raggio di poche centinaia di metri si formerebbe un gigantesco bacino di rifiuti pari ad una capacità di stoccaggio di circa cinque milioni di metri cubi. Un vero e proprio scenario ecologico da film dell'horror che vede sul confine tra Trani ed Andria la grande discarica Amiu di bacino, ormai al terzo lotto di ampliamento; la discarica Ecoerre per rifiuti speciali non pericolosi, già autorizzata; la proposta di discarica per rifiuti speciali non pericolosi e pericolosi, della Ekobat».

«Il "Piano Regionale di aggiornamento dei Rifiuti Speciali" – continua Legambiente - prevede che i nuovi impianti di discariche debbano essere ubicati ad una distanza sufficiente da quelli esistenti, in modo tale da consentire di distinguere ed individuare i responsabili di eventuali fenomeni di inquinamento, al fine di assicurare una elevata protezione dell'ambiente nel rispetto del principio comunitario "chi inquina paga". In tale situazione, inoltre, in caso di fenomeni di inquinamento verrebbe vanificato il rispetto del principio comunitario "chi inquina paga" richiamato dall'articolo 178 commi 1 e 3 del D.Lgs.152/2006. Stiamo seguendo attentamente tutti i passaggi, i pareri, gli studi che corredano il progetto e ci stupiamo sempre più che davanti a macroscopiche incongruenze e ai giganteschi macigni tecnico-amministrativi che si contrappongono l'iter proceda inesorabile calpestando del tutto la dignità ed il dissenso più volte già espresso dalle comunità locali e da importanti enti tecnici. Per quanto esposto appare evidente che l'avanzata inesorabile della discarica Ekobat sino al finale parere positivo del procedimento VIA/AIA incontri nella stessa Provincia Bat un inatteso quanto inconciliabile consenso».

La Legambiente non esclude che per far luce sulle troppe incongruenze che corredano l'iter in corso e sulle funamboliche strategie procedurali si possa giungere al coinvolgimento della Magistratura .
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