Politica
Fabbretti: « Trani città turistica o città festaiola?»
Entrate stazionarie e investimenti raddoppiati per l'estate tranese...
Trani - mercoledì 6 luglio 2005
« Trani città turistica o città festaiola? L'entrate finanziarie del nostro comune sono state, più o meno, stazionarie negli anni, ogni amministrazione che si è succeduta ha privilegiato la spesa in una direzione piuttosto che in un'altra, in base ai suoi programmi ed ai suoi obiettivi. Ciò lo dico perché penso che mettere in budget più di due miliardi di vecchie lire in un anno, per offrirli ad una o più agenzie e farsi organizzare, senza alcuno sforzo proprio, delle manifestazioni spettacolari non meriti tanti elogi, specie quando lo si fa a discapito delle politiche sociale.
Questo è quello che negli ultimi due anni sta avvenendo nella nostra città. A dire il vero ci aspettavamo da parte del sindaco un analisi dettagliata dei risultati ottenuti nel corso del 2004, dove la spesa per manifestazioni fu raddoppiata rispetto alla media degli anni precedenti, ma quest'analisi tarda a venire. Quest'anno le cifre pare che aumentino ancor più, ma nessuno spiega quali sono gli obiettivi di questo notevole investimento, visto che vengono utilizzati soldi prelevati dalle nostre tasche. Non avendo dati e riscontri, semmai prodotti da un osservatorio, che fotografi e illustri i risultati, si produce una navigazione a vista dando un'immagine di Trani festaiola. In questo contesto sono legittime alcune domande che rivolgiamo a chi amministra i soldi dei cittadini, anche se non troviamo normalmente risposta.
Un evento musicale o teatrale che costa ‘un occhio' alla comunità porta turismo a Trani, porta immagine, porta introiti finanziari, porta occupazione, oppure, porta solo gente delle città limitrofe che vengono, si godono una serata divertente (alla faccia dei nostri soldi!), per poi andar via e non lasciare uno ‘spicciolo'? Ma questi soldi pubblici non potrebbero essere investiti meglio? Noi siamo convinti che per uscire dalla crisi economica e occupazionale che attanaglia Trani, il turismo può essere una delle risorse da valorizzare, però smettiamola con l'improvvisazione, iniziamo ad investire in competenza e professionalità, iniziamo a fare scelte precise e mirate su fette di mercato da aggredire. Certo il centro sinistra sbagliava a spendere poco, su questo capitolo, e il mio partito lo ha sempre detto e scritto, ma ora che le somme sono sostanziose non possono essere buttate al vento, quindi iniziamo a fare scelte responsabili su quale tipo di turismo vogliamo per la città (congressuale, culturale, intrattenimento, scolastico ecc.), cominciamo a coinvolgere gli industriali come soggetti in grado di investire capitali con l'amministrazione comunale su un modello di Trani vincente. Basta a sprecare soldi con un sistema basato sull'improvvisazione e sul "fai da te" che non paga più.
Ci servono progetti che facciano consolidare ciò che abbiamo acquisito, che portino l'allungamento della stagione e che rilancino, in campo nazionale ed internazionale, il marchio Trani. Per questo occorre una politica di marketing realizzata da uomini competenti, perché non serve a nessuno essere spendaccioni ma nello stesso tempo avari di idee vincenti. Non basta avere una bella cattedrale, locali notturni, un bel sole e una serata musicale per essere città turistica. Serve costruire un'immagine da vendere in ogni angolo possibile. E questo non si ottiene con tante iniziative "paesane", ma con un "progetto complessivo per Trani", infatti, non avendo dati di riferimento, possiamo guardare ad altre città, leggere e verificare il loro operato, vedi le Isole Tremiti, vedi Gallipoli o Taormina, ormai conosciute in tutto il mondo, infatti, se curiosiamo nel loro percorso ci rendiamo conto che non hanno investito a vuoto perché lo hanno fatto con intelligenza e competenza. Detto ciò non vorrei alla fine dare ragione a chi sostiene che i due miliardi di vecchie lire vengono spesi solo per insabbiare e far dimenticare ai cittadini i tanti errori, i tanti litigi e le incoerenze di questa amministrazione con a capo il Sindaco Tarantini, e come si usa dire abilmente l'ha girata a "taralluccio e vino", facendoli divertire una sera dietro l'altra utilizzando i loro stessi soldi, alla fine i cittadini si illuderanno che Trani è una bella città turistica.»
Ines Fabbretti
Capo gruppo DS
Questo è quello che negli ultimi due anni sta avvenendo nella nostra città. A dire il vero ci aspettavamo da parte del sindaco un analisi dettagliata dei risultati ottenuti nel corso del 2004, dove la spesa per manifestazioni fu raddoppiata rispetto alla media degli anni precedenti, ma quest'analisi tarda a venire. Quest'anno le cifre pare che aumentino ancor più, ma nessuno spiega quali sono gli obiettivi di questo notevole investimento, visto che vengono utilizzati soldi prelevati dalle nostre tasche. Non avendo dati e riscontri, semmai prodotti da un osservatorio, che fotografi e illustri i risultati, si produce una navigazione a vista dando un'immagine di Trani festaiola. In questo contesto sono legittime alcune domande che rivolgiamo a chi amministra i soldi dei cittadini, anche se non troviamo normalmente risposta.
Un evento musicale o teatrale che costa ‘un occhio' alla comunità porta turismo a Trani, porta immagine, porta introiti finanziari, porta occupazione, oppure, porta solo gente delle città limitrofe che vengono, si godono una serata divertente (alla faccia dei nostri soldi!), per poi andar via e non lasciare uno ‘spicciolo'? Ma questi soldi pubblici non potrebbero essere investiti meglio? Noi siamo convinti che per uscire dalla crisi economica e occupazionale che attanaglia Trani, il turismo può essere una delle risorse da valorizzare, però smettiamola con l'improvvisazione, iniziamo ad investire in competenza e professionalità, iniziamo a fare scelte precise e mirate su fette di mercato da aggredire. Certo il centro sinistra sbagliava a spendere poco, su questo capitolo, e il mio partito lo ha sempre detto e scritto, ma ora che le somme sono sostanziose non possono essere buttate al vento, quindi iniziamo a fare scelte responsabili su quale tipo di turismo vogliamo per la città (congressuale, culturale, intrattenimento, scolastico ecc.), cominciamo a coinvolgere gli industriali come soggetti in grado di investire capitali con l'amministrazione comunale su un modello di Trani vincente. Basta a sprecare soldi con un sistema basato sull'improvvisazione e sul "fai da te" che non paga più.
Ci servono progetti che facciano consolidare ciò che abbiamo acquisito, che portino l'allungamento della stagione e che rilancino, in campo nazionale ed internazionale, il marchio Trani. Per questo occorre una politica di marketing realizzata da uomini competenti, perché non serve a nessuno essere spendaccioni ma nello stesso tempo avari di idee vincenti. Non basta avere una bella cattedrale, locali notturni, un bel sole e una serata musicale per essere città turistica. Serve costruire un'immagine da vendere in ogni angolo possibile. E questo non si ottiene con tante iniziative "paesane", ma con un "progetto complessivo per Trani", infatti, non avendo dati di riferimento, possiamo guardare ad altre città, leggere e verificare il loro operato, vedi le Isole Tremiti, vedi Gallipoli o Taormina, ormai conosciute in tutto il mondo, infatti, se curiosiamo nel loro percorso ci rendiamo conto che non hanno investito a vuoto perché lo hanno fatto con intelligenza e competenza. Detto ciò non vorrei alla fine dare ragione a chi sostiene che i due miliardi di vecchie lire vengono spesi solo per insabbiare e far dimenticare ai cittadini i tanti errori, i tanti litigi e le incoerenze di questa amministrazione con a capo il Sindaco Tarantini, e come si usa dire abilmente l'ha girata a "taralluccio e vino", facendoli divertire una sera dietro l'altra utilizzando i loro stessi soldi, alla fine i cittadini si illuderanno che Trani è una bella città turistica.»
Ines Fabbretti
Capo gruppo DS
Ricevi aggiornamenti e contenuti da Trani 
j.jpg)
j.jpg)
.jpg)


j.jpgj.jpg)


.jpg)