Scuola e Lavoro

Il moscato di Trani protagonista all'Expo di Shanghai

Sono 3 le cantine vitivinicole nella Bat ad esporre in Cina

La Puglia dei vini bissa a Shanghai il successo degli abiti da sposa, dei film girati in Puglia e dei progetti dei distretti produttivi dell'Ambiente, dell'Edilizia sostenibile e dell'Energia. L'eccellenza vinicola pugliese è stata protagonista dell'ultimo workshop della Regione Puglia all'Expo di Shanghai 2010, evento conclusivo delle due settimane pugliesi all'Esposizione Universale cinese che terminano oggi.

Con il coordinamento del Commissariato Generale del Governo italiano, il supporto tecnico dello Sprint, lo sportello regionale per l'Internazionalizzazione delle imprese e la collaborazione dell'Ente Enoteca Italiana, la Regione Puglia ha organizzato nel padiglione italiano dell'Expo un workshop dedicato alla presentazione ed alla degustazione guidata dei vini autoctoni pugliesi e, a seguire, incontri di business con operatori del settore cinesi. Quindici le aziende pugliesi aderenti all'iniziativa, delle quali 2 di Bari, 3 della Bat, 1 di Brindisi, 3 di Lecce, 2 di Foggia, 4 di Taranto. Davanti a 53 ospiti, tutti importatori e distributori di vini, un sommelier italo-cinese Francesco Ye, del prestigioso Ente Enoteca Italiana in Cina, ha presentato 6 vitigni autoctoni pugliesi: Primitivo, Negroamaro, Nero di Troia, Greco, Falangina, Moscato di Trani.

I cinesi hanno assaggiato e apprezzato. Sapore, caratteristiche tecniche, con particolare attenzione, grazie alle spiegazioni del dottor Ye, della connessione tra vitigni e territorio. Dopo il workshop, per favorire contatti diretti, si è svolta la presentazione delle aziende e gli incontri con gli importatori, mediamente sei per ogni impresa. Soddisfatta per l'esito del workshop e dell'intera missione la Vice Presidente della Regione Puglia e Assessore allo Sviluppo economico Loredana Capone: «I vini pugliesi hanno grandi potenzialità di sviluppo sul mercato vinicolo cinese. In Puglia nel solo anno 2009 si è registrato un incremento della domanda cinese di vino e bevande pugliesi del 319,5% e negli ultimi tre anni addirittura del 1000%. Il potenziale è altissimo, addirittura stupefacente. In questi giorni – ha proseguito – la Cina ci ha stupito. Accompagnando le nostre imprese all'Expo di Shanghai, ci siamo trovati di fronte ad uno scenario che immaginavamo solo in parte. Le costruzioni e le infrastrutture ultramoderne e la stessa determinazione dei cinesi ci hanno mostrato l'immagine di un Paese che non solo ha superato la crisi ma punta a scalare la vetta delle potenze economiche. A dispetto della distanza, per il successo ottenuto dalla Puglia a Shanghai, le opportunità per le imprese sono enormi. Adesso nessuna delle aziende dei distretti, né delle imprese della moda, del vino o dell'industria cinematografica, ha più dubbi».

A confermarlo sono gli stessi protagonisti del workshop. Ileana Marzano rappresenta l'azienda Valle dell'Asso di Galatina: «In Cina – ha detto – stiamo assistendo ad un'apertura del mercato che di fatto è il riflesso di un'apertura culturale. I cinesi stanno imparando a distinguere i diversi livelli qualitativi del vino e la degustazione tecnica di oggi l'ha dimostrato. Di fronte ad un aumento crescente della domanda, le aziende pugliesi avrebbero bisogno di investire maggiormente in pubblicità e in marketing».

Di qui l'importanza di iniziative istituzionali. A sottolinearla è Marco Mallardi dell'azienda Pirro Varone di Manduria: "Privatamente – ha detto – è molto difficile contribuire alla conoscenza delle nostre produzioni e del territorio regionale a cui sono connesse. L'aiuto e il sostegno istituzionale, garantito oggi da questa iniziativa è fondamentale per far percepire il valore delle nostre produzioni e per garantire un posizionamento sul mercato, oggi ancora in fase di definizione». Per questo Adriano e Alessia Vettore in rappresentanza di Cantine Vignuolo di Andria e dell'Azienda Di Filippo di Trani dicono: «Sarebbero necessarie più iniziative di questo tipo. Il coordinamento di azioni per lo sviluppo e la promozione di vini italiani in un mercato vasto come quello cinese, infatti, è indispensabile per creare le condizioni favorevoli alla penetrazione sul mercato».

Chen Shou e Kateer Ali sono importatori di Cantine del Locorotondo. «Il mercato cinese – confermano – si sta aprendo in maniera esponenziale verso vini che presentano le caratteristiche di quelli pugliesi, ossia grande qualità e prezzi competitivi. Questo grado di competitività dei nostri vini è certamente un punto di forza in Cina, che è importante valorizzare». Particolarmente ottimista Claudio Grillenzoni dell'azienda Tenute Rubino di Brindisi: «Ho avuto modo di verificare – racconta – che i nostri vini piacciono ed hanno un buon riscontro sul mercato. Qui abbiamo ottime opportunità. Siamo fiduciosi che da questa iniziativa regionale emergeranno contatti proficui».
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