Politica

«Il sindaco non si dimette ma era già tutto previsto»

Vicenda estati tranesi, una nota del circolo politico "Il vaso di Pandora"

Pubblichiamo una nota del cicolo politico "Il vaso di Pandora"

«Il rinvio a giudizio del Sindaco Tarantini e di alcuni consiglieri e componenti della precedente Giunta, sembra non aver causato alcun immediato effetto politico sull'attuale Amministrazione Civica e le dimissioni del primo cittadino, da Lui stesso ipotizzate alcuni mesi addietro in occasione della conferenza stampa di fine anno, non verranno rassegnate. Nessuna meraviglia, in fondo siamo abituati alle fughe in avanti ed ai repentini dietro front del Sindaco. Come accaduto ad esempio, proprio in occasione dell'ultima campagna elettorale. In tale circostanza infatti, nel negare fortemente l'esistenza dei "famigerati" debiti fuori bilancio, il Dott. Tarantini promise alla cittadinanza la riduzione dell'imposizione tributaria Irpef, Ici e Tarsu al cui incremento invece, il Commissario Straordinario aveva dovuto far ricorso per tentare di risanare le stremate Casse Comunali. Ebbene ottenuta la riconferma, nulla di quanto promesso è stato realizzato perché i debiti sono stati confermati tutti sino all'ultimo centesimo (compresi quelli delle estati 2005 e 2006 che hanno causato il rinvio a giudizio del Sindaco), il peso dei tributi locali è rimasto inalterato ed ancora oggi continua a gravare sulle tasche dei tranesi. Beninteso, non abbiamo alcuna intenzione di avviare processi mediatici, poiché siamo fermamente convinti che ogni cittadino, quando è chiamato a rispondere di fronte alla Legge delle proprie azioni, deve essere considerato innocente fino al pronunciamento dell'ultimo grado di giudizio. Intendiamo invece stimolare una riflessione di carattere esclusivamente etico e politico, perché riteniamo che quando un politico e soprattutto un Sindaco è chiamato a difendersi in giudizio dall'accusa di aver male amministrato la propria città provocando danni patrimoniali, non può per ovvi motivi, continuare a governarla e rappresentarla specialmente nel momento in cui il Comune stesso si costituisce in giudizio come parte lesa. Tale condizione genera un grave "conflitto d'interessi" che indubbiamente indebolisce la figura del Sindaco ed è così facendo che, contrariamente a quanto affermato proprio dallo stesso Dott. Tarantini, si contribuisce concretamente a mantenere o gettare la città in balia delle onde. Ma la verità ben nota a tutti, è invece un'altra. Il Sindaco non ha alcuna intenzione di dimettersi poiché, essendo quello in corso il suo secondo mandato, Egli nell'immediato non sarebbe più rieleggibile. Ancora una volta i tranesi possono direttamente constatare come gli opportunismi e le convenienze di parte, prevalgano fortemente sugli interessi della collettività.»

Luigi la Forgia
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