
Politica
«Il teatro comunale nell'ex Supercinema»
Anche Cerminara caldeggia questa soluzione. Fabbrica di Nichi: «I costi sarebbero probabilmente più bassi»
Trani - lunedì 31 gennaio 2011
Alessandro Cerminara, esponente della Fabbrica di Nichi di Trani ha inviato in redazione un nuovo intervento sul teatro pubblico comunale. «Un mese fa - si legge nel comunicato - il sindaco di Trani ha rilanciato la proposta di realizzare teatro e centro congressi nell'attuale sede Amet in piazza Plebiscito. Francamente, da persone che non sarebbero affatto in disaccordo sull'idea di realizzare un teatro a Trani, la soluzione individuata non ci sembra la più idonea, e vorremmo proporne una alternativa (che peraltro già altri avevano lanciato). Non ci sembra la soluzione più adatta in quanto una simile proposta era stata già fatta 30 anni fa, e tecnicamente bocciata con valutazioni anche molto dure. Quand'anche ci fossero valutazioni tecniche differenti, la cosa c'appare comunque complessa ed a rischio. Ed anche i costi, per fare una simile riconversione, sarebbero molto alti.
La soluzione alternativa, che ci sembra la più adatta e che vogliamo rilanciare, ha un nome preciso: Supercinema. L'immobile, com'è noto, rischia l'abbattimento. Ma se è un teatro che si vuole, perché non acquisire il Supercinema e farlo lì? I costi sarebbero probabilmente più bassi (non ci sarebbe troppo da modificare. Sicuramente meno che nella sede Amet). Inoltre si andrebbe a salvare un pezzo di storia della nostra città. Si potrebbero coinvolgere nella gestione di ciò che si va a realizzare le varie associazioni tranesi che si occupano di cultura, compagnie teatrali, cineclub, associazioni musicali. E allora ci chiediamo: perché no? Sarebbe l'ideale, a nostro avviso. Chiediamo che l'amministrazione comunale prenda in considerazione questa idea. Una proposta concreta che aiuterebbe ad evitare progetti inutilmente complicati, a spendere probabilmente molto meno, ed a salvare un pezzo di storia. Una buona idea, che proviamo a rilanciare. E ci auguriamo venga raccolta».
La soluzione alternativa, che ci sembra la più adatta e che vogliamo rilanciare, ha un nome preciso: Supercinema. L'immobile, com'è noto, rischia l'abbattimento. Ma se è un teatro che si vuole, perché non acquisire il Supercinema e farlo lì? I costi sarebbero probabilmente più bassi (non ci sarebbe troppo da modificare. Sicuramente meno che nella sede Amet). Inoltre si andrebbe a salvare un pezzo di storia della nostra città. Si potrebbero coinvolgere nella gestione di ciò che si va a realizzare le varie associazioni tranesi che si occupano di cultura, compagnie teatrali, cineclub, associazioni musicali. E allora ci chiediamo: perché no? Sarebbe l'ideale, a nostro avviso. Chiediamo che l'amministrazione comunale prenda in considerazione questa idea. Una proposta concreta che aiuterebbe ad evitare progetti inutilmente complicati, a spendere probabilmente molto meno, ed a salvare un pezzo di storia. Una buona idea, che proviamo a rilanciare. E ci auguriamo venga raccolta».
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