
Vita di città
San Domenico splende di nuovo: ma ci pensa la Luna
Uno scatto al plenilunio più splendente della stagione riaccende l'attenzione a Trani su una chiusura dolorosa
Trani - mercoledì 5 novembre 2025
20.06
È dal pomeriggio che la Luna del Castoro, la più lucente dell'anno, si diverte a "giocare" nei cieli del nostro emisfero, sfacciata, straordinariamente brillante già dal pomeriggio mentre il sole andava tramontando. Anche in Puglia si è andata posando ovunque: sulla linea dell'orizzonte del nostro mare, su castelli - e girano già le foto di Castel del Monte - sui trulli, sulla Murgia e sui vigneti ... E poi si è impuntata lì a Trani, proprio al culmine del cupolone della nostra bellissima, sventurata chiesa di San Domenico, illuminandola in una maniera quasi magica, come se volesse provare a ridarle di nuovo vita.
Un capitolo doloroso, per i tranesi, quella chiesa; nota come il Pantheon della città, visto che all'interno vi sono monumenti di molte famiglie nobili, è soprattutto cara alla comunità perché spesso luogo di prime comunioni , cresime e matrimoni per la sua ampiezza, ma anche della messa della domenica che poi conduce alla passeggiata in villa. Chiusa dal 2018 e poi transennata a seguito di una scossa di terremoto resta lì , incerottata e quasi dimenticata fino anche con le impalcature spesso pericolanti, in particolare in occasione di tempeste di vento. Quest'oggi dunque ci ha pensato la Luna a ridarle la luce: ma è ovvio che questa stupenda congiunzione sarebbe bello potesse illuminare le burocrazie che fermano il restauro della chiesa perché venga restituita più presto alla comunità, a una bellezza della Città ancora troppo e troppo spesso sciupata e mortificata.
Un capitolo doloroso, per i tranesi, quella chiesa; nota come il Pantheon della città, visto che all'interno vi sono monumenti di molte famiglie nobili, è soprattutto cara alla comunità perché spesso luogo di prime comunioni , cresime e matrimoni per la sua ampiezza, ma anche della messa della domenica che poi conduce alla passeggiata in villa. Chiusa dal 2018 e poi transennata a seguito di una scossa di terremoto resta lì , incerottata e quasi dimenticata fino anche con le impalcature spesso pericolanti, in particolare in occasione di tempeste di vento. Quest'oggi dunque ci ha pensato la Luna a ridarle la luce: ma è ovvio che questa stupenda congiunzione sarebbe bello potesse illuminare le burocrazie che fermano il restauro della chiesa perché venga restituita più presto alla comunità, a una bellezza della Città ancora troppo e troppo spesso sciupata e mortificata.
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