Politica
Laurora (Upf) propone degli alloggi sociali per i rom
«Finora la scelte dell’amministrazione sono state superficiali e di corto respiro». Il consigliere comunale di minoranza suggerisce alcune idee
Trani - mercoledì 20 marzo 2013
10.50
Trani è invasa dai rom. Li troviamo in stazione, in via Verdi, in piazza della Repubblica, in via Bisceglie. Nonostante gli sgomberi disposti dall'amministrazione, il problema (se così si vuol chiamare) è sotto gli occhi di tutti.
Tommaso Laurora, consigliere comunale del gruppo Uniti per Ferrante, ritiene che finora il governo cittadino abbia operato male su questo fronte. «La presenza dei rom – dice - è un dato di fatto che, al di là di ogni particolare forma di pietismo, dubito possa piacere a qualcuno. Sarebbe, altrettanto, insopportabile, però, cedere anche a forme di razzismo più becere che ho avuto modo di riscontare e che aleggiano in alcuni rappresentanti delle nostre istituzioni locali. L'amministrazione è chiamata a trovare un rimedio senza mettere la polvere sotto il tappeto, intraprendendo una serie di iniziative che non siamo né segreganti né assistenzialistiche. Fino si è basata più sugli aspetti della sicurezza (temporanea) e del controllo (molto temporaneo) e non ha trovato soluzioni definitive. Si è approcciata a questo problema in maniera superficiale, emergenziale, di corto respiro, senza progetti di inclusione sociale, senza assistenza adeguata, senza sostegno, spendendo denaro pubblico ed aggravando ad ogni sgombero le condizioni abitative dei rom».
Per queste ragioni Laurora suggerisce alcune proposte: «Innanzitutto, l'amministrazione comunale ha tutto il diritto e, talvolta, anche il dovere di richiamare i proprietari dei suoli affinché vigilino sulla corretta manutenzione, sicurezza e pulizia delle proprie aree. In secondo luogo, può elaborare misure che mirino a individuare una serie di soluzioni abitative per i rom, dagli alloggi sociali al recupero di qualche patrimonio dismesso così da dare sicurezza ai tranesi».
Tommaso Laurora, consigliere comunale del gruppo Uniti per Ferrante, ritiene che finora il governo cittadino abbia operato male su questo fronte. «La presenza dei rom – dice - è un dato di fatto che, al di là di ogni particolare forma di pietismo, dubito possa piacere a qualcuno. Sarebbe, altrettanto, insopportabile, però, cedere anche a forme di razzismo più becere che ho avuto modo di riscontare e che aleggiano in alcuni rappresentanti delle nostre istituzioni locali. L'amministrazione è chiamata a trovare un rimedio senza mettere la polvere sotto il tappeto, intraprendendo una serie di iniziative che non siamo né segreganti né assistenzialistiche. Fino si è basata più sugli aspetti della sicurezza (temporanea) e del controllo (molto temporaneo) e non ha trovato soluzioni definitive. Si è approcciata a questo problema in maniera superficiale, emergenziale, di corto respiro, senza progetti di inclusione sociale, senza assistenza adeguata, senza sostegno, spendendo denaro pubblico ed aggravando ad ogni sgombero le condizioni abitative dei rom».
Per queste ragioni Laurora suggerisce alcune proposte: «Innanzitutto, l'amministrazione comunale ha tutto il diritto e, talvolta, anche il dovere di richiamare i proprietari dei suoli affinché vigilino sulla corretta manutenzione, sicurezza e pulizia delle proprie aree. In secondo luogo, può elaborare misure che mirino a individuare una serie di soluzioni abitative per i rom, dagli alloggi sociali al recupero di qualche patrimonio dismesso così da dare sicurezza ai tranesi».