Politica

«Le nostre tesi fondate, su villa Monetti troppi lati oscuri»

Visibelli (Forza Trani): «Chiederemo tutti gli atti della pratica»

«Abbiamo avuto modo di leggere sui media le dichiarazioni rilasciate da tal Michele Tricarico, sedicente procuratore generale della Immobiliare Savoia Srl. proprietaria dell'area prospiciente villa Monetti. Francamente ci ha stupito, ma non più di tanto, il tono dell'evasivo comunicato in questione. Premettiamo che non è nostra abitudine dichiarare fatti e circostanze inesatte. Se (concediamo per mera ipotesi dialettica) avessimo riportato notizie non esatte, ciò sarebbe stato imputabile esclusivamente alla documentabile circostanza che pur avendo richiesto formalmente di poter consultare il progetto in questione (già dall'ottobre 2008 e per ultimo in data 21 giugno di quest'anno) non ci è ancora stato consentito di farlo, in modo da chiarire ed eventualmente fugare i nostri dubbi sull'argomento.

La nostra richiesta di consultazione degli atti parte, infatti, da un'apparente contraddizione fra documentazione della Soprintendenza ed elaborati di pug (in una prima fase, pro veritate, dimentichi della villa in oggetto). Infatti, con propria nota del 27 marzo 2008, la Sopraintendenza si esprimeva nei termini seguenti: "Oggetto: Trani – Villa Monetti (fg. 15 p.lle 1892-1893-1894-1928-1933 e 1934). Comunicazione - Con riferimento alla questione in oggetto si comunica che l'immobile in parola, riveste notevole interesse storico-artistico ed è sottoposto a tutela ai sensi della Legge 1.6.1939 ora decreto legislativo 42/04, con decreto ministeriale 6/6/1998".

Nella tavola di pug 07.1c (scheda V.A. 07 – villa Monetti), veniva indicata, come "area di pertinenza", un'area grosso modo corrispondente alla sola particella 1933, mentre non veniva indicata l'area annessa al bene; sicché apparentemente parte del suolo nel piano urbanistico generale sembrerebbe libera da vincoli. Al fine di chiarire al meglio la questione, lo scrivente, all'epoca assessore, ha inviato tra ottobre 2008 e gennaio 2009, ben quattro note chiedendo di potere consultare il progetto in questione ed i documenti correlati, senza ricevere riscontro alcuno. Tant'è. Detto questo, ci hanno colpito alcune delle dichiarazioni fatte dal procuratore generale Tricarico per cui abbiamo deciso di approfondire tali aspetti.

Da una visura storica delle particelle in questione, è emerso che il cambio di numerazione delle particelle non è avvenuto d'ufficio, come adombrato, ma è conseguente ad una variazione catastale richiesta in data 25 gennaio 2007 dall'allora proprietario, con la quale si è provveduto ad un frazionamento e fusione delle particelle originarie. Molto stranamente, con tale variazione è stata creata in particolare la particella 1894 sub.7, che ha una consistenza di ben 1.757 metri quadrati, ed è accatastata come C/6 (stalle, scuderie, rimesse e autorimesse): ben strano accatastamento per un'area scoperta costituente il giardino di una villa!

Relativamente al contenzioso con la Soprintendenza, non ci riferivamo certamente al parere rilasciato nel 2006, ma alla nota del Ministero - Soprintendenza di Bari del 18 giugno 2008, con la quale è stato espresso diniego alla richiesta di riduzione dello spazio tutelato con decreto ministeriale del 6 giugno 1998. Tale nota è stata impugnata con ricorso 1437/2008 innanzi al Tar Puglia, il quale si è espresso in favore della società ricorrente con sentenza 2630/2008. Tale sentenza, in seguito, è stata appellata dalla Sopraintendenza innanzi al Consiglio di Stato, il quale si è pronunciato con decisione 2810/2010 in favore della Soprintendenza, respingendo definitivamente e tombalmente il ricorso presentato dalla società ricorrente.

Quanto alle questioni legate al permesso di costruire, le nostre informazioni fanno riferimento esclusivamente a quanto solarmente riscontrabile dal permesso di costruire numero 79/2010, in pubblicazione in questi giorni all'albo pretorio comunale. Tale permesso di costruire richiama il precedente permesso di costruire numero 101/2009. Se quest'ultimo è, a sua volta, un rinnovo di un precedente permesso di costruire non è specificato; tuttavia, se così fosse, sorgerebbe un'ulteriore singolarità: tra le condizioni del rilascio del permesso di costruire 79/2010, al punto 11, secondo capoverso, si legge "prima della scadenza del termine suddetto potrà essere richiesto una tantum il rinnovo del permesso di costruire…". Ma se il rinnovo è concedibile una tantum, com'è possibile che sia stato nuovamente rilasciato, atteso che un primo rinnovo era già stato concesso? Misteri comunali!

In tema di inesattezze, non possiamo che correggere il procuratore generale Tricarico: lo scrivente non ha mai detto che il giardino ove insistono le piante ad alto fusto, di particolare pregio, sarà oggetto di edificazione; lo scrivente (si) chiedeva come era possibile conciliare l'attività di cantiere (accesso di mezzi pesanti, stoccaggio dei materiali, posizionamento della gru, …) con la conservazione di quel che rimane del giardino. Sic et simpliciter.

Infine un ultimo, ma non meno importante aspetto della vicenda: dalla visura storica citata in precedenza risulta che, con decorrenza dal giorno 08 ottobre 2009, la proprietà dell'unità immobiliare in questione (Foglio 15, p.lla 1894, sub.7) è di proprietà della società MI.BA. srl e non più della Immobiliare Savoia srl. Com'è quindi possibile, atteso che ai sensi dell'articolo 4.A.6 del vigente regolamento edilizio, il permesso di costruire è personale, con validità esclusiva per il soggetto privato o la persona giuridica cui è intestato, non sia stato richiesto il trasferimento della titolarità del permesso di costruire, in capo alla nuova proprietà, ai sensi dell'articolo 4.A.6.1 del regolamento edilizio, ma siano stati dati ben due rinnovi (numero 101 del 24 novembre 2009 e numero 79 del 29 ottobre 2010) in capo al soggetto cui era intestato l'originario permesso di costruire rilasciato nel 2008?

E perché il Tricarico continua a millantare di essere il procuratore generale della Immobiliare Savoia Srl. proprietaria dell'area prospiciente villa Monetti? Per quanto sopra esposto siamo pertanto a chiedere con ancor più forza di poter consultare tutti gli atti relativi alla pratica edilizia in questione, al fine di chiarire i relativi (e non pochi) punti oscuri».

Roberto Visibelli
Forza Trani
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