Politica
Le stabilizzazioni? «Un tentativo di accordare un privilegio»
Il commento di Gianni Loconte sulla vicenda. Scrive il presidente dell'associazione La Bussola
Trani - giovedì 1 dicembre 2011
13.06
Il caso del tentativo di stabilizzazione di due dirigenti del Comune di Trani fa discutere ancora il mondo della politica. Gianni Loconte, presidente dell'associazione La Bussola esprime un suo parere sulla vicenda. Loconte non mette in discussione la professionalità e la capacità gestionale di Affatato e Modugno, esprime «disprezzo per chi, vilmente, ha imbrattato i muri del Comune con frasi offensive» e focalizza l'attenzione su altro aspetto. «L'amministrazione ed in particolare il sindaco ed alcuni esponenti politici in questa vicenda non hanno avuto certamente accuratezza amministrativa in quanto l'operazione che la giunta voleva portare a termine era, senza alcun giro di parole o perifrasi di maniera, minata da non poche perplessità».
Loconte spiega: «E' sufficiente appellarsi al buon senso e, soprattutto, alla inconfutabile circostanza che in tutta Italia mai vi è stata una stabilizzazione di dirigenti nominati dal sindaco o da un presidente della Provincia, poiché lo esclude, espressamente, il dettato dell'articolo 110 del testo unico degli Enti locali».
Loconte riconosce un difetto nazionale e locale («Siamo sempre bravi a dividerci su tutto, come i Montecchi e Capuleti, i guelfi ed i ghibellini, e mai pronti a collaborare effettivamente per il bene comune») ma sulle tensioni che hanno causato dipartite di assessori esprime una considerazione di carattere generale: «Alcuni politici hanno difeso a spada tratta la professionalità e le capacità dei dirigenti coinvolti nella vicenda, la qual cosa nessuno ha mai messo in discussione soprattutto se si rapporta il loro operato ad un contesto amministrativo e burocratico assai precario. Tutti però hanno percepito la vicenda come un tentativo di accordare un privilegio. Ecco spiegato il clima di rabbia e le intollerabili e biasimevoli azioni offensive. Tutto ciò non giova al dibattito politico ed alla crescita della collettività tranese. I politici non devono soltanto essere onesti, ma devono anche dimostrare di essere capaci di affrontare ogni questione con piena cognizione di causa. E ciò che è successo questi giorni alimenta confusione, smarrimento e apatia nella cittadinanza tranese. Con chiunque parliamo, i commenti sono sempre gli stessi: i politici sono tutti uguali; non cambierà mai nulla, quelli fanno solo i loro interessi e quelli dei loro amici e parenti. Davanti a questa disperata rassegnazione e cupa rabbia, ancora più prorompente diventa la necessità di incominciare seriamente ad impegnarsi perché la gente recuperi un rapporto di fiducia con chi si propone per il governo cittadino».
Loconte esprime pubblicamente stima e apprezzamento per il responsabile dell'ufficio legale del Comune di Trani, oggetto di un provvedimento disciplinare per aver esposto ai cronisti la sua posizione sulla vicenda (sarà giudicato dal direttore di ragioneria, nominato dalla giunta comunale arbitro della vicenda).
Loconte spiega: «E' sufficiente appellarsi al buon senso e, soprattutto, alla inconfutabile circostanza che in tutta Italia mai vi è stata una stabilizzazione di dirigenti nominati dal sindaco o da un presidente della Provincia, poiché lo esclude, espressamente, il dettato dell'articolo 110 del testo unico degli Enti locali».
Loconte riconosce un difetto nazionale e locale («Siamo sempre bravi a dividerci su tutto, come i Montecchi e Capuleti, i guelfi ed i ghibellini, e mai pronti a collaborare effettivamente per il bene comune») ma sulle tensioni che hanno causato dipartite di assessori esprime una considerazione di carattere generale: «Alcuni politici hanno difeso a spada tratta la professionalità e le capacità dei dirigenti coinvolti nella vicenda, la qual cosa nessuno ha mai messo in discussione soprattutto se si rapporta il loro operato ad un contesto amministrativo e burocratico assai precario. Tutti però hanno percepito la vicenda come un tentativo di accordare un privilegio. Ecco spiegato il clima di rabbia e le intollerabili e biasimevoli azioni offensive. Tutto ciò non giova al dibattito politico ed alla crescita della collettività tranese. I politici non devono soltanto essere onesti, ma devono anche dimostrare di essere capaci di affrontare ogni questione con piena cognizione di causa. E ciò che è successo questi giorni alimenta confusione, smarrimento e apatia nella cittadinanza tranese. Con chiunque parliamo, i commenti sono sempre gli stessi: i politici sono tutti uguali; non cambierà mai nulla, quelli fanno solo i loro interessi e quelli dei loro amici e parenti. Davanti a questa disperata rassegnazione e cupa rabbia, ancora più prorompente diventa la necessità di incominciare seriamente ad impegnarsi perché la gente recuperi un rapporto di fiducia con chi si propone per il governo cittadino».
Loconte esprime pubblicamente stima e apprezzamento per il responsabile dell'ufficio legale del Comune di Trani, oggetto di un provvedimento disciplinare per aver esposto ai cronisti la sua posizione sulla vicenda (sarà giudicato dal direttore di ragioneria, nominato dalla giunta comunale arbitro della vicenda).